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RISULTATI ECCEZIONALI, MA 180 t MANCANO ALL’APPELLO

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Da fanalino di coda a comune più riciclone del bacino Ba/5. Col 55,6 % a novembre 2011 siamo il primo comune nella classifica della raccolta differenziata della provincia di Bari, probabilmente il secondo in tutta la Puglia. Ci batte solo Melpignano con una media di differenziazione dei rifiuti (gennaio-settembre) del 67,4 % con punte oltre il 70 % nei mesi di gennaio, aprile e luglio.

Rutigliano può con tranquillità ambire a quei livelli, possiamo raggiungere nel giro di pochi mesi il 70% e superarlo pure. Il sistema che ci permette simili percentuali qui da noi è ormai una realtà. La raccolta differenziata porta a porta è forse la novità più importante degli ultimi 20 anni a Rutigliano. Non è solo una questione di modalità di raccolta. E’ l’impatto sui comportamenti, sulle abitudini che è notevole. E’ un sistema che ci costringe a stare attenti ai vari materiali, a quello che si butta e si separa, a riflettere su come renderci la vita più facile, magari scegliendo bene i prodotti quando andiamo a fare la spesa, quelli con meno imballaggio o con imballaggi del tutto riciclabili.

La prima settimana di novembre il porta a porta si è praticato a meno della metà del paese, dall’8 in poi tutte le utenze sono state coinvolte nel nuovo sistema. Novembre è stato dunque un mese di rodaggio, con risultati parziali. Nonostante ciò il balzo della differenziata rispetto a novembre 2010 (8,78%) è di +46,8 %. Da gennaio a ottobre 2011, col vecchio sistema, abbiamo differenziato mediamente il 10,5 %, un salto di qualità del 45,1 %.

LE LUCI
La cosa più straordinaria è che in un mese il comune di Rutigliano ha fatto quello che non è riuscito a fare in sei anni circa il rispetto delle leggi e del Piano regionale dei rifiuti riguardo agli obblighi sulla raccolta differenziata. Il Piano regionale dei rifiuti nel 2005 indicava una percentuale da raggiungere entro il 2011 del 56%; Rutigliano, quindi, col suo 55,6% è quasi perfettamente in linea con le indicazioni di quel piano. Siamo anche in linea con il Codice dell’Ambiente (L. 152/2006), che fissa un traguardo del 65% minimo entro il 2012. Siamo di poco sotto la legge finanziaria del ’07, che fissa un obbligo di differenziazione per l’anno in corso del 60%, una percentuale ormai prossima a Rutigliano.

L’esserci adeguati sostanzialmente a tutte le indicazioni che vengono dalla normativa sui rifiuti per quel che riguarda le percentuali di raccolta differenziata ci mette al riparo dai salassi economici che stanno per colpire i comuni che sono sotto, o molto sotto, quelle percentuali. La regione Puglia ha inserito gli aumenti dell’ecotassa nella legge di bilancio previsionale 2012 che sarà approvata a fine dicembre. I comuni avranno un anno di tempo, fino a gennaio 2013, per adeguarsi alle percentuali minime di raccolta differenziata (RD).
L’ecotassa aumenterà a seconda della combinazione di due parametri: percentuale di differenziazione e indicatori di qualità (contratti, adeguamento del sistema…). I comuni con il 60% di RD e con quegli indicatori a posto, come il comune di Rutigliano, pagheranno solo 2,9 euro a tonnellata di ecotassa. I comuni che avranno un percentuale di RD dal 30 al 40% pagheranno fino a 22,59 euro/t se quegli indicatori non sono a posto, 19,77 euro/t se invece li hanno a posto. Ai comuni che entro il 2013 non raggiungeranno almeno il 30% di RD il salasso è spaventoso: si ritroveranno con una ecotassa di 25,82 euro/t.

