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Fogna depurata nella lama a Rutigliano, il parere del Comitato VIA regionale

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di Gianni Nicastro

“Esaminata la documentazione (…) il Comitato formula il proprio parere di competenza (…) ritenendo che il progetto possa essere escluso dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nell'ottemperanza delle seguenti condizioni ambientali…”. Questo è il “parere finale” licenziato dal Comitato VIA regionale l’11 gennaio scorso nell’ambito del procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA, procedimento avviato a maggio 2020.

Il Comitato VIA regionale ha posto, dunque, le basi perché riprendano i lavori di posizionamento del tubo che, dai pressi del vallone Guidotti, dove fu fermato dal comitato intercomunale Salviamo Lama San Giorgio nel 2011 e nel 2013, arriverà a poche centinaia di metri dalla chiesa della Mater Domini in località Cicco Severini. Qui il tubo scaricherà la fogna depurata di Casamassima in una grande pozza di “fitodepurazione” di circa 2000 metri quadri, che realizzeranno sul ciglio della lama, quasi sotto la croce che si trova sulla salita che porta alla chiesa della Mater Domini. Poi, la fogna depurata, scenderà a cascata sul costone della lama a ridosso della SP 179, formerà il primo lagunaggio, appresso scorrerà verso l’inghiottitoio, quindi direttamente nella falda acquifera.
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L’inghiottitoio, che tutti conoscono a Rutigliano e non solo, è l’elemento ambientale completamente assente nel progetto e nelle valutazioni e osservazioni che tutti gli enti hanno fatto, compreso il Comitato VIA regionale, e che solo il comune di Rutigliano ha evidenziato insieme alla presenza dei pozzi artesiani tutto intorno al punto di scarico. Un elemento ambientale fortemente sensibile, che mette a contatto la superficie della lama con la falda acquifera sottostante, snobbato, ignorato da un Comitato VIA e da enti che, invece, avrebbero dovuto valutarlo adeguatamente perché si trova sulla linea di scorrimento di reflui a forte impatto ambientale. Si sono preoccupati dei “materassi reno”, delle “gabbionate” che posizioneranno sul costone; si sono preoccupati dei rumori del cantiere che realizzerà lo scarico in lama, non si sono per niente preoccupati dell’inghiottitoio, distante qualche centinaio di metri dal punto di scolo della fogna depurata.

Questo fatto, già da solo, pone degli interrogativi sulla verifica di assoggettabilità VIA e sul parere finale; parere che è stato licenziato dal Comitato VIA con tre componenti su nove presenti “non concordi”. Forse non è un caso che a non essere concorde col parere espresso dal comitato VIA sia il rappresentante dell’ARPA, un ingegnere esperto in paesaggio e un esperto in scienze geologiche. I tre non concordi, così come i sei concordi, hanno depositato dichiarazioni che, però, non sono state allegate al parere finale, per cui, non sappiamo nel dettaglio il motivo del loro giudizio, in modo particolare quello non concorde.

Quello che sappiamo è che, nella seduta del 30 settembre 2020, tutti i componenti del Comitato VIA avevano espresso un parere “concorde” sulla base delle seguenti valutazioni: “Giova osservare che l’area di intervento, in corrispondenza della Lama San Giorgio appare caratterizzata da rilevanti valori paesaggistici che giustificano approfondimenti significativi degli studi (…)”. “Fra l’altro dall’esame degli studi proposti non sembrano sufficientemente indagate, con studi anche di specifici specialisti, le particolarità naturalistiche e paesaggistiche del contesto di intervento, sia in corrispondenza delle opere di potenziamento dscarico-lama-parere-via-2ell’impianto esistente che in corrispondenza dell’opera di connessione alla Lama San Giorgio. Anche per questo non si condivide, come sostenuto dal proponente, che gli interventi di progetto determinino 'una limitata e sostenibile pressione sull’ambiente circostante, determinando, al contrario, un miglioramento complessivo sulla qualità della vita e sulle condizioni di salute della popolazione' ". Ancora: “E’ parere di questo Comitato che gli interventi previsti, le soluzioni adottate, gli interventi di potenziamento dell’intero impianto di depurazione e la soluzioni tecniche di scarico nella Lama San Giorgio, ancorché in situazioni di emergenza, siano tali da richiedere un percorso di approfondimento ed uno studio attento e particolareggiato. Pertanto, la formulazione del parere (…) è subordinato al ricevimento e conseguente valutazione degli approfondimenti e chiarimenti di seguito indicati:…”. Qui il Comitato VIA indica una serie di questioni sulle quali il proponente, cioè l’AQP (Acquedotto Pugliese), deve fornire integrazioni.

Il parere di settembre 2020 conclude a questa maniera: “Per quanto sopra si ritiene, alla luce di quanto consegnato e rappresentato anche nel presente parere, che la soluzione progettuale sia da approfondire con le necessarie integrazioni che consentano di dirimere le criticità messe in evidenza e che, qualora non chiarite, farebbero scaturire un assoggettamento a VIA quale sede opportuna per ogni approfondimento”. Questo parere, ripeto, viene espresso con tutti i componenti che si sono dichiarati concordi. Due mesi dopo l’AQP riscontra la nota di settembre 2020 del Comitato VIA integrando tutte le questioni poste. Quello che succede è che il parere finale del Comitato VIA viene espresso col 30% dei suoi componenti che si dichiarano non concordi; evidentemente le integrazioni dell’AQP non hanno convinto il rappresentante dell’ARPA, l’ingegnere esperto del paesaggio e il geologo.

C’è da dire, ancora, che il parere finale del Comitato VIA, quello dell’11 gennaio 2021, esclude la valutazione di impatto ambientale sui progetti di ampliamento del depuratore di Casamassima e di scarico dei suoi reflui nella lama San Giorgio a Rutigliano, sollecitando l’AQP ad ottemperare a una serie di “condizioni ambientali”, 17 condizioni per l’esattezza. La prima condizione elencata riguarda i pozzi artesiani presenti intorno al punto di scarico nella lama. “Sia dimostrato -dice la prima condizione- in maniera inoppugnabile il rispetto delle distanze dello scarico in Lama San Giorgio delle fasce di rispetto da opere di captazione di acque sotterranee destinate al consumo umano (500m) e da opere di captazione di acque sotterranee destinate ad uso irriguo e domestico (250m) (vedi Osservazioni Comune di Rutigliano, prot. n. 0007831 del 18.06.2020)”.

Ora, la presenza dei pozzi è l’elemento che potrebbe davvero stroncare lo scarico nella lama San Giorgio a Rutigliano. Si tratta di quattro pozzi più un inghiottitoio che il comitato intercomunale Salviamo Lama San Giorgio ha censito già diversi anni fa e che ha portato alla conoscenza dell’amministrazione comunale a maggio 2020; pozzi che il comune di Rutigliano ha inserito nelle osservazioni presentate a giugno 2020 e citate dal Comitato VIA.

Su questa vicenda, sul parere definitivo del Comitato VIA, sulla questione dei pozzi e sulle criticità della procedura di verifica di assoggettabilità VIA conclusa a gennaio scorso, il comitato Salviamo Lama San Giorgio ha chiesto di incontrare il sindaco Giuseppe Valenzano, incontro che si terrà in sala consiliare domani, martedì 16 febbraio, alle ore 17:00.

 

 

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