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NUCCIO ALTIERI: “LA NOSTRA POSIZIONE E’ CHIARA E LEGITTIMA”

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a cura di Gianni Nicastro


Sulla questione scarico in lama del depuratore di Sammichele e del diniego all’autorizzazione definitiva dato dal commissario Nichi vendola all’AQP, stamattina abbiamo intervistato il vicepresidente della provincia Nuccio Altieri. La provincia di Bari è l'ente su cui il presidente della regione ha scaricato la patata bollente dell’autorizzazione allo scarico nella lama dei reflui di fogna depurati, problema che si presenterà pari pari quando a scaricare in lama saranno i depuratori di Casamassima, Putignano e Gioia del Colle.

Vicepresidente, cosa ne pensa dell’ultimo decreto con il quale Nichi Vendola nega in via definitiva all’AQP l’autorizzazione allo scarico in lama San Giorgio dei reflui del depuratore di Sammichele.
«Penso Che sulla storia delle lame, ahimè,  accade tutto e il contrario di tutto. Un decreto fatto dal presidente della regione, l’anno scorso, di parere avverso a quanto espresso dalla Provincia. Quest’anno ne fa un altro dicendo che spetta alla Provincia decidere, provincia che aveva già detto di no l’anno scorso. E’ davvero tutto e il contrario di tutto, un pericoloso gioco dell’oca, dove si fanno tre passi avanti e poi si ritorna alla partenza. Quando, invece, l’unica cosa che dobbiamo tenere bene a cuore è che delle lame ne vogliamo fare un parco e non un canale di sversamento dei reflui. Tecnicamente, quindi, rispetto al decreto, già l’anno scorso la Provincia ha espresso parere negativo circa l’autorizzazione in quanto non possiamo considerare gli scarichi in lama San Giorgio in maniera frammentata: quello di Sammichele, quello di Cassamassima… Perché, comunque, il recapito finale è sempre la lama, quindi andrebbero considerati insieme. Altra cosa. Non sono stati assoggettati a procedura VIA, cosa che sarebbe assolutamente necessaria. Quindi, se oggi il commissario dice che spetta alla provincia, la provincia ha già detto l’anno scorso che lì non è stata fatta la procedura VIA che invece andrebbe attivata».

La procedura VIA in relazione a che cosa, ai progetti dei depuratori o all’individuazione della lama come recapito finale?
«Ma per tutte e due le cose, che sono state fatte -tette e due- senza la procedura di valutazione di impatto ambientale. La provincia l’anno scorso ha dato parere negativo perché negli stessi progetti regionali sono previste delle opere, diciamo infrastrutturali, utili a garantire lo sversamento dei reflui in lama. Opere che lo stesso progetto considera necessarie e che ancora oggi non sono state fatte».

A proposito di queste opere, in provincia presso l’ufficio ambiente è ancora depositato il progetto del Consorzio Bonifica “Terre d’Apulia” sulla rifunzionalizzazione e rinaturalizzazione della lama San Giorgio. A che punto è l’assoggettabilità VIA, l’avete licenziato quel progetto?
«Quello è un atto che fa il Comitato VIA, il comitato tecnico autonomo e indipendente. Starà valutando al meglio. Noi non sappiamo, né interveniamo sulle decisioni dei comitati tecnici. Avranno terminato l’analisi».

Quindi non sappiamo se il comitato tecnico provinciale ha imposto la procedura VIA vera e propria a quel progetto, non lo sappiamo questo vicepresidente?
«Io sul progetto che è all’analisi del comitato VIA non posso dire nulla. Su quello che, invece, sono state le indicazioni della provincia, attraverso il dirigente del servizio ambiente che, diciamo interpellato da me sul problema, mi ha ripetuto che il diniego è quello che abbiamo dato l’anno scorso in ragione del fatto che non sono state fatte le opere. In più lui ritiene, correttamente, che questa è una procedura che ha superato la valutazione di impatto ambientale che invece è necessaria su tutto».

Quella data l’anno scorso dal commissario era una autorizzazione provvisoria. Nel caso l’AQP, dopo il diniego dello stesso commissario, dovesse chiedere a voi, in questi giorni, l’autorizzazione definitiva allo scarico nella lama per il depuratore di Sammichele, come vi comporterete? La provincia manterrà la posizione dell’anno scorso?
«Se le condizioni sono quelle dell’anno scorso, e non mi sembra che siano stati fatti passi avanti, non penso che si possa autorizzare ciò che l’anno scorso non è stato autorizzato. Sarebbe impossibile. Noi su questa storia, a differenza di altri enti, teniamo la stessa posizione chiara, corretta, legittima e concreta da sempre. Non abbiamo detto si, no, ni…».

Quindi, se la provincia l’anno scorso ha negato l’autorizzazione provvisoria
«Non vedo come quest’anno si possa cambiare idea…».

Negherà l’autorizzazione definitiva, eventualmente oggi gliela chieda l’AQP, Nichi Vendola l’ha definitivamente negata per il 2012, questo cosa significa, che l’AQP sta scaricando abusivamente nella lama San Giorgio a Sammichele sin da gennaio scorso?
«Noi abbiamo già perso un anno, perché se a maggio dell’anno scorso, quando ci siamo incontrati con l’ass. Amati avessimo affrontato il problema concretamente, con metodi chiari, piuttosto che andare a cercare cavilli che oggi sono caduti come pere cotte, forse avremmo risolto il problema. Oggi è chiaro che c’è un doppio problema: quello dello sversamento e il problema di come continuare a far funzionare il depuratore. E’ un problema assolutamente serio che questa politica del rinvio ha creato. Adesso sarà all’attenzione dei nostri uffici valutare le cose da fare, ma sono certo che la posizione espressa l’anno scorso, non essendo intervenuti cambiamenti quest’anno, non potrebbe che essere confermata. Dopodiché, forse, a un anno di distanza noi dovremo decidere su una soluzione d’urgenza per far continuare a lavorare il depuratore».

Vendola vi contesta, in questo ultimo decreto, il fatto che la provincia non ha svolto la funzione di controllo e di verifica sull’impianto di depurazione di Sammichele che lui stesso vi aveva ordinato di fare con il decreto autorizzatorio del 5 agosto 2011. Insomma, vi ha contestato il non aver verificato il funzionamento dell’impianto.
«Queste sono cose dell’ufficio, quindi non so dire. L’amministrazione dà l’indirizzo chiaramente, mentre i controlli li fanno gli uffici tecnici».

Un ultima domanda. Se il consorzio bonifica dovesse realizzare le opere  di rifunzionalizzaione e di ripristino della continuità idraulica della lama, la provincia che fa, è obbligata a dare l’autorizzazione allo scarico o può mantenere ancora la sua posizione?
«Se ci fosse il sistema ultratecnologico che facesse vaporizzare le acque reflue in cielo… Parliamo delle cose che esistono, di quelle che esisteranno ne parleremo quando le vedremo».

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