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Ordinanza di Emiliano su emergenza rifiuti, oggi riapre l’impianto di Conversano

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riapre-impianto-conversano

 

di Gianni Nicastro

Dopo la nota di Gianfranco Grandaliano, direttore dell’AGER, che l'altro ieri ha individuato l’impianto della Ecodaunia di Cerignola presso cui scaricare nella giornata del solo 12 gennaio, ieri il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ha emanato un’ordinanza (la n. 3/2023) “contingibile e urgente per fronteggiare le criticità nella gestione dei rifiuti urbani”. Emiliano ha ordinato ai gestori dell’impianto TMB di Conversano “di consentire (…) lo stoccaggio supplementare di 150 tonnellate, per un arco temporale limitato a 4 settimane a partire dalla data di adozione del presente provvedimento” in un paio di aree dell’impianto e lo stoccaggio di ulteriori 1500 t di “RBD (rifiuto biostabilizzato discarica, n.d.r.) prodotto e destinato allo smaltimento in discarica” in un altro piazzale di 720 mq, sempre per 4 settimane a cominciare da ieri.

Questa ulteriore capacità di stoccaggio dell’RBD prodotto, in deroga ai limiti fissati nelle varie determinazioni regionali, è necessaria per garantire, scrive ancora Emiliano, il “riavvio immediato dell’accettazione e trattamento dei rifiuti in ingresso e l’allontanamento dell’RBD prodotto”. riapre-impianto-conversano-1Quindi, da oggi e fino a domenica prossima la ditta Gassi Esposito, così come tutte le altre ditte alle quali non è stata indicata una diversa destinazione, tornerà a scaricare l’indifferenziato a Conversano.

Dall’ordinanza si capisce che siamo di fronte a un provvedimento limitato nel tempo, fino a che la situazione non si stabilizza. Ma cosa è successo realmente, perché la Progetto Gestione ha chiuso i cancelli per la terza -o la quarta- volta dall’inizio dell’anno scorso?
Una volta è successo per un guasto all’inceneritore di Massafra, che brucia il CSS (combustibile solido secondario) prodotto dagli impianti di Conversano; situazione che ha esaurito la capacità di stoccaggio del CSS nello stesso impianto. Il blocco successivo è stato causato dal ritardo nelle analisi dell’RBD presso le discariche di smaltimento. Questa volta i motivi sono interni all’impianto di Conversano e sono piuttosto importanti. Emiliano, nella sua ordinanza, scrive digravissima criticità criapre-impianto-conversano-3he ha impedito lo smaltimento del rifiuto biostabilizzato “presso gli impianti di discarica Italcave Spa e Dupont Energetica Spa a causa dell’esito negativo della procedura di verifica di conformità della caratterizzazione di base per l’ammissibilità in discarica”.

Prima di Emiliano, l'altro ieri è stata l’assessore regionale all’ambiente Anna Grazia Maraschio a parlare di “mancato superamento delle analisi di ammissibilità dei rifiuti" alla base della chiusura dell’impianto. Nello stesso comunicato della Maraschio, pubblicato su “press-regione”, è riportata anche la dichiarazione dell’ing. Paolo Garofali, direttore del dipartimento ambiente della Regione Puglia, secondo il quale “Il problema emerso in queste ultime ore è stato causato dal deficit di performance dell'impianto complesso di Conversano*, per il quale si prevede una deroga alle capacità di stoccaggio nelle aree dell'impianto per scongiurare emergenze nei territori". "In considerazione degli esiti dell'attività specialistica di Arpa -continua il direttore-, verrà disposto ad Ager e al Gestore di adottare misure specifiche volte a ripristinare il corretto funzionamento dell'impianto, scongiurando future sospensioni dei conferiapre-impianto-conversano-2rimenti dei rifiuti indifferenziati prodotti dai Comuni”.

Non si è trattato, dunque, di un guasto, come si è sentito dire l'altro ieri, ma di “deficit di performance dell'impianto”, cioè di cattivo funzionamento dell’impianto di biostabilizzazione, selezione e produzione di CSS. Dalla citata ordinanza del presidente della regione veniamo a sapere che è stata la biostabilizzazione a dare problemi, per questo Emiliano ha disposto il “monitoraggio dell’efficacia del processo di biostabilizzazione, nel periodo di validità dell’ordinanza” e “di eseguire sistematicamente campionamenti di RBD, finalizzati alla determinazione del IRDP”. L’IRDP è l’indice respirometrico dinamico potenziale, l’unità di misura dell’efficienza della biostabilizzazione, processo ossidativo che serve ad abbattere la carica di putrescibilità della sostanza organica presente nei rifiuti urbani, sia indifferenziati che tal quali.

Sarebbe interessante che la regione verificasse anche il livello di perdita ti processo del rifiuto all’uscita della biostabilizzazione che, per progetto, deve essere del 20% sul peso in ingresso, come da schema di “Bilancio di Materia” proposto da Cogeam e Lombardi Ecologia in sede di seconda gara d’appalto per la gestione di quegli impianti, aggiudicata nel 2011.
Una perdita di processo sotto, o abbondantemente sotto, il 20% non giustificherebbe il passaggio dei rifiuti nelle celle di biostabilizzazione; sarebbe, quindi, ingiustificato anche il costo che i comuni pagano per quel processo.

 

*Grassetto e sottolineatura nelle citazioni sono dell'autore dell'articolo.

 

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