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PERCHE’ LA MAGGIORANZA HA ABBANDONATO L’AULA?

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L’ultimo consiglio comunale a un certo punto si è sciolto per mancanza del numero legale. A farlo mancare, il numero legale, sono stati i dodici consiglieri di maggioranza più il sindaco, il tredicesimo voto.
Perché la maggioranza abbia abbandonato l’aula consiliare il 1° settembre scorso, sono stati in tanti a chiederselo. Ce lo siamo chiesti anche noi e abbiamo provato a dare una risposta partendo dai punti che sarebbero stati discussi se i dodici consiglieri che reggono l’amministrazione Romagno non si fossero dileguati.

Di fronte a un fatto così eclatante chiunque è legittimato a pensare che la maggioranza e l’amministrazione abbiano voluto evitare di discutere i punti che seguivano nell’ordine del giorno. Tra questi, due in modo particolare hanno destato il nostro interesse, quello dell’approvazione del progetto di un distributore di carburanti sulla provinciale per Adelfia (sarebbe ubicato poco prima dell’incrocio Casamassima-Noicattaro), e quello sulla interpellanza fatta dall’opposizione per conoscere i motivi dell’annullamento del concorso per l’assunzione part-time di due geometri presso l’ufficio tecnico comunale, concorso bandito ed espletato fino alla prova scritta.
Per saperne qualcosa abbiamo chiesto ad alcuni diretti interessati il motivo dell’abbandono del consiglio comunale.

"AVEVAMO ALTRI IMPEGNI"
«Devo essere sincero, in questo momento non lo so, non perché non ti voglio rispondere, ci mancherebbe altro. Ma fu una decisione presa probabilmente… non lo so… se prima, dopo o durante, o con i capigruppo o cosa. Ma non… fu una decisione presa probabilmente durante… Sinceramente non mi preoccupai nemmeno di chiedere al mio capogruppo perché stava succedendo sta cosa. Credimi, non so risponderti», così il consigliere FLI Giuseppe Romagno.

«Io me ne sono andato prima perché avevo un impegno, quindi non so niente» questo invece è  Antonio Troiani (Moderati).

Stiamo facendo la cronaca del consiglio comunale di ieri, volevamo chiederle perché a un certo punto avete fatto mancare il numero legale abbandonando l’aula? E' stata la domanda che abbiamo rivolto anche al consigliere di maggioranza Pasquale Dell’Edera (ex MPA). «Siccome sto per strada con la macchina, sto guidando, mi puoi chiamare in un altro momento», «Ti chiamo fra una mezzoretta?», «Va bene». Dopo un po’ chiamiamo e ci risponde la segreteria telefonica. Richiamiamo il Dell’edera il giorno dopo, risponde. Gli ripetiamo la domanda, neanche ce la fa finire, chiude il telefono. Abbiamo richiamato dopo un po’ per capire se, casomai, fosse caduta la linea: al telefono risponde la segreteria telefonica. Insomma il Dell’Edera non ha voluto parlare dell'abbandono dell’aula consiliare.

Gli unici due, di quelli contattati, che hanno risposto sono stati i consiglieri Giovanni Manzari (Puglia Prima di Tutto) e Oronzo Valentini (capogruppo FLI).

Sul punto del distributore «Dovevamo aspettare ancora il parere della Provincia -ci ha detto Manzari- perchè poi, vedendo, mancava proprio il parere della Provincia per quanto riguardo l’adeguamento sulla strada Adelfia-Rutigliano». Se l’atto non era pronto, per quale motivo lo avete messo all’ordine del giorno del consiglio comunale? «E quello bisognava ritirarlo e non fu ritirato». C’era poi da discutere il punto sul concorso da geometra sospeso... «Quello è stato spostato tutto al prossimo consiglio, lunedì abbiamo la conferenza dei capigruppo, discuteremo quando portarlo in consiglio comunale», ha chiosato Manzari.

