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1ª commissione consiliare, duro scontro tra maggioranza presidente e opposizione

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difino-romagno-tarulli

 

Diego Difino, consigliere di maggioranza, è il presidente della 1ª commissione consiliare sul bilancio. In qualità di presidente ha diverse volte convocato la stessa commissione su una importante questione amministrativa: la definizione transattiva portata due volte in consiglio comunale e per altrettanto volte ritirata.

Qui riportiamo quello che è successo nell’ultima riunione della 1ª commissione consiliare che si è tenuta mercoledì 3 novembre scorso. Della maggioranza erano presenti il presidente, Diego Difino, e i consiglieri Francesco Tarulli, Francesco Sorino e Raffaella Redavid; per l’opposizione presenti Donatella Lamparelli poi anche Roberto Romagno. Presente pure il responsabile del servizio legale del comune. La commissione, in realtà, non ha cominciato neanche a discutere del contenzioso in questione perché i tre consiglieri di maggioranza hanno letto una dichiarazione che ha attaccato direttamente il presidente della commissione, “reo” di averla convocata più volte sulla stessa questione.

Questa è la dichiarazione letta dal consigliere del PD Francesco Tarulli: "Egregio Presidente, Lei, da tempo, convoca reiteratamente e fuori d'ogni normale razionalità organizzativa e funzionale la Commissione che presiede con enorme sottrazione di energie lavorative di tutti i partecipanti che vengono distolti da compiti istituzionali da svolgere per il Comune, così nel contempo gravando anche oltre misura sull'erario Comunale per il pagamento dei gettoni di presenza. Inoltre, come avvenuto nella seduta di commissione del 20/10/2021, lei, abusando del suo ruolo da Presidente, ha impedito al Vice Sindaco Domenico Gigante la verbalizzazione delle  dichiarazioni rese in sede di Commissione e delle motivazioni che sottendono le decisioni assunte dalla stessa. Questi comportamenti negativi e dannosi saranno formalmente denunciati agli organi competenti".

Dopo la lettura della dichiarazione, alle 12:45, i tre consiglieri di maggioranza hanno abbandonato la commissione. “Alle ore 12:47 entra il consigliere Romagno” si legge nel verbale. A quel punto, a fronte della dichiarazione letta dalla maggioranza, i “consiglieri Difino, Romagno e Lamparelli -si legge ancora nel verbale- dichiarano quanto segue: «Si prende atto delle dichiarazioni lette dal consigliere Tarulli in nome e per conto dei consiglieri di maggioranza presenti in  commissione. Si prende, altresì atto di come abbandonando il lavoro della commissione si siano sottratti al confronto non dando la possibilità di replica ai presenti. Si rimarca come le dichiarazioni rese siano opinioni personali non rispondenti al vero rispetto alle quali il Presidente e i consiglieri presenti si riservano opportune valutazioni ed azioni conseguenti».

Al consigliere Romagno abbiamo chiesto perché un’altra commissione fosse necessaria sul quel punto, cosa avrebbero chiesto ancora al sindaco e al vicesindaco, convocati per quella commissione ma assenti. «Noi avremmo chiesto alla parte politica, e chiaramente ai funzionari che hanno espresso i pareri, se era stato fatto uno studio, una valutazione sulla convenienza economica della transazione. Cosa che nessuno ha fatto e sulla quale nessuno ci dà risposte. Nessuno…» Anche i consulenti non hanno dato risposte sulla convenienza economica? «I consulenti la valutazione economica non l’hanno fatta» ha risposto l’ex sindaco, ribadendo che «i consulenti la valutazione economica non l’hanno fatta; hanno fatto una valutazione sommaria da acquisire che è diversa dalla valutazione economica sull’atto transattivo, sulla bontà della definizione transattiva. Hanno giustificato il tutto con l’alea del giudizio, ma sulla convenienza economica non si è mai espresso nessuno». E in cosa consisterebbe l’alea del giudizio, l’hanno detto? «E che ne so, non l’ho capito; infatti ho detto ma mi fate capire qual è l’alea del giudizio, qual è il rischio» ha incalzato Romagno.

Insomma, stando a quello che dice Roberto Romagno, e anche il presidente Diego Difino, per quante commissioni si siano fatte, compreso le conferenze dei capigruppo, da parte dell’amministrazione e dei consulenti del comune (ingegnere e avvocato) non sono mai arrivate spiegazioni sulla convenienza economica e sull’alea del giudizio con la quale viene -da parte amministrativa- giustificata la tanto discussa quanto discutibile transazione.

Ma su quello che è successo il 3 novembre scorso nella 1ª commissione consiliare, abbiamo sentito anche il consigliere Francesco Tarulli. «Abbiamo fatto una dichiarazione, abbiamo preso posizione contro quello che, secondo noi, sta diventando una brutta abitudine del presidente: convocare delle commissioni su argomenti ampiamenti trattati precedentemente» ci ha riferito il consigliere del PD. Tarulli sostiene che non ci sia necessità di discutere ancora rispetto a quanto già si sia discusso in diverse commissioni e anche perché, su quella definizione transattiva, sono stati formalmente espressi tutti i pareri da parte dei responsabili degli uffici preposti e dei due consulenti del comune.

«Ovviamente -ha aggiunto l’ex segretario del PD- di fronte all’assenza, questa volta, di una proposta di delibera, abbiamo ritenuto inopportuno continuare a discutere su posizioni che in questo momento, tra maggioranza e opposizione, mi sembrano molto inconciliabili. Anche perché qualcuno dell’opposizione sta mettendo in dubbio, in qualche modo, quello che i tecnici, con il loro lavoro di supporto, hanno motivato per dare parere positivo a questa transazione». «Poi -ha chiosato- se qualcuno vuole per questa questione strumentalizzare il lavoro che questa amministrazione sta facendo, sappiamo che è un diritto, però, voglio dire, noi non ci stiamo. Tutto qui».

Tarulli, infine, ha fatto sapere che interesseranno il Prefetto di Bari circa la dichiarazione che Romagno, Difino e Lamparelli hanno fatto mettere a verbale dopo che i tre consiglieri di maggioranza avevano già abbandonato la commissione. In sostanza, per il consigliere Tarulli, non ci sarebbe stato il numero legale per proseguire la commissione, perché Romagno si è presentato due minuti dopo l'uscita della maggioranza. Per Francesco Tarulli, quindi, la dichiarazione messa a verbale dai due consiglieri di opposizione e dal presidente della commissione è illegittima.

 

 

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