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Nota interdittiva antimafia della Prefettura sulla Camassambiente

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interdittiva-antimafia-camassa


di Gianni Nicastro

Provvedimento Interdittivo Antimafia nei confronti della Società Camassambiente S.p.A  
Il prefetto di Bari, in relazione al provvedimento di informazione antimafia interdittivo adottato in data 23.12 u.s. nei confronti della societa' Camassambiente Spa., ha avviato la procedura valutativa in ordine alla sussistenza dei presupposti per l'applicazione delle misure straordinarie, di gestione, sostegno e monitoraggio delle imprese, ex art. 32 del D. L. n. 20/2014 convertito con modificazione dalla legge n. 114/2014.
Il procedimento di valutazione prevede, tra l'altro, il coinvolgimento e il raccordo con i prefetti delle altre province interessate dai contratti in essere e con l'ANAC.
Pubblicato il 02/01/2017 ultima modifica il 02/01/2017 alle 19:45:10”

Questa è la nota che si legge sul sito della Prefettura di Bari. Ricordiamo che la Camassambiente gestisce la raccolta dei rifiuti e l’igiene urbana a Noicattaro da circa un anno, con una gara “ponte” che dovrebbe accompagnare il comune -ora “pentastellato”- alla gestione unitaria dei rifiuti la cui gara d’appalto è in itinere. Gara d’appalto che vede la partecipazione della stessa Camassambiente in RTI (raggruppamento temporaneo di imprese) con ER.CAV e Catucci. Il provvedimento interdittivo sopra citato è stato immediatamente impugnato al TAR dalla società che l’ha subito ed entro oggi si aspetta la decisione del Tribunale amministrativo, di conferma o annullamento.

Intanto la notizia di questo provvedimento sta procurando non pochi problemi alla ditta nei comuni presso cui è appaltatrice dell’igiene urbana, come si legge in giro per la rete sui siti locali di informazione.

E’ successo a Bisceglie, comune dove la “Camassa” gestisce la raccolta dei rifiuti. “La decisione dell’amministrazione comunale -si legge su Bisceglie24.it  (qui)- è giunta a distanza di pochi giorni dal provvedimento interdittivo antimafia del Prefetto di Bari nei confronti della società barese”. “Il comune di Bisceglie, quindi -continua l’articolo- ha notificato il recesso all’azienda avvalendosi di quanto previsto dalla legge antimafia e non per le inadempienze sul servizio di raccolta differenziata porta a porta”. Lo stesso comune ha, poi, invitato la società in questione “a proseguire il servizio per i prossimi venti giorni, in maniera tale da procedere con l’interlocuzione con altre aziende in graduatoria per lo svolgimento di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella nostra città”.

“Non si conoscono nel dettaglio le ragioni per le quali il Prefetto Pagano ha deciso di adottare questa misura restrittiva, ma è ovvio che alla base della sua decisione ci sono elementi certi che lo hanno portato a questa scelta”, si legge su un altro giornale on line, Mediacalabria.it., Quotidiano del Sud di Rosarno (RC). “Ovvio che -si legge ancora su Mediacalabria.it- la notifica del provvedimento ha creato forte preoccupazione tra i sindaci interessati che forse nei prossimi giorni cercheranno un’interlocuzione con il Prefetto di Reggio Calabria per capire come agire. Per il momento non cambia nulla nell’erogazione dei servizi nel senso cioè che Camassambiente continuerà ad occuparsi della raccolta differenziata ma è chiaro che i sindaci adesso cercheranno di avere notizie più dettagliate e dirette anche per attivare meccanismi di autotutela”.

Stamattina abbiamo contattato la Camassambiente per chiedere conferma della rescissione del contratto col comune di Bisceglie; abbiamo parlato con l’avv. Raffaele Giove che, per la Camassa, ha confermato la rescissione di quel contratto. L’avvocato ci ha anche inviato un comunicato stampa, che pubblichiamo qui sotto, col quale la Camassambiente spiega la vicenda dal suo punto di vista.

Comunicato stampa inviato dalla Camassambiente
“ In data 28/12/16 ci è stata notificata informativa interdittiva emessa dalla Prefettura di Bari ai sensi degli articoli 84, co. 4, e 91, co. 6, D.Lgs. n.159/11; provvedimento che “contiene dati sensibili non suscettibili di divulgazione e sottratti al diritto di accesso in relazione al combinato disposto di cui agli artt. 24 della L. n. 241/90 e 3 del successivo regolamento di attuazione adottato dal Ministero dell’Interno con D.M. 415/94”.
Tale informativa è stata trasmessa anche alle stazioni appaltanti con cui questa società ha in corso contratti per l’esecuzione dei servizi di igiene ambientale, comunicando alle stazioni appaltanti medesime “l’avvio della procedura valutativa in ordine alla sussistenza dei presupposti per l’applicazione delle misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio delle imprese…” con lo specifico invito “a non assumere iniziative dirette all’interruzione del rapporto con l’impresa contraente…”.
In particolare, evidenziamo:
- che è stata contestata la circostanza che questa società – che, nel 2016, ha occupato circa 500 dipendenti – avrebbe (e/o avrebbe avuto) nel proprio organico, unità lavorative interessate, a vario titolo, da procedimenti penali e/o che sarebbero comunque parenti di persone attenzionate dalla Magistratura;
- che la quasi totalità di tali lavoratori è stata assunta per passaggio diretto dagli appaltatori uscenti e su segnalazione delle stesse stazioni appaltanti (prescrizioni CCNL e Capitolati Speciali d’Appalto) ovvero è stata segnalata dai servizi sociali dei Comuni di appartenenza;
- che alcun rilievo è stato mosso nei confronti degli Amministratori della Società, dei Responsabili Tecnici e/o Amministrativi, nessuno dei quali ha subito l’instaurazione di un procedimento penale;
- che il provvedimento interdittivo è già stato impugnato dinnanzi al competente TAR Puglia, Sede di Bari fermo il Ns. intendimento di chiedere un incontro a S.E. il Prefetto al quale offriamo fin d’ora la massima collaborazione ed ogni utile documentazione a Ns. disposizione.
BARI 02.01.2017 CAMASSAMBIENTE s.p.a.”.


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