Rutigliano ha, quindi, fatto in tempo. Nel 2013 è molto probabile che il nostro comune raggiunga il massimo di differenziazione dei rifiuti percentualmente possibile; il porta a porta, dunque, ci salverà da un’ecotassa e da una gestione dei rifiuti sempre più economicamente insostenibile.

I risultati nel dettaglio
Il mese scorso abbiamo prodotto complessivamente 543 t di rifiuti, ne abbiamo differenziato 301 t.
Le quattro pattumelle, quelle che danno fastidio ai riottosi incivili che imbrattano la città con le buste di immondizia abbandonate, hanno contribuito per 200 t su quelle 301. L’incidenza del porta a porta sul dato complessivo di RD è dunque del 66,4%. L’altro dato importante è la quantità di organico. Si è sempre sostenuto che se non si differenzia l’organico domestico la differenziata non decolla. Infatti le 159 t di organico differenziato rappresentano oltre la metà (52,8%) dell’intera RD.

Altro dato significativo è la qualità dei materiali differenziati, la loro purezza. Abbiamo conferito alla Tersan un organico con una impurità sotto l’1% a fronte di un limite massimo del 3%. I dati sulla purezza degli altri materiali non li conosciamo, ma sappiamo che la ditta appaltatrice Gassi-Esposito al Corepla (plastica) e al Comieco (carta) conferisce materiale pulito entro i limiti.

LE OMBRE
Forti perplessità abbiamo circa il dato della produzione complessiva dei rifiuti. A fronte di una produzione di 723 t a novembre 2010, abbiamo le 543 t di novembre 2011. Ci sono 180 t che mancano all’appello. Un calo della produzione dei rifiuti in un anno di circa il 25% non è normale. Se il confronto lo facciamo col mese di ottobre 2011, il calo è ancora più consistente, 247 t, cioè il 34%.

Che fine hanno fatto quelle 180 t? Una spiegazione potrebbe essere che la scomparsa dei cassonetti stradali ha evitato che a novembre finissero nel circuito dei rifiuti urbani anche i rifiuti speciali, soprattutto inerti e quelli provenienti da attività artigiane. Che gli speciali finiscano nei rifiuti urbani attraverso il cassonetto è un fatto risaputo. Basta ricordare quello che avveniva su via Conversano nella zona PIP, i cassonetti erano giornalmente pieni di materiale (plastica, cartone, legno…) di scarto delle aziende artigiane e commerciali. Vi finivano di sicuro gli inerti provenienti da piccoli lavori edili domestici (mattoni, piastrelle, calcinacci), un materiale molto pesante.

Con l’eliminazione dei cassonetti dove è finita tutta questa roba? Per quel che riguarda gli inerti sabato siamo andati alla discarica più vicina che li smaltisce, la Nitti S.r.l. di Noicattaro, alla quale abbiamo chiesto se nel mese di novembre ci sia stato da Rutigliano un conferimento maggiore di piccole quantità. Ci hanno detto che il mese scorso è stato come tutti gli altri mesi, non c’è stato nessun particolare movimento in più. Questo materiale non ce lo ritroviamo neanche all’isola ecologica dell’appaltatore, qui il dato di novembre  è  0 tonnellate.

La cosa è preoccupante, perché significa che la parte di inerti che sta in quelle 180 t è stata smaltita in modo illegale, è probabile che sia tutta in campagna. Una parte sono rifiuti speciali che artigiani e commercianti hanno dovuto smaltire (si spera) in modo corretto, diverso da prima. Un’altra parte, la cui consistenza è tutta da verificare, è il rifiuto che nel primo mese di porta a porta è stato abbandonato in campagna o “conferito” nei vicini cassonetti di Noicattaro e altrove.
Su quelle 180 t qualcosa in più capiremo quando saranno a disposizione i dati della produzione di rifiuti del mese di novembre del comune di Noicattaro e, forse, anche di altri comuni vicini a Rutigliano.
Per adesso, godiamoci questo bel regalo di Natale

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