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Palasport, tra cantiere fermo per revisione prezzi e questione tensostruttura

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palasport-cantiere-fermo

 

 di Gianni Nicastro

Dall’ufficio tecnico mi dicono che i lavori al “nuovo impianto sportivo polifunzionale” riprenderanno la prossima settimana. Il fermo del cantiere -da due settimane- è dovuto alla revisione, o adeguamento/compensazione, non si è capito bene, dei prezzi concessa dai vari decreti e leggi di bilancio che si sono succeduti dal 2021 ad oggi per far fronte alla carenza di materie prime a causa della pandemia da Covid 19, del conseguente aumento dei prezzi e della loro ulteriore impennata dovuta alla guerra tra Russia e Ucraina. Insomma, questo è il quadro generale, indotto da una congiuntura economica internazionale sfavorevole e da una inflazione che non si vedeva da oltre venticinque anni.

La revisione dei prezzi dovrebbe scongiurare uno scenario simile a quello della pineta comunale, il cui cantiere è stato abbandonato -dalla ditta appaltatrice- due mesi dopo la sua attivazione e ancora oggi è fermo nonostante una seconda gara per il ripristino dei lavori sia stata espletata e aggiudicata a una ditta di Rutigliano.

palasport-cantiere-fermo-1.jpgI cittadini, soprattutto le tante società sportive dilettantistiche presenti nella città, incrociano le dita, sperano che non  capiti al Palazzetto dello sport quello che è capitato alla piscina comunale, al campo da tennis di via Favale (abbandono, degrado strutturale e impiantistico) o al più recente palacultura. No perché… le amministrazioni comunali di Rutigliano hanno un rapporto strano con le opere pubbliche, come testimoniano le quattro qui citate.

Ma, al di là delle speranze e delle paure, sul palazzetto dello sport in costruzione due cose si posso dire circa l'efficienza dell'amministrazione comunale e la capacità politica di portare a termine le opere in tempi normali, soprattutto quando ci si ritrova un’opera pubblica già tecnicamente avviata dalla passata amministrazione. E’ il caso del nostro palazzetto dello sport.

E qui pongo una domanda: è possibile che dall’approvazione del progetto definitivo alla consegna dei lavori possano passare oltre cinque anni? Certo che è possibile, è successo a Rutigliano proprio col palazzetto dello sport in questione; poi c’è da verificare se è normale che un comune impieghi tutto questo tempo per cantierizzare un’opera pubblica.

I lavori sono finalmente cominciati un paio di mesi fa, la fine degli stessi lavori di costruzione de palasport è prevista per il 7 febbraio 2024 nell’ultimo atto amministrativo prodotto, cioè la determina con la quale è stato affidato il collaudo statico-amministrativo dell’opera, data che non coincide con quella che si legge sul cartello apposto davanti al cantiere: “ultimazione lavori 24 gennaio 2024”. Uno sfasamento di pochi giorni nella data di ultimazione dei lavori non significa nulla; significa tanto, invece, la tempistica storica tecnico-amministrativa dell’opera, e qui un ripasso è necessario anche alla luce dei maggiori costi che il comune sarà chiamato a riconoscere alla ditta appaltatrice.

5 anni dal progetto definitivo palasport-cantiere-fermo-2
alla consegna dei lavori
L’opera nasce col progetto definitivo approvato dall’amministrazione Romagno2 a gennaio del 2018, il progetto esecutivo viene approvato da quella stessa amministrazione undici mesi dopo, a dicembre; a maggio 2019 viene bandita la gara d’appalto. Quindi, Roberto Romagno in 17 mesi approva i due progetti e bandisce la gara.
A maggio 2019 si svolgono le elezione amministrative, vince il candidato sindaco Giuseppe Valenzano che si insedia a giugno, a luglio si ha l’insediamento del nuovo consiglio comunale e dell’intera giunta. La palla del palazzetto dello sport passa, dunque, nelle mani dell’amministrazione Valenzano.
La gara, bandita a maggio 2019, viene aggiudicata a dicembre 2020, 19 mesi dopo l’insediamento della giunta Valenzano. Ad aprile 2021 viene sottoscritto il contratto con l’ATI temporanea delle ditte aggiudicatrici che si costituisce qualche giorno prima. Tra l’aggiudicazione e la firma del contratto passano altri 4 mesi; la consegna dei lavori avviene il 14 febbraio 2023. L’ATI temporanea Caporale S.r.l./Holz Albertani S.r.l. mette piede sull’area di realizzazione del palazzetto dello sport esattamente 22 mesi dopo la firma del contratto.

