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MARCIAPIEDE DI VIA VINCENZO CHIAIA, COME È ANDATA A FINIRE?

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di Gianni Nicastro


Riprendiamo questa vicenda -che ha fatto scalpore due mese fa- non solo per dar conto di come è andata l’interpellanza presentata dalla minoranza e discussa nel consiglio comunale del 23 novembre scorso, ma anche perché il comune di Rutigliano ha un “Regolamento per la disciplina dei passi carrabili” alla luce del quale la scelta di allargare il marciapiede di via V. Chiaia, per impedire il parcheggio di fronte, risulta ancora più strana di quanto sia apparsa ai cittadini.

A rispondere all’interpellanza è stato il vicesindaco Pasquale Redavid al posto dell’assente assessore alla manutenzione Gianvito Defilippis, assessore -quest'ultimo- al quale abbiamo chiesto, qualche giorno fa, un'intervista per spiegarci l’incongruenza di quell’allargamento con ciò che prevede il Regolamento sui passi carrabili. L’assessore, nonostante avessimo fissato un appuntamento, sull’argomento si è rifiutato di farsi intervistare (non è la prima volta, lo ha fatto anche in passato su altre questioni), rimandandoci a quanto riferito dal vicesindaco in consiglio comunale.

Ecco, dunque, la risposta che il vicesindaco ha dato al consigliere di minoranza Mimmo Gigante, illustratore dell’interpellanza: «Il marciapiede di via Vincenzo Chiaia è stato oggetto di sistemazione a seguito di una richiesta di un cittadino che legittimamente lamentava la difficoltà di poter accedere con la propria autovettura ai propri locali ubicati sul lato opposto in quanto la sosta continua di autovetture impediva la normale manovra di entrata e di uscita dai predetti locali».

E’ stato, quindi, il cittadino a chiedere di “sistemare” (allargare?) il marciapiede per le difficoltà di manovra con l’auto. L’art. 29 del Regolamento prima citato, intitolato “occupazione antistante il passo carrabile”, norma comunale sulla base della quale si interviene in casi del genere, non compendia da nessuna parte l’allargamento del marciapiede. Quella norma, al comma 1, dice questo: “E’ data facoltà di richiedere la disponibilità del suolo pubblico di fronte all’accesso al passo carrabile, quando la larghezza della via sia di dimensioni tali da rendere difficoltoso l’accesso alla proprietà privata”.

Il comma 2 specifica come si interviene: “Il Comando Polizia Municipale (…), se necessario, potrà vietare la sosta anche sul lato opposto a quello di accesso, nel caso in cui l’ampiezza della carreggiata non consenta un’agevole manovra per l’immissione ad un’area laterale idonea allo stazionamento di uno o più veicoli, delimitandola o:  a) con la segnaletica orizzontale di colore giallo; b) con segnaletica di cui all’art. 120 del Regolamento di Esecuzione del C.d.S. (…)”.

La legittima richiesta di quel cittadino, dunque, avrebbe dovuto essere soddisfatta con l’apposizione della segnaletica, orizzontale e verticale, non con l’allargamento del marciapiede. Non solo. Il comma 3 di quell’articolo dice ancora che “la segnaletica per la delimitazione dell’area sarà a cura del richiedente a cui spetterà anche la manutenzione”. Dato che l’allargamento del marciapiede in questione è stato realizzato a fronte di una richiesta in perfetta sintonia col tipo di richiesta a cui si riferisce l’art. 29 del Regolamento dei passi carrabili, a pagare quell’intervento avrebbe dovuto essere il cittadino richiedente? Sembrerebbe di sì, ma sappiamo che a pagare è stato, invece, il comune dai 26.000 euro stanziati con una delibera di giunta.

«Innanzi tutto quella delibera -ha detto il consigliere Gigante nella sua replica al vicesindaco- riguardava la sistemazione dei marciapiedi dissestati. Qui ci troviamo di fronte a un marciapiede forse tra i più sani che ci siano a Rutigliano. Secondo, io non ho nella mia casistica situazioni analoghe, che un cittadino qualunque faccia una richiesta e la pubblica amministrazione provveda in tal senso. Terzo, io ritengo che questa problematica poteva anche essere risolta apponendo un divieto di sosta e, quindi, questa manovra l’avrebbe potuta fare comunque molto più agevolmente senza andare a impegnare risorse di questa amministrazione».

In realtà il vicesindaco aveva riferito, nel suo intervento, di un solo caso analogo a quello di via V. Chiaia, si trova in via Poerio 23. Siamo andati a vedere in via Poerio e al numero 23 non c'è nessun passo carrabile, c'è un cancello stretto che dà in un atrio interno scoperto, non vi entra ed esce nessun auto perchè mancano le misure. Evidentemente Pasquale Redavid si è riferito al garege interrato del palazzo che si affaccia sul canalone, di fronte alla pineta. Qui, però, si tratta di una aletta del marciapiede a filo dell'ingresso del garage, in linea col marciapiede di tutto il lato della strada. La cosa più importante è che il caso di via Poerio non è simile al caso di via Vincenzo Chiaia, perchè la piccola aletta di marciapiede che il comune ha fatto lì si trova sullo stesso lato del passo carrabile, non di fronte.

In consiglio comunale, dunque, in risposta all'interpellanza, non è stato portato nessun caso simile a quello di via V. Chiaia.

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