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FESTA DEL GRANO, PARLA IL PRESIDENTE DI “PORTA NUOVA”

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a cura di
Gianni Nicastro

Il flop dell’iniziativa annuale più importante organizzata dalla associazione “Porta Nuova” ha suscitato polemiche non solo su Rutiglianoonline. Una festa che nel tempo ha guadagnato la simpatia e il gradimento anche dei forestieri che la affollano numerosi ogni anno. Così non è stato nella 16ª edizione appena trascorsa. Su quello che è e non è successo abbiamo intervistato il presidente Pietro Poli, da diversi anni alla guida dell’associazione che ha dato i natali alla festa del cereale più famoso e più importante della nostra alimentazione.

Presidente, il 1°luglio ha portato sfortuna alla Festa del Grano, che è andata deserta a causa della contemporanea finale del campionato europeo. Che quel giorno si giocasse la finale si sapeva, c’era anche l’eventualità che l’Italia arrivasse a giocarla,  e così è stato. Perché non avete pensato a mettere al sicuro l’iniziativa anticipandola o posticipandola?
«Lei sa benissimo che partiamo da molto tempo prima ad organizzare la manifestazione, mettiamo in moto una serie di attività che richiedono tempo e pazienza. Certo non volevamo deludere le aspettative, il nostro impegno. Non c’erano i tempi giusti per fare interventi di rinvio, in quanto era già partita la pubblicità (data, siti, manifesti), la macchina organizzativa era ormai in moto e avviata. La verità è questa, senza presunzione da parte di nessuno, perché io ho letto qualche commento in cui mi si dà del presuntuoso. Assolutamente no, da parte nostra non c’è stata nessuna presunzione. Abbiamo voluto conciliare con l’allestimento di uno schermo gigante, ma ce n’erano altri nel paese e la gente si è divisa. Però Piazza Colamussi l’abbiamo riempita. Fa rabbia, le dico sinceramente, sentire di gente che pensa che quello che è successo sia stato da noi voluto, che noi saremmo chiusi alle altre associazioni o che non vogliamo confrontarci. Tenga presente che noi abbiamo anche altri problemi che sono ancora oggi inevasi da parte delle autorità e, a questo punto, la cosa è diventata talmente pesante che ci sarà da riflettere prima di organizzare una festa del genere».

Rimandate, quindi, al mittente la critica che vuole “Porta Nuova” chiusa, non disponibile, alla collaborazione con le atre associazioni.
«No, non parliamo di rimandare al mittente. Noi su temi seri e ben precisi magari riusciamo a mettere su qualcosa di duraturo nell’anno. Sono due anni che si cerca di mettere su un gruppo di associazioni che, con l’aiuto del comune, lavorino tutto l’anno, facciano un calendario di iniziative, discutano su cosa fare e cosa no. Tutto questo, però, è venuto a mancare. Non c’è, chiaramente, da parte nostra nessuna volontà di chiusura, posso dirlo a gran voce. Forse l’unica cosa che alcuni non accettano è il fatto che noi, purtroppo, ci siamo presi la briga di fare una festa prettamente del grano, come alimento. Le richieste di partecipazione non possono essere volte a rendere la manifestazione diversa, con altre attività, perché verrebbe meno il suo significato originario. Se nella manifestazione si inserissero, invece, altre associazioni con altri alimenti, che potrebbero essere panzerotti, frittelle…»

Sempre in riferimento alla Festa del Grano?
«Si, in riferimento alla Festa del Grano»

Voi accettereste, dunque, il fatto che altre associazioni partecipino alla realizzazione della Festa del Grano, magari ampliando l’offerta di prodotto alimentare.
«Attinente all’alimento grano»

Quindi allargare l’offerta anche ai prodotti derivati del grano.
«Bravo, ecco il messaggio che noi vogliamo dare. Ma voglio chiarire anche un’altra cosa. La nostra associazione è nata per altro, lei lo sa, il nostro Statuto è depositato al comune. Ce la siamo inventata questa festa, è andata avanti per sedici anni e certamente adesso è arrivata a un livello che non riusciamo a gestire facilmente. Richiede responsabilità, di cui nessuna parla, ma che sono tutte a carico del presidente; mi riferisco all’igiene, alla sicurezza. Nessuno vuole parlare di questo. A questo punto io lancerei un’idea, addirittura una campagna, per affrontare queste problematiche. Fare una manifestazione richiede tanti adempimenti che ogni anno si cerca di evitare o di raggirare. Non è giusto che continui ad essere così, non è possibile».

