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Gara ponte rifiuti e raccolta differenziata, a Rutigliano un involutivo minimo del 65%

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Si chiama gara ponte perché dovrebbe traghettare il comune di Rutigliano verso la gestione unitaria dei rifiuti in ambito ARO BA7.

L’80% è l’obiettivo minimo di Raccolta differenziata della gara ponte espletata a Noicattaro l’anno scorso, a Rutigliano questo obiettivo si riduce al 65%. Incredibile!


di Gianni Nicastro


Ore 10:00 di lunedì 4 luglio prossimo, è il momento in cui si terrà a Rutigliano la prima seduta pubblica della gara d’appalto “per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, raccolta differenziata, trasporto dei rifiuti, igiene urbana e servizi complementari del comune di Rutigliano”. Il sistema di gestione dei rifiuti urbani (RU) alla base di questa gara d’appalto è lo stesso, identico, sistema con cui Rutigliano gestisce i suoi rifiuti e la sua igiene urbana da circa undici anni, dal 1° novembre del 2011. Non si tratta, dunque, di un nuovo e più efficiente sistema; è lo stesso sistema di gestione, cioè la raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti sull’intero territorio comunale con annessi gli stessi servizi di igiene urbana (spazzamento manuale e meccanico, lavaggio strade…).

La differenza è nei costi, molto più alti con la nuova gara (2.355.662 euro/anno Iva compresa) rispetto a quelli che paghiamo oggi con un canone contrattuale (giugno 2011) di 13.466.955 euro, Iva esclusa, per nove anni; quindi, un costo annuale, compreso IVA, di 1.645.960 euro. Questo costo annuale in nove anni, per effetto degli aumenti ISTAT dei prezzi, è arrivato a un costo attuale di 1.748.800 euro. Con un canone, dunque, partito da 1,645 milioni di euro e cresciuto, mediamente, di 11.426 euro l’anno, l’attuale appaltatore ha garantito al comune di Rutigliano risultati eccezionali in termini di percentuali di raccolta differenziata (RD) che è passata dal 7,78% del 2010 al 79% del 2012, primo anno a regime col porta a porta. Nel 2021 Rutigliano ha chiuso l’anno con l’80,93% di RD.

E’ interessante notare come la percentuale di RD, nonostante gli alti livelli raggiunti, continui ad aumentare; questo significa che il dato può ancora migliorare fino ad arrivare al 90%, ma questa tendenza all’aumento può essere messa in discussione da un piano industriale -quello della futura gara ponte- che pone il limite minimo di RD, al di sotto del quale scattano penalità per il futuro, nuovo appaltatore, al 65% come se stessimo ancora al 2012, come se dieci anni (2012-2021) di esperienza non abbiano consolidato una percentuale media di RD di oltre il 79%. Questa è la percentuale media (79,22%) degli ultimi 10 anni a Rutigliano; è da questo dato che i progettisti della gara ponte che sta per cominciare dovevano partire per determinare il minimo al di sotto del quale far scattare le penalità al futuro appaltatore.

inchiesta-I-gara-ponte-rutigliano-3L’anacronismo del 65% minimo di RD viene ancora più in evidenza se si guarda alla percentuale minima che è negli atti della gara ponte del comune di Noicattaro, gara che si è svolta l’anno scorso. Nel capitolato speciale d’appalto (marzo 2021) si legge, infatti, che “a tal fine l’I.A. dovrà garantire il raggiungimento dei seguenti obiettivi minimi di raccolta differenziata: 80% di raccolta differenziata a partire dal primo anno di contratto (media sull’anno)”. A Noicattaro, dunque, comune che solo da un paio d’anni è risalito in percentuali dignitose di RD, la ditta appaltatrice non può andare al di sotto dell’80% se vuole evitare le penalità, deve andare al di sopra se vuole incamerare le premialità che sono abbastanza importanti (30% dei risparmi conseguiti sul costo di smaltimento e trattamento dall’80 all’85% di RD, 40% dei risparmi dall’85 al 90%, 50% dei risparmi conseguiti oltre il 90% di RD). Questi sono i minimi da porre a base della gara d’appalto, anche ponte, degni di un comune virtuoso.

Ecco, invece, cosa scrivono i progettisti della gara ponte di Rutigliano nel loro Piano industriale: “Con il presente affidamento è previsto il consolidamento del tasso di raccolta differenziata e avvio al recupero di rifiuti solidi urbani che attualmente è di fatto maggiore al 65%, in ogni caso in linea con gli obiettivi fissati dall’art.205 del D.Lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii.”. Un passaggio ambiguo, che non chiarisce con assoluta certezza qual è la percentuale minima al di sotto della quale scattano le penalità, una ambiguità che si incrocia in altri passaggi del Piano industriale.

