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Comitato "STOP Martucci", volontariato ambientale sindaco e commissione

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stop-martucci-comunicato

 

Ci sono momenti nella storia di una comunità in cui emerge, in modo impellente, la necessità di non essere più semplici spettatori di quello che viene deciso tra le quattro mura delle stanze del potere e di non attendere più, inerti, risposte che sembrano non arrivare mai. Soprattutto se le risposte alle nostre domande dovrebbero arrivare da esponenti politici ed istituzionali nei quali, col nostro voto, abbiamo riposto fiducia e speranze.
Una delle domande a cui noi cittadini molesi da troppi anni, puntualmente e ripetutamente, non riceviamo mai risposta è: “PERCHÉ LA DISCARICA MARTUCCI NON È MAI STATA DEFINITIVAMENTE CHIUSA?”

Ed è intorno all’urgenza di trovare una risposta a questa domanda che un gruppo di cittadini ha deciso, spontaneamente, di attivarsi, di dedicare parte del proprio tempo libero, di impegnarsi per il bene comune, ovvero: la salvaguardia del nostro territorio e della nostra salute.
Questo è Il COMITATO STOP MARTUCCI: un gruppo di liberi cittadini che ha deciso di impegnarsi affinché venga scritta la parola fine ad una vicenda che da troppi anni determina pesantemente ed in modo negativo la vita della nostra comunità. Inizialmente la nostra attività è stata incentrata in una fase di pura manifestazione popolare con l’intento di far sentire, forte ed unita, la nostra voce a chi si accingeva a votare il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti.

Piano che comprendeva la scellerata riattivazione di alcune vasche della discarica Martucci. Abbiamo organizzato varie manifestazioni di piazza e presìdi davanti alla sede della Regione Puglia che hanno avuto il loro culmine con il blocco per alcune ore della discarica Martucci.
Poi, in seguito alle ormai famose parole dell’Assessora Maraschio che dichiaravano il reinserimento di Martucci nel nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, in assenza o mancata produzione di evidenze tecnico giuridiche che avrebbero comportato il suo stralcio, siamo passati ad una seconda fase.

Tale nuova fase è stata caratterizzata dallo studio di centinaia di pagine di documenti riguardanti l’annosa vicenda Martucci, con lo scopo di capire se davvero queste evidenze non esistono e se nel corso degli anni non c’è stata mai possibilità concreta di chiudere questa discarica “colabrodo”.

Quello che abbiamo scoperto, man mano che riuscivamo a farci largo in quel labirinto di atti, carte e documenti riguardanti la storia di contrada Martucci, lo possiamo sintetizzare, metaforicamente parlando, nell’immagine di una fosca e densa cortina di fumo che è stata creata intorno alla discarica con lo scopo di rendere quanto più complicato possibile fare luce e chiarezza sull’intera vicenda.

Una cortina fumogena composta da gestori inadempienti, controllori distratti o accondiscendenti e politici dormienti o collusi che hanno fatto sì che, nonostante vari scandali, denunce e processi, dopo più di 40 anni siamo ancora qui a discutere di una probabile riapertura della discarica.
Nonostante questo, noi volontari del “Comitato STOP Martucci”, semplicemente studiando documenti pubblici che sono a disposizione di tutti, un po’ di luce in questa foschia che nasconde la discarica siamo riusciti a farla. Infatti grazie al nostro studio e alle nostre ricerche abbiamo fatto emergere, con non poche difficoltà, una serie di dati e rilievi tecnici che - se correttamente attenzionati nel tempo da chi di dovere –
avrebbero già consentito di giungere alle famose evidenze tecnico giuridiche, tali da stralciare definitivamente la discarica Martucci da qualsiasi Piano Regionale dei Rifiuti.

Non diciamo questo per autoreferenzialità, quella la lasciamo ad altri, ma lo diciamo per sottolineare un aspetto per noi decisivo in questa lunga storia: il tempo. Il tempo perso in questi 40 anni senza intervenire con decisione quando ce n'è stata l’occasione, il tempo  perso nel non porre la giusta attenzione ai tanti campanelli d’allarme provenienti dalla discarica Martucci. Il troppo tempo perso dai nostri politici e dalle nostre istituzioni che ci fa temere che una reale soluzione non sia mai stata volutamente trovata.

Ed è per questo che noi volontari del Comitato STOP Martucci abbiamo, sin dall’inizio, accolto con favore l’atteggiamento di questa amministrazione che ha più volte ribadito di sentire come un’impellenza quotidiana la lotta ad una probabile riapertura della discarica Martucci. Un atteggiamento, ai nostri occhi, in perfetta antitesi con l’indolenza e l’inerzia che ha caratterizzato quella perdita di tempo sulla questione
Martucci che noi fermamente denunciavamo. Questo ci ha portato a fidarci e a cercare di stabilire con questa amministrazione un rapporto di dialogo e collaborazione, così come abbiamo espressamente ribadito nel momento in cui abbiamo annunciato, durante una delle prime riunioni della Commissione speciale Martucci, la costituzione ufficiale del nostro Comitato.

