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LETTERATURA, LA "ALDO MORO" PREMIATA A RECANATI

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di Tino Sorino


La Scuola primaria “Aldo Moro” di Rutigliano premiata a Recanati per la seconda volta. Tra i 45 vincitori della seconda edizione del Concorso nazionale letterario “Raccontar…scrivendo”, organizzato dall’associazione recanatese “La Casetta degli Artisti”, per studenti delle Scuole Elementari, Medie e Superiori, si sono  piazzati tra i primi classificati gli alunni Claudia Giampaolo della classe III/A (al terzo posto, insegnante Elisabetta Pappalepore, premio ricevuto pari a 100,00 euro + prodotti artigianali locali) e Davide Loconsole della classe III/B (al sesto posto, insegnante Teresa Gassi, pergamena + prodotti artigianali locali ricevuti in premio).

Un altro premio speciale, un quadro offerto dalla pittrice Anna Sagni, è stato assegnato, ancora una volta, all’ “Aldo Moro”, per il maggior numero dei lavori presentati (oltre 100), nelle mani della dirigente Damiana Rescina. Ad assegnare i premi, una commissione giudicatrice composta da scrittori, giornalisti, docenti e personalità della cultura. Ai due piccoli vincitori rutiglianesi  è stata offerta anche la visita gratuita a Casa Leopardi e ai luoghi storici leopardiani.

Partendo da alcuni  celeberrimi versi del poeta recanatese, “I fanciulli gridando / su la piazzuola in frotta, /e qua e là saltando, /fanno un lieto romore” (Il Sabato del Villaggio), ai bambini della Scuola Primaria è stato posto il seguente interrogativo: "Un tempo il gioco era frutto  della fantasia e dell'immaginazione. Oggi molto è cambiato. Quanto spazio trova la creatività nei tuoi giochi? Un invito, quindi, ai ragazzi a scrivere riflessioni sull’ ambiente" e soprattutto un ...via libera a creatività e spontaneità. Ed una massiccia risposta che non è tardata ad arrivare da parte dei piccoli scrittori di ogni parte d’Italia e del mondo.

«L’iniziativa nasce dalla volontà di aprire un dialogo tra Giacomo Leopardi e i ragazzi di oggi, per dimostrare che, contrariamente a quanto viene spesso sottolineato, la cultura non è oscurata dalla frenesia e dalle nuove tecnologie anzi, ha ancora un grande valore, gli scrittori esistono e hanno molto da trasmettere sia su carta che attraverso i nuovi media», è quanto ha sottolineato il dott. Gabriele Magagnini, presidente  dell’associazione “La Casetta degli Artisti”. «Ci sembrava impossibile -dichiara l’insegnante Gassi- quando la nostra dirigente Damiana Rescina ci propose la partecipazione al concorso, che bambini di 8 anni potessero avere un dialogo con Giacomo Leopardi, ma partendo dalle proprie esperienze di gioco, di quelle dei genitori, dei nonni e dei bisnonni, i nostri alunni si sono perfettamente ritrovati nei ragazzi che giocavano sulla piazzetta ai tempi di Leopardi. Anche loro hanno scoperto come la creatività rendesse più belli e significativi i giochi da soli o con gli amici, inventati nei momenti di noia, in mancanza dei tanto amati giochi elettronici».

Durante la premiazione nella  suggestiva cornice della “Sala dei Trenta” del teatro Persiani di Recanati nel corso della quale è stata presentata la pubblicazione di un volume con gli elaborati dei vincitori, il  pronipote di Giacomo Leopardi, il conte Vanni, si è complimentato con i ragazzi per il traguardo raggiunto affermando: «Questa importante iniziativa, ispirata ai pensieri leopardiani, è uno stimolo ai giovani a produrre, scrivere, approfondire gli argomenti per avere una vita più facile».


I temi svolti dai due alunni di Rutigliano


UN TEMPO IL GIOCO ERA FRUTTO DELLA FANTASIA E DELL’IMMAGINAZIONE, OGGI MOLTO E’ CAMBIATO. QUANTO SPAZIO TROVA LA CREATIVITA’ NEI TUOI GIOCHI?

