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SOTTO LA QUERCIA SECOLARE L’AMIANTO CRESCE

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Sono circa due anni che questa redazione denuncia l’odioso fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, speciali e pericolosi. In modo particolare nella lama San Giorgio, sotto la quercia secolare, una delle più grandi che si trovano lì, dove un tempo c’era la macchia Messeni-Localzo.

Ormai quel bellissimo luogo di natura è diventato una discarica di amianto a cielo aperto. Lo sa l’amministrazione comunale, lo sanno i vigili urbani, lo sanno anche i carabinieri. Lo scempio però non si ferma, anzi l’amianto lì cresce a vista d’occhio. Le foto qui pubblicate sono state scattate ieri mattina dopo una segnalazione di alcuni cittadini arrivata in redazione.

Non è possibile che non ci sia il modo di intervenire, che non si individui il proprietario e lo si inviti a recintare il terreno dal lato della strada in modo che non sia facile, agevole, abbandonare amianto, teloni, divani e ogni sorta di rifiuto.
La cosa urgente da fare, intanto, è la bonifica di quel luogo la cui frequentazione è a rischio; l’amianto è sbriciolato sulla strada, una condizione di pericolo grave per la salute.

Ancora una volta si propone alla cronaca il problema della rimozione e lo smaltimento delle eternit, tanto presenti sui tetti del paese. Questo ennesimo episodio dimostra come l’amianto a Rutigliano sia una emergenza ambientale.

Il comune si muova, trovi il modo di rendere più economico possibile per i cittadini rimuovere e smaltire i manufatti di amianto. Abbiamo più volte suggerito, anche in occasione di conferenze pubbliche sul tema, che una delle strade potrebbe essere quella di stipulare una convenzione con una ditta specializzata, una convenzione che abbatta i costi degli interventi perché il problema sta qui.

L’amministrazione potrebbe pensare di istituire un contributo a sostegno delle opere di bonifica per i cittadini che hanno questo problema. Pensare anche ad una campagna di informazione sulla pericolosità dell’amianto e su come intervenire nel caso di rimozione e smaltimento. Una campagna informativa rivolta ai cittadini, ma anche alle imprese edili, perché non si ripeta quello che è successo in via Madonna delle Grazie qualche settimana fa, dove due operai di una ditta costruttrice hanno abbattuto un intero tetto di amianto a mani nude, rompendolo e facendolo cadere a terra.

Lasciare le cose cosi come sono, tollerare una situazione del genere con tutto l’amianto che è ancora sulle case di Rutigliano è un atto di grave irresponsabilità, di omissione dei compiti di tutela della salute pubblica e dell’ambiente da parte di chi ha il dovere di intervenire.

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