Nella relazione economica allegata agli atti della gara ponte le cose cominciano a “schiarirsi”. A pag. 2 si legge, infatti, che “con il presente progetto ci si pone l’obiettivo di consolidare il target di raccolta differenziata ed avvio al recupero di rifiuti solidi urbani ex art.205 del D.Lgs n.152/2006 e ss.mm.ii. (65% di raccolta differenziata)”. Anche qui la percentuale minima non è del tutto chiara, chiaro invece è il riferimento all'art. 205. E’ il capitolato d’appalto che dà il potenziale colpo di grazia a quell’80% di RD che i cittadini di Rutigliano praticano da anni. A pag. 21 si legge: “A tal fine l’impresa aggiudicataria dovrà garantire inchiesta-I-gara-ponte-rutigliano-1il raggiungimento minimo dei tassi di raccolta differenziata indicati nel progetto e comunque non inferiori al 65% a partire dal I anno di servizio”.

E’ incredibile come i progettisti di Rutigliano si siano rivolti a una legge del 2006 che guardava al 2012 come meta futuribile, anno nel quale la differenziata porta a porta si stava appena diffondendo in Italia e il limite, tra l’altro “minimo”, del 65% rappresentava un traguardo importante. Ma Rutigliano, come tanti altri comuni, anche solo in Puglia, viaggiano su percentuali di differenziazione ormai consolidate dell’80% e più. Porre un limite del 65% non solo è antistorico, è anche pericoloso perché potenzialmente involutivo rispetto ai traguardi raggiunti dal comune di Rutigliano in questi anni di porta a porta.

Vorrei chiudere questa prima parte dell’inchiesta con la citazione del comma 1 dell’art. 205 al quale più volte rimanda il Piano industriale e la relazione economica della Cincavalli-De Pascali:
“art. 205. Misure per incrementare la raccolta differenziata.
1. Fatto salvo quanto previsto al comma 1-bis, in ogni ambito territoriale ottimale, se costituito, ovvero in ogni comune, deve essere assicurata una raccolta differenziata dei rifiuti urbani pari alle seguenti percentuali minime di rifiuti prodotti:
    a) almeno il trentacinque per cento entro il 31 dicembre 2006;
    b) almeno il quarantacinque per cento entro il 31 dicembre 2008;
    c) almeno il sessantacinque per cento entro il 31 dicembre 2012” (D. Lgs 152/2006)”.
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La legge, dunque, si riferisce chiaramente alle percentuali minime. Quello è il minimo che i comuni dovevano fare in un momento storico, 2006, in cui la RD porta a porta la praticavano pochissimi comuni in Italia e quasi tutti i rifiuti prodotti dalla stragrande maggioranza dei comuni finivano in discarica, come a Rutigliano. Oggi non è più così! A Rutigliano non è più così! E ritrovarsi di fronte a percentuali minime cosi anacronistiche è inaccettabile! Oltre che pericoloso.

Il 65% è un minimo che la gara ponte pone come temporaneo (un anno) ma che rimane tale anche per l'altro anno perchè è l'unico minimo presente negli atti di gara, non aumenta il secondo anno. Il 65%, dunque, è un dato statico; può -non è così, ma può- andare bene per un comune che passa oggi, 1 luglio 2022, dalla raccolta dei rifiuti tutta stradale a una porta a porta, cioè che cambia letteralmente il sistema di gestione. Ovviamente non è il caso del comune di Rutigliano; e dare a un appaltatore il sostanziale potere di decidere il livello di RD in un range che parta da un minimo del 65% è pericoloso per un comune il cui range consolidato di RD è 79-80%.

Mi chiedo se gli amministratori del comune di Rutigliano abbiano letto il Piano industriale della gara ponte che hanno fatto allestire dalla Cincavalli-De Tommasi; perché, se non lo hanno letto è grave, se lo hanno letto e non hanno detto nulla è ancora più grave.

Di certo, con quel minimo il futuro appaltatore della gestione dei rifiuti a Rutigliano potrà portare la RD dall’80 al 65% senza vedersi nessuna penalità e nessuna possibilità di richiamo da parte della stazione appaltante perché il 65% è un minimo che è negli atti di gara. “Per il mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di raccolta differenziata, saranno a carico dell’I.A. il 50% dei maggiori oneri di smaltimento rispetto a quelli previsti dagli obiettivi minimi”, questo si legge nel capitolato d’appalto. L’obiettivo minimo, come abbiamo letto nel capitolato, è il 65%, le penalità, dunque, scattano solo se l’appaltatore va sotto quel 65%.

Il rischio di una involuzione del sistema è concreto e alto, con buona pace di quell’80% di RD che i bravi cittadini di Rutigliano stanno garantendo da anni. Già solo per questo, per questo tarlo potenzialmente involutivo che è negli atti della gara ponte, il sindaco del comune di Rutigliano Giuseppe Valenzano farebbe bene a sospendere in autotutela la gara d’appalto che comincia il 4 luglio prossimo, ora che è ancora in tempo.

Nella prossima inchiesta: il confronto sui costi della gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana tra la situazione oggi e quella che viene fuori dalla gara ponte (confronto canone-canone e servizi).

 

 

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