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VIRTUS, ESSERE CAMPIONI NON BASTA. SUPERCAMPIONI

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Virtus Rutigliano
– Futsal Capurso 5-3 (2’Lemonache; 4’ De Giosa (FC); 32’ De Giosa (FC); 34’ Pavone; 38’ De Giosa (FC); 51’ Antonazzo; 56’ Sardella; 61’ Pavone)
Virtus Rutigliano: Schembri; Dell’Edera; Lacoppola; Antonazzo; Amoruso; Sardella; Teofilo; Pavone; Baylan; Luceri; Lemonache; Conenna. Mister: Di Bari
Futsal Capurso: Imperiale; Squeo; Gravina; Rossi; De Giosa; Pinto; Recchia; Lillo; Albanese; Mazzilli; Carbonara; Caputo. Mister: Squillace.
Arbitri: Tavella – Portoghese – Rutigliani

La parola latina virtus, che significa letteralmente “virilità”, dal latino vir, “uomo”, nel senso del suo carattere specificatamente maschile si riferisce ad esempio alla forza fisica e a valori guerreschi maschili, quali, ad esempio, il coraggio.  In termini calcettistici, la parola Virtus Rutigliano indica la prima squadra nella storia del  usa pugliese a battere la vincitrice della fase regionale della Coppa Italia, e a far propria la Supercoppa Puglia, pur giocando in serie C2.

In una partita dagli alti contenuti agonistici, gli uomini guidati in panchina da Mister Pietro Di Bari, dimostrano quanto sia il loro vero valore, nonostante parecchi errori a livello di singolo che avevano messo a rischio la vittoria, ma come spesso è successo quest’anno, le cose facili non fanno per noi. Anche se la partita si mette decisamente in discesa già dal secondo minuto, quando dall’angolo Lacoppola chiama al tiro Lemonache, che sfruttando un buco immenso generato dal blocco fantastico di Teofilo, riesce a trovare il gol dell’1 a 0.

Il Futsal Capurso, però è una grande squadra e in soli due minuti, riuscirà a trovare il pareggio che si protrarrà lungo tutto il primo tempo: De Giosa riesce a trovare lo spazio per il tiro dalla destra, ci prova due volte, e al secondo tentativo, Schembri non riesce a dire di no. La partita è molto bloccata con le due squadre che si mettono sulla difensiva, non rischiando mai niente almeno fino al quarto d’ora di gioco: Sardella, finora assente e bistrattato da Lillo e Gravina, prova ad arretrare la sua area di influenza, e a liberare spazi per Lemonache, che prova a battere Imperiale, portiere del Capurso, in velocità dalla destra, ma non ci riesce.

La gara si fa più vibrante, con De Giosa che colpisce il palo su un pallone che Schembri non vede partire, e Antonazzo che giocando davanti non riesce a bucare la difesa, sbagliando anche un gol abbastanza clamoroso su azione da calcio d’angolo. Entra il capitano Pavone nelle file del Rutigliano per arginare l’aggressività dei capursesi, e si fa vedere da Imperiale con una bella punizione ma il primo tempo si chiude con un 1 a1 combattuto, e con un match assolutamente bloccato. Il secondo tempo si apre con un quintetto molto fisico per il Rutigliano, con Schembri fra i pali, Teofilo, Pavone, Sardella e Antonazzo mentre il Capurso non è da meno con Imperiale in porta, Squeo, Lillo, De Giosa e Gravina, e sono proprio questi ultimi due giocatori a sbloccare il match con un spettacolare dai e vai largo, con la difesa rutiglianese troppo lenta a trovare le contromisure, e quindi De Giosa lasciato colpevolmente solo in area trova il 2 a 1.

Per fortuna, con la palla fra i piedi, i rutiglianesi sanno come trovare la via della rete, ed è proprio il capitano Pavone a trovare il pareggio con una punizione spettacolare con Imperiale e l’occhio umano più generalmente, è impossibilitato a vedere. Pavone, gioca una buona partita, con molto interventi in fase difensiva, prendendosi una piccola rivincita rispetto alla finale di Coppa Puglia, nella quale non mise piede in campo, anche se un suo errore in marcatura permette ancora a De Giosa di trovare il gol del vantaggio. La Virtus si butta tutta in avanti per trovare il pareggio, anche se rischia più di una volta il 4-2; le iniziative rutiglianesi sono però solitarie e sterili, fatta ovvia eccezione per Antonazzo: il minuto è il 21, la modalità è quella classica da Eurostar: palla recuperata, scatto fulmineo sul centro-destra, Lacoppola ignorato, dribbling su Gravina e portiere battuto di sinistro per il 3-3. Sardella ci prova a marchiare la presenza con il gol, ma quando non è giornata non è giornata, e la sua conclusione a botta sicura finisce sul palo.