«Allora, erano le 21:30, io dovevo tornare a casa per motivi familiari, alcuni altri consiglieri di maggioranza dovevano lo stesso andar via, poiché non potevamo mantenere il numero per la maggioranza, si decise di andar via», questa è stata la risposta del consigliere Valentini. L’abbandono del consiglio, quindi, non ha nessuno significato politico? «No, no… solo non potevamo garantire la votazione del provvedimento, come è successo tante altre volte». Non c’è, quindi, nessun motivo particolare per cui avete fatto mancare il numero legale... «Io personalmente dovevo andar via -ha aggiunto Valentini- non c’è nessun motivo recondito». Potevate chiedere il ritiro del provvedimento, così come ha fatto il sindaco con il primo punto all’inizio del consiglio comunale... «Ma era all’inizio del consiglio, avremmo dovuto farlo allora, siccome eravamo alla fine, bastava far mancare il numero, tra l’altro per regolamento i punti vanno iscritti tra i primi del prossimo consiglio comunale». Nessuna polemica nei confronti della minoranza? «No, assolutamente».

Chi ha, quindi, risposto ha sostanzialmente detto che la maggioranza ha abbandonato l’aula perché mancava il parere della provincia sull’atto del distributore e perché alcuni consiglieri avevano altri impegni.

Ora, far mancare il numero legale in un consiglio comunale generalmente è l’espediente usato dalle minoranze come strumento di battaglia politica. Il fatto che vi ricorra una maggioranza è alquanto anomalo, perché chi governa ha altri e più efficaci strumenti per fare la propria politica: decidere quali punti mettere all’ordine del giorno, mettere a votazione tutte le decisioni che si vogliono (posticipo, anticipo, ritiro dei punti in discussione), approvare, bocciare, qualsiasi provvedimento. La maggioranza ha il potere di decidere la vita e la morte dei provvedimenti che si portano in consiglio comunale.

Far venir meno il numero legale perché mancherebbe una autorizzazione è ridicolo, tra l’altro se il provvedimento è stato portato in consiglio significa che l’ufficio preposto lo ha istruito bene, se no si sarebbe di fronte a gravi deficienze dei funzionari del comune, dell’ufficio tecnico in questo caso.

IL PARTITO DEL MATTONE
C’è da dire anche che l’autorizzazione provinciale quell’atto ce l’aveva, che la provincia di Bari ha modificato il progetto dell’ampliamento della provinciale per Adelfia e lo ha fatto recapitare il 10 agosto scorso al comune di Rutigliano con una lettera che non pone nessun problema di mancanze di autorizzazioni su eventuali lottizzazioni di frontisti.

Il progetto di questo nuovo distributore sono anni che non riesce ad approdare in consiglio comunale, era pronto già alla fine dell’ultima amministrazione Di Gioia e neanche allora è stato discusso. Qual è il problema.
La cosa che si sa e che un altro distributore di benzina, già costruito su quella strada, non ha avuto problemi di sorta. Dalla presentazione del progetto, in tempi -diciamo- strettamente tecnici,  il proponente ha potuto realizzarlo. A costruire questo distributore è stata l’impresa di un assessore comunale, è per questo che è filato tutto liscio sul piano tecnico-amministrativo?

Quando chi amministra la cosa pubblica è un costruttore, un ingegnere, un geometra, a chiunque può venire il dubbio che ci possa essere una sorta di commistione tra politica e affari professionali. Forse il proponente del progetto del nuovo distributore, che non riesce ad essere discusso in consiglio comunale anche quando vi approda, ha incaricato tecnici e costruttori diversi da quelli che a Rutigliano, da anni, fanno “camminare” le pratiche edilizie.

L’impressione forte che si ricava da questa vicenda è che la maggioranza abbia voluto evitare di discutere, almeno in quel momento, due punti alquanto problematici. Su uno è facile che si stiano dispiegando gli appetiti, insaziabili, del partito del mattone che “assedia” il comune di Rutigliano da oltre due lustri; sull’altro, il concorso per geometri, rispondere in consiglio comunale è alquanto imbarazzante a causa delle tante voci che circolano sui suoi risvolti clientelari, addirittura nepotistici.
Su quest’ultima vicenda rimandiamo i lettori all’inchiesta che stiamo preparando e che sarà pubblicata a breve.

Clicca qui
per scaricare il comunicato stampa
dell'opposizione sul consiglio comunale
dell'1 settembre scorso

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