Insomma, si sta rivelando abbastanza difficoltoso organizzare una festa che è diventata grande, che ormai è nelle aspettative non solo locali, ma anche di tanta gente che viene da altri paesi. Ma le difficoltà di cui parla non è che alla fine inducano “Porta Nuova” a non organizzare più la Festa del Grano.
«Potrebbe anche, glielo dico così, a cuore aperto. Non è una decisione personale, è una decisione di quasi tutti quelli che partecipano attivamente e che sono presenti durante l’anno in associazione. Siamo al limite, si, lo potete benissimo dire, lo dico ad alta voce, sono tre anni che lo dico anche a qualche autorità. Per noi è diventato pesante e difficile da organizzare».

Qual è l’appello che a questo punto l’associazione fa, vuole fare, rispetto alla gestione di questa importante festa che è nel calendario dell’estate da un sacco di anni e che attira tanti forestieri. Chiedete aiuto alle associazioni, al comune
«Ecco, in primo luogo il comune deve fare la propria parte, cioè l’amministrazione deve fare la propria parte, deve essere il punto di coordinamento per tutte le associazioni. E nelle responsabilità, nelle responsabilità che sono tante e nessuna del comune, si deve essere chiari e trasparenti perché non si può non essere garantiti dalla istituzioni in momenti come le manifestazioni gastronomiche.
L’appello è quello di ritornare a parlare con l’amministrazione comunale e le altre associazioni, fare un comitato permanente, attivo tutto l’anno e non andare avanti festa per festa, avvenimento per avvenimento. Che il comune faccia la sua parte, deve coordinare e anche condividere le responsabilità, perché le responsabilità sono comunque di tutte delle associazioni».

Si, questo in via generale. In riferimento, invece, alla Festa del Grano in quanto tale, l’idea che possa essere -la butto così, poi lei mi dice se è un discorso a cui state pensando- l’idea che possa diventare la festa del comune, non solo dell’associazione Porta Nuova, potrebbe essere accettata da voi, è una proposta che voi potreste fare al comune?
«Si, è una proposta che è stata anticipata al comune, poter fare di questa manifestazione una festa paesana con tutta la nostra buona volontà»

Così come la Sagra dell’Uva, ci può essere la festa del Grano organizzata direttamente dal comune in collaborazione con le associazioni, è così?
«Giusto, è giusto. Logicamente salvaguardando quello che è l’alimento, cioè il grano, perché in quel giorno si festeggia il grano. Insomma, come l’uva dobbiamo avere il piatto del grano».

Il grano e i suoi derivati, diciamo.
«Esatto. Poi, se vogliamo essere molto aperti possiamo allargare a tutti quei produttori di olio, ortaggi e dei condimenti o prodotti locali che possono essere utilizzati nella preparazione delle ricette del grano».

Posso chiederle se la Festa del Grano sarà nel calendario delle iniziative della prossima estate anche se la situazione dovesse rimanere quella di oggi.
«In questo momento non so, è un pensiero personale (a meno che non me lo facciano cambiare i componenti dell’associazione), potrebbe anche saltare, per come la penso oggi. Potrebbe saltare perché quest’anno era il primo giorno dell’estate rutiglianese, ne abbiamo inaugurato l’apertura. Oggi mi viene da dire che probabilmente potrebbe non esserci il prossimo anno».

C’è, quindi, il rischio che l’anno prossimo la Festa del Grano non si faccia.
«In questo momento penso di si, da parte nostra si».

A meno che non intervengano novità sostanziali.
«Si, siamo aperti a qualsiasi discorso. Insomma non riusciamo a gestirla e contemporaneamente pensare ad altri problemi che ci sono all’interno del centro storico su cui è necessario intervenire».

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