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CHIUSO IL MEETING DEL VOLONTARIATO

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COMUNICATO STAMPA

13 MILA VISITATORI ALLA RISCOPERTA DELL’IDEALE
CHIUSI I LAVORI DELLA VI° EDIZIONE DEL MEETING DEL VOLONTARIATO

Ieri 4 dicembre, alle 22.30, si sono spente le luci sull’avvenimento più importante per il volontariato della ex provincia di Bari: il Meeting del Volontariato, organizzato dal Csv “San Nicola”.

I numeri registrati sabato e domenica evidenziano chiaramente la portata di questo evento: sono stati circa 13.000 i visitatori, di cui oltre 2.500 gli studenti provenienti dagli istituti scolastici della provincia di Bari e Bat. Una folla che ha riempito i padiglioni 9 e 10 della Fiera del Levante di Bari incontrando e conoscendo le attività e la mission delle 140 associazioni di volontariato espositrici. Enorme la soddisfazione dei volontari che, al termine di due giornate impegnative, hanno potuto stringere relazioni tra loro e intercettare un bacino nutrito di possibili sostenitori.

Molto frequentati anche i convegni in cui il tema centrale del Meeting, l’ideale che muove all’azione e ci rende realmente protagonisti della costruzione della nostra storia personale e comunitaria, è stato declinato in 6 incontri. I relatori sono stati testimoni di questo modo nuovo e possibile di vivere il reale nelle opere che compiono a favore dei poveri, degli immigrati, dei malati, dei ragazzi.

Rosa Franco, presidente del Csv “San Nicola”, nei saluti conclusivi, ha espresso con commozione la sua gratitudine per “un Meeting che innanzitutto ha scosso me: quello che ho ricevuto è stato molto di più di quello che immaginavo”. Il presidente ha aggiunto “le testimonianze vere e personali degli invitati sono state una novità: non il racconto delle attività che realizzano, ma lo scopo per cui agiscono, quello stesso ideale che ho riconosciuto in me. La positività che è emersa in questi giorni, in cui non si è parlato di crisi ma di ideale, dimostra che il superamento di questo momento difficile non è un fatto puramente economico, ma parte dalla consapevolezza del valore di ciascuno e della possibilità di offrire un contributo per il cambiamento del mondo”.  

L’ideale genera, anche, relazionalità e, dunque, azioni condivise, come ha sottolineato don Gianni De Robertis, direttore Ufficio Migrantes Arcidiosi Bari - Bitonto: “ L’incontro con l’altro ha un potere trasformante. Questo accade spesso inaspettatamente: si “inciampa” nell’altro e ci si sente interpellati, si sente nell’intimo la responsabilità di rispondere al suo bisogno. È una grande ricchezza perché è la possibilità di riconoscere che siamo fratelli nell’umanità”.

La fame di essere accolti e di vivere l’ideale è anche alla base dell’esperienza raccontata da Enrico Tiozzo Bon, presidente Federazione Centri di solidarietà: “Quando ero un giovane laureato senza lavoro e disperato, il mio bisogno ha incontrato persone che mi hanno accolto e sono diventati compagni di viaggio che mi hanno aiutato a non cedere alla sconfitta e a guardare la realtà per capire quali fossero i miei talenti da mettere a disposizione per il bene di tutti”.

Internazionale l’esperienza di Giorgio Capitanio, coordinatore attività AVSI, il quale ci ha fatto vivere in ogni Stato in cui sono presenti i volontari realizzando attività di sviluppo locale e ci ha spiegato che “l’incontro è prendere sul serio l’altro e dargli fiducia. Solo partendo da questa amicizia è possibile edificare opere nei luoghi più disperati e inaccessibili, laddove le persone hanno dimenticato la propria umanità”.

L’importanza dell’ideale che muove all’azione è stata ben espressa da Luciano Riboldi, presidente Fondazione Maddalena Grassi Milano: “Il nostro impegno quotidiano è offrire cure domiciliari. Spesso si tratta di malati terminali: se ci fermassimo alla sola malattia sembrerebbe tutto scontato e inutile, ma se guardiamo in faccia l’altro avvertiamo l’urgenza di agire per offrirgli una migliore qualità della vita. La prospettiva cambia: non una fine, ma un nuovo inizio”.

L’uomo, con la sua portata ideale, è motore di cambiamento per se stesso e per la storia. Questo è stato reso visibile nella mostra “150 anni di solidarietà” a cura della Fondazione per la Sussidarietà e presentata da Vincenzo Tondi della Mura, ordinario di Diritto costituzionale Università Salento, il quale ha sottolineato che “la specificità italiana, e non la sua anomalia, è una cultura fondata sulla convinzione che ogni singolo uomo valga più di tutto l’universo. Ciò ha portato ad una civiltà ricca di diversità unificanti in cui ciascuno, con il proprio lavoro e le proprie tradizioni, ha contribuito alla realizzazione di opere edificanti e ad uno Stato unitario, le cui tracce sono visibili nella nostra storia”.

Infine, la testimonianza sorprendente di Paola Turci, che sabato sera si è esibita in un concerto acustico. La cantante, interpellata sul suo impegno a favore di chi vive il disagio - è noto il contributo che offre a molte cause sociali nel mondo, recandosi anche sui luoghi delle disgrazie - ha affermato: “Non sono una volontaria, se lo affermassi svilirei l’operato di quanti, ogni giorno, si rimboccano le maniche e aiutano le persone, spesso cambiando la loro vita. I veri volontari sono rappresentati qui al Meeting. Il mio tentativo è solo quello di provocare un’emozione, una sensazione che faccia allontanare la gente dal dolore, almeno per la durata di una canzone o di tutto il concerto”.

L’appuntamento del Meeting del Volontariato è rinnovato all’anno prossimo.

Nell’attesa, buon volontariato a tutti.

Ufficio stampa Csv “San Nicola”
Marilena De Nigris
cell. 333.8234732


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