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MATERNA“RODARI”, PROBLEMI AI TERMOSIFONI E NON SOLO

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«Ieri mattina l’asilo era freddissimo, lunedì scorso si è rotto un pezzo alla caldaia, ci hanno detto una pompa», è quello ci ha riferito stamattina la mamma di un bambino che frequenta la scuola materna “Gianni Rodari” di via Pitagora. Si tratta di una caldaia a metano vecchia di 15 anni sulla quale ieri c’è stato un primo intervento mosso dell’ufficio manutenzione del comune. Sulla caldaia «siamo intervenuti  ieri, su quattro moduli ne funzionava uno e ora ne funzionano due», ci ha detto l’ing. Carlo Ottomano che di quell’ufficio manutenzione è il responsabile.

«Il problema lo stiamo risolvendo -ha aggiunto- i termosifoni stanno funzionando ma a basso regime, a una temperatura un po’ più bassa». Quanto ci vorrà ancora? «Il pezzo proprio stamattina lo abbiamo ordinato e siamo in attesa che arrivi, credo tra un paio di giorni» ha rassicurato l’ing. Ottomano. Si tratta, dunque, di attendere qualche altro giorno ancora, dopodiché la temperatura nella scuola ritornerà ad essere adeguata al grande freddo di questi giorni prenatalizi. Ci dicono che non sia solo la “Rodari” ad avere problemi di riscaldamento in questo periodo, anche la “Settanni” e la “Giovanni Paolo II” si stano cimentando con termosifoni recalcitranti.

Alla Rodari, comunque, i problemi non sono solo i termosifoni. A marzo scorso diciotto genitori hanno sottoscritto una lettera che chiedeva di intervenire su altre questione, lettera indirizzata alla dirigente scolastica. Via Pitagora è un rettilineo su cui le auto spesso sfrecciano a una velocità pericolosa, i genitori hanno chiesto l’installazione di rallentatori di velocità, cartelli stradali adeguati che segnalino la presenza della scuola, l’entrata/uscita dei bambini, una maggiore visibilità delle strisce pedonali e la pitturazione delle aule dai cui soffitti cadano sfoglie di pittura e pulviscolo. Hanno chiesto di attrezzare l’ingresso con un video citofono, per  problemi di sicurezza posti anche da un cancello non automatizzato che spesso rimane aperto; la sostituzione dei tavoli e delle sedie vecchi e non a norma, consumati e, per questo, pericolosi; la sistemazione del muretto perimetrale e la pitturazione dei cancelli per una questione di decoro.

Da quella lettera -fatta dieci mesi fa- l’unica richiesta soddisfatta è stata la ripitturazione delle strisce pedonali.

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