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EMENERGENZA RIFIUTI, PARLA COLAPINTO DIRETTORE DELL’ATO BA/5

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di Gianni Nicastro


Sulla chiusura per sequestro della discarica di servizio/soccorso di Conversano e sull’emergenza che potrebbe tra poco derivarne per 21 comuni che lì conferiscono quotidianamente i loro rifiuti, abbiamo intervistato Giacomo Colapinto, direttore generale del commissariato ATO BA/5. La regione sta lavorando ma non ha ancora trovato una discarica alternativa e il rischio emergenza si fa sempre più concreto.

Quanto tempo ancora si ha a disposizione prima che le biocelle dell’impianto di biostabilizzazione si riempiano del tutto.
«Le confermo non più tardi di domani, perché se non si svuotano… Non so se l’assessore regionale abbia comunicato qualcosa. Non sappiamo ad ora dove poter andare a scaricare, Trani , Bari… Non si sa. Se non si svuotano le biocelle…».

C’è il rischio che si blocchi la raccolta dei rifiuti già domani o in questi giorni?
«Non più tardi di domani o dopodomani».

Quindi altri due giorni e se la regione non riesce a trovare una destinazione alternativa la raccolta si blocca, si va in emergenza?
«In teoria e in pratica è così. Se non c’è un sito alternativo non si possono svuotare le biocelle».

L’assessore regionale Lorenzo Nicastro si sta muovendo in questo senso?
«Sì, da stamattina di buon’ora erano in corso alla regione riunioni, sin da stamattina molto presto».

E non si sa quali possono essere gli impianti che potrebbero ricevere i rifiuti del BA/5?
«Penso che possano essere Trani e Bari, bisogna vedere le loro capacità perché sa, quando si fanno gli impianti si tarano con una certa tolleranza. E’ chiaro che se andiamo noi, nelle more del provvedimento di sequestro che non si sa quanto tempo durerà, si sballa quell’altro sito. E’ un effetto domino insomma».

Quando dice Bari si riferisce alla discarica Daneco di Giovinazzo?
«Può essere, insomma tra Giovinazzo e Trani, queste sono le due aziende che potrebbero ospitare i rifiuti del BA/5».

Sempre previo passaggio dalla biostabilizzazione di Conversano, ovviamente.
«E’ chiaro, la biostabilizzazione non ha alcun problema, il problema è liberare le biocelle. Oggi si sta riempendo la penultima, quindi, non è che vi sia da scialare. Certo si può dire agli utenti di tenersi il rifiuto in casa o di contenere la produzione del rifiuto. Però, l’altra volta che c’è stata l’emergenza, e lei se la ricorda, tutti hanno continuato a produrre rifiuti insomma».

Si mi ricordo, allora però la situazione si sbloccò il giorno dopo e si scongiurò l’emergenza.
«Si, uscimmo con un proclama, tutti i sindaci, mi ricordo che era di domenica e lo stesso periodo».

Si ottobre, credo.
«Preparammo i manifesti per tutti i comuni, diciamo che ci fu una risposta. Poi sa, il consumismo, le raccolte differenziate che alcuni comuni hanno attivato in ottima maniera, tipo Rutigliano, Cellamare…».

Certo se tutti i comuni avessero una raccolta differenziata come quella di Rutigliano, l’eventuale emergenza sarebbe meno pesante. L’appaltatore del comune di Rutigliano fa un viaggio alla settimana in discarica a differenza di uno-tre viaggi al giorno dei comuni non attrezzati col porta a porta.
«Se avessimo tutti il buon senso di farla. Tenga conto che noi a Gioia facciamo la raccolta dell’organico che nessun’altro comune fa, tranne Rutigliano e Cellamare».

A Gioia del Colle cosa avete i cassonetti stradali o la raccolta porta a porta dei rifiuti?
No, no, facciamo la domiciliare solo per l’organico».

Quindi abbattete un buon 50% dei rifiuti da smaltire in  discarica
«E, insomma, riusciamo a barcamenarci, perché siamo partiti con un gruppo di disabili -per pensare a lo loro inserimento- e adesso ci stiamo allargando a tutto il territorio».

Voi avete la municipalizzata, credo.
«Abbiamo la società per azioni a capitale pubblico, da dove le sto rispondendo. Però vedremo che fine farà perché siamo un comune con meno di 30.000 abitanti».

Per concludere direttore Colapinto. Noi rischiamo tra un paio di giorni nel BA/5 una emergenza vera e propria se la situazione non si dovesse sbloccare, è così?
«E’ chiaro, è chiaro, pero sono fiducioso che l’assessorato regionale -che sta lavorando da sabato- troverà un sito alternativo per poter conferire i residui del procedimento di biostabilizzazione».

Che lei sappia, i NOE hanno cominciato a fare rilievi, verifiche sulla regolarità dello strato di argilla alla discarica sequestrata?
«Non lo so, onestamente non lo so. Sono stato stamattina all’impianto ma non mi è stato possibile verificare».

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