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“COME SI FA A LAVORARE A 8 EURO AL METRO!”

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di Gianni Nicastro


La Confartigianato ieri sera ha riunito i suoi iscritti in un convegno su “Crisi edilizia e lavoro nero a Rutigliano”. Diciamo subito che si è trattato di un incontro dal dibattito piuttosto animato, a tratti anche polemico nei confronti del coordinatore provinciale della Confartigianato Franco Bastiani, invitato a relazionare su quel tema. Insieme a Bastiani era presente anche il sindaco Roberto Romagno.
A presentare l’incontro è stato Agostino Meduso, presidente della locale sezione della Confartigianato nella cui sede si è svolto il convegno. «E’ stato organizzato per discutere della crisi che affligge l’edilizia, del lavoro nero, per sapere perché a Rutigliano non partono i Piani particolareggiati e i comparti» ha detto Meduso nel suo breve intervento di presentazione.

Franco Bastiani ha snocciolato un po’ di dati che fotografano l’entità della crisi delle imprese artigiane. Regolarmente iscritte alla Camera di Commercio a Rutigliano sono 295. Dal 2009 ai primi sei mesi del 2012 c’è un saldo tra imprese cancellate e quelle neoiscritte di -31. In due anni e mezzo è, dunque, scomparso poco più del 10% di quel patrimonio di imprese artigiane. «Poche imprese si sono cancellate per ragioni di limiti di età, gran parte è andata nel lavoro nero» ha detto il relatore.

Ha parlato di protocolli d’intesa che «legittimano» l’organizzazione sindacale «a monitorare e segnalare il lavoro nero» alle autorità amministrative, queste poi dovrebbero girare le segnalazione all’Agenzia delle Entrate per l’intervento di recupero dell’evasione fiscale. Protocolli di intesa che la Confartigianato vorrebbe sottoscrivere con i comuni. «A Bitritto, Cassano e Putignano questo è già avvenuto» ha informato Bastiani, il quale ha espresso l’auspicio che venga sottoscritto anche a Rutigliano. L’altra proposta fatta al sindaco è stata quella di costituire la consulta delle attività economiche e produttive che dovrebbe stimolare lo sviluppo e la crescita delle imprese artigiane.

Il sindaco è intervenuto dicendosi spaventato dai dati statistici della crisi, che è grande e generale soprattutto nel settore edilizio. «Le vostre difficoltà sono anche le nostre» ha detto osservarvando che «gli investimenti in edilizia nell’ultimo quinquennio sono diminuiti del 25%». La colpa è anche del patto di stabilità che impedisce ai comuni di investire loro risorse finanziarie in opere pubbliche in modo da tamponare la crisi del settore. «Il comune di Rutigliano -ha detto Roberto Romagno- ha una situazione finanziaria rosea, ha la possibilità di spendere ma non lo può fare a causa del patto di stabilità» che pone limiti stringenti, spesso castranti, alla spesa degli enti locali per frenare l’indebitamento pubblico. Il sindaco si è detto disponibile a raccogliere suggerimenti e a confrontarsi con la Confartigianato.

Patto di stabilità, protocolli d’intesa e consulta non hanno però entusiasmato una platea di artigiani e piccoli imprenditori edili sui quali la crisi dell’edilizia morde implacabile, e sono morsi a volte letali per l’attività artigiana. «Come si fa a lavorare a 8 euro al metro!» grida un artigiano che ha confessato davanti a tutti di essere arrivato quasi alla fame, di essere stato costretto a vendersi la macchina per poter tirare avanti. «Io tra qualche giorno sindaco verrò da te sul comune perché non posso pagare le bollette e non so come fare!». E’ il tragico epilogo lavorativo di un piccolo imprenditore che fino a un paio di anni fa aveva quattordici operai alle sue dipendenze e anche con le carte in regola, operai che ha dovuto licenziare. «A noi ci pagano 8 euro al metro e i costruttori vendono le case sempre allo stesso prezzo!».

Tutti gli interventi dal pubblico hanno tracciato più o meno lo stesso scenario: rabbia, disperazione, richiesta di interventi concreti che incidano sulla situazione e sui problemi reali che quegli artigiani vivono. Questo è l’appello unanime lanciato dalla platea del convegno di ieri a Confartigianato e sindaco. Saranno capaci di raccoglierlo? Non lo sappiamo.




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