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CI RISIAMO, TERRA E INERTI SCARICATI SU AREA ARCHEOLOGICA

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di Gianni Nicastro


Si tratta dello stesso suolo e, se non è stato nel frattempo venduto, dello stesso proprietario. Un suolo con vincolo archeologico diretto in contrada Castiello, proprio sotto la Torre Belvedere incastonata nelle Mura di Azetium, preso di mira di nuovo dallo scarico di terra e inerti (cemento armato e cordoli di pietra, come si vede nelle foto). Quella stessa area a novembre del 2009 è stata sequestrata dopo una denuncia giornalistica fatte dalle pagine di Rutiglianoweb. Tre anni fa su quel suolo è stata allestita una vera e propria discarica abusiva di inerti di ogni tipo, soprattutto materiali edili di risulta e di demolizioni di cemento armato.

Allora, il giorno dopo quell’inchiesta, intervenne la polizia municipale, l’ufficio tecnico del comune di Rutigliano e la Polizia Forestale, misero sotto sequestro penale l’intera area e denunciarono il proprietario, di Noicattaro, alla Procura della repubblica che impose la bonifica dell’area archeologica da quella discarica abusiva a spese dello stesso proprietario del suolo. Qualche mese dopo quel signore di Noicattaro la bonifica l’ha fatta, riteniamo non del tutto, perché rimase sparso un po' di inerte (si veda la fotogallery) e perchè la depressione naturale che era al centro del terreno, dopo la bonifica, risultava meno accentuata di prima. E’ probabile che parte di quel materiale sia stato comunque spianato.

Nonostante quello che è successo nel 2009, oggi su quella stessa area è stato sversato di nuovo materiale, prevalentemente terra, ma si intravedono -sotto e sopra la terra- inerti pesanti, cemento armato e cordoli di marciapiede. Quel proprietario, dunque, insiste col voler riempire, livellare, un suolo che per legge non può essere modificato in nessun modo, non può essere alterato nel suo originale stato dei luoghi. Cosa succederà questa volta, ci sarà un altro sequestro di quel fondo, un’altra denuncia alla procura? Sarà di nuovo imposta al recidivo la bonifica dell’area? E a uno che viene pizzicato due volte a commettere lo stesso reato che succede?

Quel suolo è il paradigma della disastrosa situazione del potrimonio archeologico in contrada Castiello. E' l'esempio della scarsa sensibilità verso la storia, verso la tutela del nostro patrimonio archeologico. Ci sono alcuni studiosi di archeologia che sostengono che proprio la depressione su quel terreno indicarebbe che sotto, a qualche metro o meno, possa essereci qualcosa, una struttura antica, forse un anfiteatro.

Il proprietario in questione proprio non demorde. Ha acquistato quel il suolo nel 2008, forse con l’intenzione di farci sopra un tendone. La terra e gli inerti è probabile servino a livellare la depressione naturale del terreno per meglio ospitare l’impianto agricolo.
La speranza è che il materiale di nuovo scaricato venga di nuovo portato via, che il proprietario si metta l’anima in pace, accetti di rispettare quel vincolo, la legge. Il comune dovrebbe far intervenire la Soprintendenza archeologia, con essa concordare, prendere in seria considerazione l’esproprio di quell’area. Solo così il vincolo archeologico potrebbe non essere più violato da quel signore e da altri.

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