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NON E’ UN PAESE PER CANI

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di Rosalba Lasorella


Se è vero che le famiglie italiane emergono con sempre maggiore difficoltà dalla pressante crisi economica, è vero anche che esse non risparmiano in materia di affetti e sempre più numerose sono quelle che decidono di prendersi cura di un animale domestico.
Rutigliano non fa eccezione e negli ultimi tempi ha visto crescere il proprio “popolo a quattro zampe”, principalmente formato da cani e gatti che, assieme ai loro padroni, costituiscono una vera comunità dalla quale è impossibile prescindere. Con l’intento di condividere iniziative, disagi, consigli ed opinioni, è persino nato su Facebook il gruppo “Rutigliano’s DOG”, che riunisce i proprietari dei cani del nostro paese e facilita scambi di informazioni o eventuali segnalazioni.

A questa evidente crescita non è, tuttavia, corrisposto alcun cambiamento tangibile nell’assetto territoriale locale né ha fatto seguito una implementazione dei servizi necessari per assicurare a cittadini ed animali una regolare e pacifica convivenza. Tra le lamentele più diffuse vi è, infatti, quella relativa alla carenza di spazi verdi (che, per la verità, non vale solo per i cani!) opportunamente attrezzati, all’interno dei quali gli animali possano liberamente esprimersi senza violare alcun obbligo o restrizione. In effetti, se si esclude la pineta (il cui ingresso è vietato ai cani), la villa comunale (che, nonostante le sue pessime condizioni, è abbondantemente frequentata da giovani ed anziani) e il parco in Via Aldo Moro (la cui effettiva fruibilità è ancora seriamente messa in discussione), si può affermare che Rutigliano non disponga di troppe e ben curate aree  cosicché appaiono giustificate le rimostranze dei proprietari, costretti spesso a combattere contro una malcelata ostilità.

Da queste stesse osservazioni sono partiti i volontari dell’A.N.P.A.N.A. che, all’inizio del mese scorso, hanno promosso una raccolta di firme per la realizzazione di uno “sguinzagliatoio” per cani, ossia un’area recintata e sorvegliata, usufruibile in orari prestabiliti, capace di garantire a tutti -soprattutto ai meno amanti del “popolo a quattro zampe”- la tanto agognata vivibilità urbana. «Stiamo ritirando gli ultimi moduli -ha riferito Carmine Gassi, responsabile del distaccamento locale delle Guardie Ecozoofile- ma abbiamo contato approssimativamente 900 firme. Ora sottoporremo il progetto all’amministrazione e vedremo cosa si potrà fare».

A completamento del quadro, si devono necessariamente considerare due ulteriori questioni: la prima relativa alla cattiva abitudine di non raccogliere le deiezioni canine le quali rimangono spesso a “decorare” tristemente i marciapiedi (accortezza che in pochi mostrano di avere e che oggi è resa ancor più difficoltosa dalla mancanza di cestini, soprattutto nelle zone periferiche); la seconda relativa al fenomeno del randagismo, che, favorito dalla scomparsa dei cassonetti e da molte altre circostanze, allarma ed intimorisce. Per risolvere il problema, il Comune di Rutigliano -attraverso il responsabile del servizio magg. Francesco Vita-  ha provveduto a rinnovare la convenzione con la ditta barese M.A.P.I.A. srl, affidataria del servizio per il ricovero ed il mantenimento dei cani vaganti già dal 2007 e fino al 2013, impegnando la somma di 28.000 euro a fronte della presentazione di regolari fatture debitamente vistate dal Comando di Polizia Municipale.

Non sappiamo se e in quale misura le richieste dei cittadini e dei loro “piccoli amici” saranno prese in considerazione, ma sappiamo che ignorare lo stato delle cose è sbagliato oltre che controproducente: la maturità di un paese si valuta anche dalla sua capacità di assicurare il benessere dei propri abitanti. Animali compresi.

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