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U.F.O. A RUTIGLIANO, I PROGETTI DELLE OFFICINE

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di Rosalba Lasorella


Lo avevano annunciato in occasione della conferenza stampa -tenutasi lo scorso 3 dicembre- che questo sarebbe stato un anno interamente dedicato allo sviluppo dei talenti e della creatività giovanile. E, in effetti, l’impegno delle Officine U.F.O. per fare di Palazzo San Domenico un multiforme polo culturale può dirsi concreto e costante: si alternano, quasi quotidianamente, laboratori, incontri, mostre e ricerche che mirano a coinvolgere i giovani di Rutigliano mettendone a frutto le passioni.

Numerose sono le associazioni che gravitano attorno allo storico chiostro, salvato da un pericoloso stato d’abbandono grazie al progetto regionale “Bollenti Spiriti”; numerose, ma disciplinate da un regolamento condiviso e ripartite per aree tematiche spesso interconnesse: «Mettendo da parte i singoli interessi, si riesce a cooperare per un fine comune» -spiega Miki Gorizia che, insieme al suo gruppo di lavoro, segue l’evoluzione delle Officine- «E’ importante che questo luogo continui a vivere con le manifestazioni di tutti e credo che quest’anno stia funzionando». 

Funziona soprattutto perché le attività proposte sono estremamente diversificate e puntano ad esplorare l’arte in tutte le sue forme, nel tentativo di rompere gli schemi tradizionali e trascinare la giovane comunità verso una maggiore consapevolezza di se stessa. Incontri su temi sociali ed ambientali, corsi d’inglese, cineforum, laboratori grafici e musicali segnano, allora, un «percorso non indifferente» che si apre alla cittadinanza in occasione di eventi e manifestazioni che raccolgono gli stimoli sviluppati nel corso del tempo. Con un vero e proprio Festival delle Arti Performative e dello Spettacolo, ad esempio, si prevede di concludere il progetto “Io, tu, noi: arti, spazi e corpi in prospettiva”, lanciato dalla Cooperativa Sociale Al.i.c.e. attraverso un bando che scade il prossimo 25 marzo.

L’intento è quello di creare un gruppo di massimo 15 persone, tra i 17 e 40 anni, desideroso di mettersi alla prova e di sfruttare tutti gli strumenti a propria disposizione -assecondando, chiaramente, propensioni e sensibilità- per recuperare e reinterpretare la memoria storica ed umana racchiusa tra le mura di Palazzo San Domenico, con particolare riferimento alla sua vecchia destinazione di carcere.
Il corpo, la voce, i suoni, le immagini, in relazione con lo spazio e i suoi abitanti, saranno il mezzo –secondo il progetto teorico-pratico formulato dalla cooperativa- per indagare ed esprimere quel senso di  oppressione o quella smania di fuga che certamente connotava i detenuti e che probabilmente connota ogni giovane in conflitto con la propria realtà. «Ci teniamo tanto che le persone si cimentino e si sfidino anche» -ha sottolineato Miki Gorizia- «perché quando c’è di mezzo l’esposizione in prima persona bisogna lavorare sulle paure e le arti performative sono, in questo senso, quasi terapeutiche». Gli interessati a partecipare possono scaricare il bando dal sito e dal profilo Facebook di Officine U.F.O. e Al.i.c.e. Area Arti Espressive oppure dal sito del Comune di Rutigliano.

Le Officine U.F.O. rappresentano, dunque, uno dei più importanti luoghi di aggregazione attualmente presenti sul territorio; se sia anche l’unico lo rivelerà l’inchiesta giornalistica “Giovani e spazi urbani: luoghi e non luoghi di aggregazione e cittadinanza attiva” promossa dall’associazione “Occhi Verdi” attraverso un bando, rivolto ad aspiranti giornalisti di età compresa tra i 13 e i 30 anni, con scadenza il prossimo 15 aprile. Non mancheranno approfondimenti.

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