Insomma, dall’approvazione del progetto sono passati 61 mesi, 43 dei quali nell’era amministrativa Valenzano. E meno male che l’attuale amministrazione si è insediata che la gara d’appalto era già stata avviata da quella uscente, altrimenti, oggi, con molta probabilità, saremmo ancora alla stipula del contratto o forse no.

Aumenterà il costo finale
Certo, meglio tardi che mai, come si suol dire. Però il prolungato ritardo, sulle cui motivazioni l’amministrazionepalasport-cantiere-fermo-3 Valenzano fino ad ora non ha proferito parola, ha fatto coincidere la costruzione dell’opera con un momento particolarmente difficile sul piano dell’economia generale, con un’impennata dei prezzi -prima citata- che ha messo in crisi le ditte appaltatrici che avevano già i cantieri aperti e indotto altre ditte a disertare le gare d’appalto avviate con listini prezzi ante-pandemia e anteguerra.

Non sappiamo che tipo di norma sarà presa in considerazione per quantificare il costo in più da riconoscere alle ditte appaltatrici, se sarà una compensazione tra i prezzi contrattuali e quelli reali o un adeguamento tout court ai prezzi di mercato attuali. La cosa certa è che aumenterà il costo finale dell’opera pubblica in costruzione rispetto a quello stabilito nel progetto definitivo/esecutivo del 2018 che è di complessivi 2.100.000 euro con un costo dei lavori -compresi gli oneri per la sicurezza- di 1.755.193 euro, aggiudicato, col ribasso del 2%, a 1.720.764 euro oltre Iva.

Tensostatico, pericolo di demolizione
C’è, poi, un altro problema legato alla costruzione del palazzetto dello sport, la tensostruttura: che fine farà? Sarà conservata o demolita? Il progetto del palasport in costruzione prevede la realizzazione della obbligatoria area a parcheggio là dove oggi c’è il tensostatico, per questo la relazione tecnica di quel progetto ne prevede la demolizione e rottamazione oppure lo smontaggio con rimontaggio in un altro luogo. Comunque sia, lì il tensostatico non può più stare. Un problema che Rutiglianoonline ha sollevato sin dal 2020, quando l’amministrazione Valenzano ha deciso di dotare il tensostatico di spogliatoi e bagni costruendoli contemporaneamente all’espletamento della gara per la costruzione del palasport che prevedeva la sostanziale demolizione della vecchia struttura sportiva (qui).palasport-cantiere-fermo-6

Ma l’amministrazione comunale è sempre stata dell’avviso che si potesse conciliare la presenza delle due strutture. L’assessore all’urbanistica Antonella Berardi lo aveva dichiarato anche in una intervista rilasciata a Michele Rubino pubblicata su Rutiglianoonline il 14 giugno 2020.

La variante: «Ce la metterò tutta»
All’osservazione che ha fatto il giornalista circa la costruzione degli spogliatoi in concomitanza con la gara d’appalto del palasport, l’assessora ha rispasto che «si, c’era una gara in corso, una gara di cui abbiamo raccolto l’eredità per così dire. Nel momento in cui abbiamo preso atto del progetto, ci siamo interrogati col tecnico circa le possibili soluzioni. Ad oggi, come sapete, c’è la commissione di gara che sta valutando l’offerta tecnica. Come miglioria c’era, a priori, la possibilità di lavorare sulla struttura che, come tale, può essere rimontata in altro luogo o definitivamente debellata. Può emergere qualsiasi cosa dalle proposte. Nel momento in cui conosceremo la ditta appaltatrice vincitrice dalla gara, sarà mia premura dialogare. Dialogare con le imprese è quanto mi sono imposta dal momento in cui ricopro questa carica».