Purtroppo, a distanza di mesi siamo qui a sottolineare, con rammarico, quanto la nostra fiducia sia stata disattesa. Siamo qui a sottolineare, con rammarico, quanto il nostro entusiasmo per una proficua collaborazione tra noi volontari e la nostra amministrazione si sia nel tempo sgretolato sotto i colpi del presidente della commissione speciale Martucci. Infatti, il consigliere Losito ha più volte troncato i nostri interventi durante le riunioni della Commissione, sotto i sorrisi ironici che spesso hanno accompagnato le nostre domande sul perché in tutti questi anni non fosse mai stata attivata la procedura di cui all’art. 244 del Codice dell'Ambiente (l’iter che le amministrazioni pubbliche devono far partire a seguito di una evidenza di inquinamento), sotto le strambe affermazioni dell’Assessora Tarsitano in merito alla valenza dei nostri curriculum e delle nostre competenze. Ma non ci siamo di certo rassegnati o fatti abbattere da questo atteggiamento.

Forti delle nostre posizioni e di quanto scoperto grazie al nostro studio, abbiamo cercato di abbattere questo muro di gomma inviando le nostre domande per iscritto direttamente a tutti gli interlocutori istituzionali come Arpa, Regione Puglia, Città Metropolitana e persino alla Procura della Repubblica. E, poiché i rilievi da noi inviati circa il superamento dei valori limite in uno dei pozzi dell’area Martucci erano precisi e puntuali, un risultato siamo riusciti ad ottenerlo. In sostanza, solo dopo aver ricevuto la nostra lettera, l’ARPA, con un anno e mezzo di ritardo, ha finalmente dato seguito alla  richiesta di chiarimenti rivolta dalla Città metropolitana, nel novembre 2020, ad Arpa e Comune di Conversano in merito al superamento dei valori CSC (Concentrazioni Soglia di Contaminazione) in quel pozzo specifico. Si è così avviata finalmente quella famosa procedura di cui all'art. 244, la stessa che ogni qualvolta veniva da noi richiamata in Commissione creava nervosismo in alcuni nostri amministratori ed ilarità in altri. Ma c’è di più.

Infatti, soltanto qualche giorno fa abbiamo appreso di come, durante un’intervista rilasciata ad una testa giornalistica rutiglianese, il Sindaco Colonna abbia, di fronte a microfoni e telecamere, sottolineato con enfasi l’importanza dell’evento riguardante la procedura art. 244, tuttavia senza minimamente far riferimento al lavoro svolto dai volontari del nostro Comitato. Un atteggiamento che non ci ha stupito più di tanto.

Proprio in occasione dell’ultima riunione di Commissione, ben altri furono i toni con cui venne accolta la nostra lettera, al punto da sfociare in velate minacce da parte del Sindaco nei nostri confronti: rei, a suo dire, di aver infangato l’operato della sua Amministrazione. e non siamo stupiti, tuttavia non giustifichiamo questa chiusura da parte dell’Amministrazione nei confronti di un gruppo di volontari che tra troppe difficoltà sta cercando di accendere un riflettore su un mondo oscuro e sommerso come quello dei rifiuti, che spesso porta la popolazione a pagare un prezzo troppo caro. Al pregiudizio verso il nostro libero operato non riusciamo a trovare una plausibile spiegazione.

In sostanza, quello che noi chiediamo è che ci sia data finalmente la possibilità di contribuire in modo più incisivo in questa vicenda, che ci vengano date finalmente risposte alle richieste che da mesi facciamo:
● poter partecipare ai lavori del tavolo intercomunale in modo da poter dare maggiore peso ed incisività al nostro lavoro;
● poter avere un confronto col RUP, responsabile delle indagini dirette attualmente in corso, in modo da avere chiarimenti su queste operazioni cruciali per il futuro immediato della discarica;
● poter accedere nel modo più rapido e semplice possibile ai documenti pubblici di cui facciamo richiesta senza attendere inutili perdite di tempo e lungaggini burocratiche.

In conclusione, quello che noi chiediamo e pretendiamo è di esser considerati una risorsa e non una minaccia da parte dell’Amministrazione comunale molese.
Perché questo siamo: dei liberi cittadini, dei volontari determinati a chiudere la discarica Martucci.

Mola, 31 Marzo 2022
Comitato STOP Martucci

 

 

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