Quando però hai segnato 4 gol in una finale, hai dominato il campionato, ed hai un sinistro più velenoso del cianuro, è difficile che a fermarti sia una semplice giornata no, e perciò come è giusto che sia Sardella, trova il 4 a 3 con un tap-in vincente su bolide di Lemonache, sul quale Imperiale, si fa trovare leggermente impreparato. Lo stesso portiere capursese, si infortuna e il gioco rimane fermo per cinque minuti, menomale che al primo dei 5 minuti di recupero al Capurso viene fischiato il sesto fallo, e il capitano Pavone annienta il neo-entrato Caputo dal dischetto del tiro-libero per il 5 a 3 definitivo. Dopo la Coppa, anche la Super Coppa, e ora manca solo il campionato da aggiungere a quella magica trilogia, il triplete mai compiuto da una squadra di C2.

Le Pagelle di Piero Scarnera
:
Schembri: 7
Una partita assolutamente sicura e immacolata, visto che i tre gol subiti sono frutto di disattenzioni personali a cui lui non può rimediare. Preciso nei lanci, tranquillo nel gioco al piede, e soprattutto determinato nel dire no ai capursesi. Forse non la migliore, ma senz’altro un’ottima partita.
MURAGLIA

Lacoppola: 6.5
Prestazione, per dirlo alla Dante senza infamia e senza lode. Si disimpegna come al solito splendidamente, sporcando molti palloni e sfruttando gli schemi alla perfezione sia dai calci piazzati, che nelle rotazioni. Prova più volte il tiro, ma se il suo piede è soprannominato “la Ciabatta” un motivo ci sarà pure.
LIMPIDO

Antonazzo: 7-
Parte male, giocando fuori ruolo rispetto alla sua naturale posizione da ultimo uomo, ma dopo il suo ultimo ingresso è lui a trascinare la squadra, con grandi recuperi e un grande gol dei suoi.
LA TORCIA UMANA

Sardella: 6.5
Si estrania dalla partita come l’inetto di Italo Svevo fa con la vita, menomale che lui piano piano riesce a liberarsi dalla difesa avversaria che lo opprime e a far vedere qualcosa del suo bagaglio immenso.
INGABBIATO

Teofilo: 6.5
Prestazione abbastanza in sordina, ma a differenza di altri, pur non combinando granché non commette alcun errore, ed è una gran cosa. I due blocchi sul gol di Lemonache e su quello fallito da Antonazzo sono da manuale del calcio a 5.
PIONIERE

Pavone: 7-
Se non fosse stato per l’errore abbastanza grossolano in marcatura, (con la collaborazione di Lacoppola) la palma di miglior giocatore del match non gliela toglieva nessuna. Si deve accontentare di un’ottima prestazione sul livello di tutta la squadra, che si è espressa bene nonostante le difficoltà, di una punizione spettacolare, e di aver colpito l’arbitro su un disimpegno di rara potenza.
MACIGNO

Luceri: 6.5
Il mister prova ad inserirlo come grimaldello per l’arcigna difesa del Capurso, ma la mossa non ha gli effetti sperati. La sua prestazione è in ogni caso più che sufficiente, visto che di sbagliare non sbaglia niente, pur non offrendo un apporto decisivo alla squadra.
PASSEPARTOUT

Lemonache: 7-
Dopo un inizio molto propositivo si incaponisce a voler fare tutto da solo, e le cose non gli vanno troppo bene, sebbene dopo aver ignorato più volte i compagni in contropiedi, sulla sua botta di destro si avventi Sardella voglioso di far gol.
LAMETTA

Mister Di Bari: 7.5
La partita ce l’ha in pugno dal primo momento in cui i suoi uomini scendono in campo per il riscaldamento, anche se non lo mostra visto che non sarebbe elegante. Non sappiamo se sia un potere nascosto, puro caso, o la semplice capacità di leggere la partita, ma mai come questa volta azzecca tutti i cambi, rendendo tutte le sue mosse oro come Re Mida. Solo che se il re della mitologia greca, finiva i suoi giorni in disgrazia visto che anche il cibo da mangiare diventava oro, qua tutti i suoi giocatori lo hanno reso campione (o Supercampione, fate voi) di Puglia. Il direttore d’orchestra migliore per l’orchestra migliore.
DIVINATORIO

Piero Scarnera
Ufficio Stampa Virtus Rutigliano

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