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Scuole senza mensa, ci scrive una mamma

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PILLOLE DI COMPOSTA INDIGNAZIONE

Per forma mentis personale sono abituata a chiedermi i perché di quanto accade e, come cittadina, reputo “surreale” che per due anni di seguito si avvii, soltanto a partire da novembre, il servizio mensa fornito dal Comune presso la Scuola dell’Infanzia e alcune sezioni della Scuola Primaria.

Un aspetto per me sconcertante della questione è l’alone di “universale disinteresse” che sembra avvolgere la vicenda: non un’interpellanza consiliare, non una formale protesta, tanto più che trattasi di un servizio che da altri Comuni viene erogato con una puntualità svizzera anno dopo anno (si veda il Comune di Noicattaro).

A questo si aggiunga, inoltre, che ai genitori degli alunni che subiscono il disservizio (tecnicamente un ritardo nell’erogazione del servizio!) non è dato sapere (per il secondo anno di seguito!) le motivazioni reali per le quali il servizio mensa, anche per quest’anno, non sia ancora stato predisposto e probabilmente partirà solo a novembre. Nel frattempo lo Stato Italiano paga “comodamente”, ormai da svariate settimane, il doppio organico come  normalmente accade nelle Scuole dell’Infanzia, dove sia stato previsto  un servizio mensa.

Ritengo che senso civico e dovere etico nei confronti dei nostri figli e più in generale delle future generazioni dovrebbero imporre ad ogni cittadino di indignarsi e palesare il proprio disappunto nel momento in cui si ravvisa non solo un evidente e ripetuto ritardo nell’erogazione di un servizio pubblico ma anche una mancanza di trasparenza o quantomeno di chiarezza per la comprensione da parte dei fruitori, delle ragioni che determinano il suddetto disservizio. Torno a chiamarlo disservizio per richiamare ed enfatizzare volutamente le ripercussioni che tale ritardo può avere nella gestione e organizzazione della vita quotidiana, ad esempio, di una famiglia  in cui entrambi i genitori lavorano.

Con la rassegnata persuasione che nell’immediato la presente non sortirà alcun effetto concreto, spero, tuttavia, che questa sorta  di riflessione ad alta voce possa solleticare il senso civico e la sensibilità di altri onesti cittadini, forze politiche e organi di informazione.


                                            Pinuccia Iannuzzi



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