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Discarica Martucci, la senatrice Patty L’Abbate (M5S) interroga il ministro dell’ambiente

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di Gianni Nicastro

Giovedì scorso la senatrice Patty L’Abbate ha fatto un sopralluogo nei pressi delle discariche della Lombardi Ecologia in contrada Martucci a Conversano. Con lei c’erano alcuni giornalisti, Domenico Lestingi (ex dipendente della Lombardi Ecologia), Valerio Conte (attivista M5S), Michele Daniele (consigliere comunale M5S Mola di Bari), Antonella Berlen (presidente di Legambiente Mola di Bari) e altre persone.

Il sopralluogo è avvenuto a ridosso della presentazione di una interrogazione parlamentare a risposta orale indirizzata al Ministro dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare; interrogazione la cui presentazione è stata annunciata, dalla stessa L’Abbate, l'altro ieri mattina in una conferenza stampa improvvisata durante il sopralluogo.

La senatrice ha voluto ascoltare direttamente da Domenico Lestingi come stanno le cose in contrada Martucci. Lestingi è la persona dalle cui denunce è partita tutta la vicenda penale che ha portato al processo per disastro ambientale concluso, a maggio scorso, con l’assoluzione di tutti gli imputati. L’ex dipendente della Lombardi Ecologia ha ribadito, brevemente giovedì scorso, i punti più importanti della sua denuncia: lo scoperchiamento, nel 2006, del 1° lotto della discarica, quello attivo negli anni ’90 dentro cui sono stati interrati fanghi industriali e altro materiale difficilmente classificabile RSU; il pozzo a dispersione profondo 50 m in gran parte senza guaina dentro cui si infila un percolato che finisce sotto terra; il rischio importante di incendio del terzo lotto per le mancate operazioni post-chiusura, perché non adeguatamente protetto (senza rete sul perimetro) e, da quello che si è potuto constatare, con un impianto antincendio carente se non inesistente. Cose che Domenico Lestingi ha raccontato in modo più dettagliato nel reportage fatto il 4 e 9 dicembre scorso pubblicato su Rutiglianoonline (qui).

Le cose che Lestingi ha detto, e dice, sul pozzo non inguainato attraverso cui il percolato si disperde, sulla inesistente estrazione del percolato che il 1° lotto produce, sulle trivelle per l’estrazione del biogas dal 3° lotto che hanno forato il fondo della discarica, sul percolato che “trabocca” dalla guaina della vasca B, trovano un riscontro importante in quello che i periti del giudice Diella scrivono nella relazione peritale di luglio 2015. Il collegio peritale scrive, infatti, che l’analisi dei dati di concentrazione dei parametri chimici ed isotopici relativi alle acque sotterranee, prelevate dai pozzi e dai piezometri in un intorno significativo degli invasi di discarica denominati Vasca B, Lotto 1 e Lotto 3, alle acque di infiltrazione prelevate nei sondaggi S3 ed S5 ed agli eluati di terreni agricoli e rifiuti presenti nelle aree circostanti il comparto di discariche in Contrada Martucci, nel Comune di Conversano, ha evidenziato che da questo si verifica una fuoriuscita di percolato che va ad interagire con le acque sotterranee, sia nei livelli più superficiali, quali quelli intercettati dal sondaggio S5, sia negli orizzonti acquiferi più profondi, come ad esempio in SV”.

Questa interazione non determina un superamento delle concentrazioni di soglia di contaminazione solo grazie al fatto che la falda è a 120 metri di profondità e pure di grande portata. Ma “(…) tutti e tre gli invasi, vasca B, Lotto 1 e Lotto 3 -si legge ancora nella relazione a pag. 503- hanno evidenziato criticità nei sistemi di contenimento del percolato (il Lotto 1, peraltro, non risulta esserne in possesso) che, quindi,  costituiscono potenzialmente le sorgenti della interazione osservata”.

Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione, a pagina 7, il giudice scrive: “Secondo i periti, questa concentrazione di nitrati proverrebbe la interazione tra il percolato di discarica e la falda acquifera sotterranea, sostanzialmente ad analoga conclusione erano giunti i consulenti del P.M.”. Periti del giudice e consulenti del PM sono, dunque, giunti alla stessa “conclusione”, cioè che in contrada Martucci c’è “interazione tra il percolato di discarica e la falda acquifera sotterranea”.

Sono sostanzialmente le stesse cose che denuncia Domenico Lestingi, solo che le sue “dichiarazioni”, scrive il giudice nelle motivazioni, non si ritengono “direttamente rilevanti” “(…) quindi non andranno da questo giudice esaminate nella loro veridicità o meno”. Per il giudice gli unici credibili in quel processo, per scientificità delle loro tesi, sono i consulenti della difesa, secondo i quali i nitrati trovati nelle acque di falda sono di origine agricola, dunque tutti assolti.

Una sentenza che si fa fatica ad accettare di fronte a periti e consulenti che una interazione tra discariche e falda acquifera in contrada Martucci l’hanno trovata e di fronte alle dichiarazioni di un testimone diretto che quelle discariche ha scavato e presso le quali ha lavorato per venticinque anni.

Le premesse per un ulteriore approfondimento ci sarebbero tutte, ma il tempo sta per scadere.  E' possibile che le tante parti civili -Ministero dell’ambiente, regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, comuni (nove), Legambiente e WWF- che si sono costituite con richieste risarcitorie ultramilionarie, si siano pacificamente accontentate di sapere che l’unico inquinamento esistente sotto trentatre ettari di discariche e milioni di metri cubi di rifiuti in contrada Martucci sia di origine agricola?

Qui sotto il video della conferenza stampa fatta presso le discariche in contrada Martucci a Conversano il 27 dicembre 2018.
Buna visione

 

 

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