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PRIMARIE CS, CONFRONTO IERI NEL COMITATO ELETTORALE

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di Gianni Nicastro


Primo (e forse ultimo) incontro/confronto sulle primarie. Si è tenuto ieri sera nel comitato elettorale allestito su piazza Cesare Battisti. A confrontarsi sono stati in quattro su cinque rappresentanti dei candidati in lizza, non si è presentato Pietro Marchitelli sostenitore di Tabacci. C’erano, dunque, Antonio Decaro per Bersani, Marina Pinto per la Puppato, Pierluigi Introna per Vendola, Pino Gadaleta per Renzi. E’ toccato a Dominga Didonna, del PD di Rutigliano, introdurre e moderare il confronto sollecitandolo con delle domande girate ai quattro.

Ha cominciato, come di rito i questi casi, l’unica donna presente tra i quatto relatori. La Pinto ha sinteticamente descritto i punti più importanti del programma della Puppato: la spiccata sensibilità ambientale, il puntare sulla green economy che vorrebbe un sistema economico-produttivo a più basso impatto ecologico, sui diritti civili (testamento biologico, regolamentazione delle unioni di fatto …).

Introna ha parlato delle cose che stanno più a cuore a Nichi Vendola, quindi il lavoro e i diritti dei lavoratori, il ripristino dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori fortemente messo in mora dai decreti del governo Monti, priorità alla scuola pubblica con la cessazione del finanziamento alle “paritarie” scuole private, l’introduzione di una patrimoniale sul reddito Irpef di chi supera il milione di euro l’anno (tassare del 75% la quota di reddito oltre 1milione, così come ha fatto François Hollande in Francia).

Decaro ha messo sul banco i motivi del suo sostegno a Bersani partendo da un dato positivo generale: si sente “contaminato” dalle ragioni e dalle idee di tutti e cinque i candidati, una contaminazione che lo porterebbe, se fosse possibile, a votarli tutti. Ma questo non è possibile e una scelta l’ha dovuta fare. «Voto Bersani -ha detto- perché ha posto il teme delle disuguaglianze», della necessità di una «ridistribuzione del reddito». Bersani lo ha colpito anche perché è una persona autorevole e coraggiosa (non ha approfittato del crollo politico di Berlusconi chiedendo di votare subito), coraggiosa anche perché ha accettato di confrontarsi con le primarie. Rispetto al finanziamento dei partiti e della politica ha dato una notizia non da poco. Intanto che lui è per un abbattimento del finanziamento ai partiti e il gruppo consiliare del PD alla regione Puglia ultimamente ha restituito alle casse regionali 50.000 euro su 130.000 avuti in dotazione.

Anche Gadaleta ha detto di essere in sintonia con gli altri quattro candidati e che era lì, ieri, «per sfatare un mito: quello della rottamazione». Lui, anziano, era lì a rappresentare Matteo Renzi, il rottamatore della vecchia classe dirigente PD. Non è vero che Renzi vuole far fuori i vecchi, vuole solo soggetti nuovi, possibilmente giovani, per rinnovare la politica e i partiti a cominciare dal suo, il PD.

Anche in un confronto pacato, come quello di ieri, non sono mancati momenti di tensione, due in modo particolare. L’ “antidalemismo” di Marina Pinto, non organica a nessun partito, ma esponente di una lista civica di Castellana, che ha attaccato Dalema come l’ombra grigia di Bersani, come uno legato ai poteri forti che è meglio che vada in pensione. Critica che ha suscitato la reazione, decisamente contrariata, di un esponente della locale sezione PD.
L’altro momento è stato quando l’esponente di SEL, Introna, con una certa aggressività ha punzecchiato, interrompendolo, Gadaleta sulla troppa vicinanza di Renzi al potere bancario. Due momenti che però non hanno inficiato più di tanto il clima distensivo con cui l’incontro è iniziato.

C’è da segnalare, infine, un dato che dovrebbe far riflettere chi queste primarie le ha organizzate. Fino a ieri sera gli iscritti alle primarie di domenica erano solo 91, preiscrizioni raccolte in due settimane. Un numero basso da fare impressione che ipoteca negativamente le primarie a Rutigliano. Su questa scarsa partecipazione ieri, forse, una riflessione andava spesa. Quelle 91 preiscrizioni sono nulla anche confrontate solo con gli elettori (1.676) che hanno votato il PD alle scorse amministrative a Rutigliano. Saranno i quattro moduli da compilare e firmare, i due euro da pagare, oppure la preoccupante crescita dell’astensionismo (che in Sicilia ha superato il 50%), a due giorni dalla consultazione quello è un dato che dovrebbe preoccupare chi in queste primarie sta investendo parecchio del suo rilancio e della sua credibilità politica.

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