Non si capisce bene cosa potessero c'entrare le ditte partecipanti alla gara con le sorti della tensostruttura già definite nel progetto: demolizione e rottamazione o smontaggio e rimontaggio altrove. Nulla le ditte avrebbero potuto dire, proporre e fare, sul tensostatico al di là di quello già stabilito nel progetto. Ma la Berardi si è spinta oltre e, alla domanda su eventuali soluzioni, ha detto che «si possono apportare varianti che, magari, la scorsa amministrazione non ha valutato e noi sì. Ce la metterò tutta per approvare una variante che possa garantire la funzionalità di entrambe le strutpalasport-cantiere-fermo-5ture e magari salvaguardare il parcheggio come area utilizzabile. Ci potrebbe essere, ad esempio, la possibilità di un parcheggio in altra parte ma queste sono tutte ipotesi di cui si potrà discutere concretamente non appena la gara sarà aggiudicata. Sono tutte piste che teniamo in considerazione. Attendiamo e, non appena possibile, cerchiamo di capire le imprese cosa abbiano presentato dal momento che la stessa possibilità di apportare varianti rientrava nell’offerta del progetto» (qui).

Quest’ultimo passaggio dell’assessora mi lascia oggi alquanto perplesso perché le ditte non potevano presentare nessuna variante al progetto messo a gara, e questo è scritto chiaramente nel "bando e disciplinare per l'appalto dei lavori" al paragrafo 1.11 denominato “Varianti”: “Non è ammessa la proposta di varianti progettuali da parte degli offerenti”. La variante che può salvare la tensostruttura era, ed è, di stretta competenza dell’amministrazione comunale.

La Berardi ha detto che ce l’avrebbe messa tutta per fare la variante, ma non è successo nulla. La variante che avrebbe salvato la tensostruttura si poteva fare, come la stessa assessora ha ammesso; non è stata fatta, perché? Per incapacità dell’assessora, del sindaco e dell’intera giunta comunale? Mi chiedo anche se si siano mai messi seriamente a studiare su come fare quella variante.

Una variante in corso d’opera è sempre possibile, lo era e lo è ancora; forse l’assessora Berardi non ce l’ha messa proprio tutta. Le chiedo di riprovare e, nel caso, questa volta di mettercela davvero tutta, di impegnarsi un’oncia in più di quello che ha fatto dalla stipula del contratto ad oggi, cioè in due anni da assessora all’urbanistica, ai lavori pubblici e all’edilizia privata.

 

 

Commenti  

 
# Backman 2023-05-02 11:26
In foto: ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE!
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# Pino loricato 2023-04-24 14:44
Dopo questa triste e infelice esperienza politica, potrete aprire una ditta di demolizioni...
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# Statt 2023-04-24 12:48
Assessora tu si che capisci,.BRAVA continua a ROVINARE IL PAESE
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# Vladimir 2023-04-23 19:36
Poverini,sempre a criticarli,lasc iateli lavorare e sfasciare quel po' che è rimasto..#Passo dopopasso
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# TNT 2023-04-23 18:38
NON SANNO NEANCHE COSA DICONO, LA ROVINA TOTALE
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# Zorro 2023-04-23 17:29
17 mesi per la parte più importante dell’opera (Romagno), 48 mesi (Valenzano) per non far nulla
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# Quanti smemorati 2023-04-24 14:45
17 mesi? Hanno amministrato 10 anni, manco il progetto dovevano fare? siete l'ultimi a poter parlare
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# Povera Rutigliano 2023-04-23 15:38
Nel 2024 dobbiamo condannarli a rimanere per mettere riparo ai tanti casini commessi.
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# Leggi bene 2023-04-24 13:12
così ci condanniamo solo noi .... loro non hanno la percezione di quello che non hanno fatto...
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# Zorro 2023-04-23 17:23
E se continuassero a fare danni(molto probabile), chi dovremmo chiamare successivamente , la TRINITÀ?
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# Luchett 2023-04-23 13:55
Ma questi sono del mestiere?
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# Leggi bene 2023-04-22 20:52
Vogliono utilizzare il palazzetto per la campagna elettorale 2024, di loro, non hanno fatto niente
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# Zorro 2023-04-23 08:47
Perché non fatto niente? Certo che di loro hanno fatto un sacco di danni !!!!! ANDATE VIA SUBITO!!!
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# Palasport 2023-04-22 20:32
Hanno fatto un pastrocchio che ci costerà almeno 4/500000,00 euro in più,ecco il lavoro dell'asses
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# Luchett 2023-04-27 07:43
Nel fare i Pastrocchi hanno la laurea con la lode
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