I miei pomeriggi sono sempre pieni di impegni: catechismo, PON, Scout, Pallavolo, ma qualche volta riesco anche a ritagliarmi del tempo per dedicarlo al gioco.
Mi piace molto giocare con le bambole, alla commessa, alla maestra, con i Lego o, se sono in compagnia, faccio giochi di società o a nascondino.
Un giorno, dopo aver terminato i compiti, stanca di fare sempre gli stessi giochi volli inventare uno nuovo. Decisi di giocare alla principessa che amava il suo cavallo bianco.
L’idea di fare questo gioco mi venne, perché il giorno precedente avevo visto un cartone di principesse.
Per giocare a questo gioco c’era bisogno di creare un ambiente per principesse. Chiesi alla mia mamma di prendermi un cartellone, disegnai un castello, lo attaccai all’armadio e creai il mio grande regno. Negli spazi disponibili della mia cameretta misi cespugli fatti di carta e dei fiori finti recuperati di qua e di là.
Ricordandomi che la mamma aveva una lunga gonna, le chiesi di poterla prendere.
Avevo il vestito, avevo creato il castello, ma non avevo il cavallo. Come potevo fare? Decisi di prendere il manico di una scopa e all’estremità ci misi  la testa  di un cavallo (un mio vecchio peluche).
Wow, avevo anche il mio mitico cavallo bianco!
Finalmente il mio gioco poteva iniziare!
……Sveglia di buon mattino, spalancai le finestre e penetrò nella mia camera un sole abbagliante. La mia cameriera(mamma) mi portò un tè ancora fumante dal profumo invitante con dei biscotti appena sfornati. Feci colazione.
Dopo essermi lavata e vestita andai a prendere Bianchino per andare a fare una bella passeggiata nel bosco. Salii sulla mia “scopa-cavallo” e attraversai in lungo e in largo la casa immaginando di raggiungere un laghetto ai piedi di una montagna fitta di boschi. All’improvviso sentii un vagito:- Uee –Uee!!! - era un neonato che piangeva disperato. Mi avvicinai e lo trovai avvolto in una semplice copertina azzurra. Lo presi tra le braccia e subito con il mio cavallo Bianchino tornai al mio castello.
Era un paffuto maschietto dagli occhioni azzurri. Lo chiamai Paolino e da quel giorno la mia unica preoccupazione è stata quella di prendermi cura di lui.
Ancora oggi gioco con Paolino e, quando è a disposizione la scopa, facciamo lunghe cavalcate su Bianchino. Con loro mi diverto un mondo, perché mi sento una principessa, una mamma e una bambina con tanta voglia di sognare!!!!!!!

Giampaolo Claudia

Classe 3 A
2° Circolo “A. Moro”
Rutigliano(BA)

“I fanciulli gridando/ su la piazzola in frotta,/ e qua e là saltando,/ fanno un lieto romore./
(Il sabato del villaggio)- G. Leopardi
Un tempo il gioco era frutto della fantasia e dell’immaginazione. Oggi è molto cambiato. Quanto spazio trova la creatività nei tuoi giochi?


Quando sono a casa, con me piace costruire gli aeroplani di carta, perché mi hanno regalato un libro dove ci sono tanti modellini, io mi diverto a tagliarli, a ripiegarli e … li faccio anche volare.
Un giorno sono andato al parco con MirKo, il mio migliore amico; ne avevo portato con me alcuni, ma dopo aver giocato un po’ si sono rotti. Non sapevamo cosa fare.  Insieme abbiamo pensato:
- Perché non ci inventiamo un gioco da cavalieri?
Mirko mi risponde: - Si, buona idea!
Per prima cosa prepariamo le armi: avevo in tasca dei petardi, li abbiamo messi dentro un tubo ma … il tubo si è rotto. Allora i pezzi li trasformiamo in spade, mentre con il cartone della pizza, che al parco avevamo appena finito di gustare, abbiamo realizzato gli scudi.
Inizia il nuovo gioco!
All’improvviso io e Mirko siamo partiti all’attacco gridando:
- CARICAAA!!!
Ci siamo tuffati per terra come due pantere, subito Mirko ha lanciato una pietra bella grossa, ma … mi ha mancato. Io sono corso subito alla mia base di difesa, tra l’albero e la panchina e mi sono riparato dietro al tronco. Ho preso le mie munizioni: le pigne, sono potenti bombe a mano, le ho lanciate ma anche Mirko ha schivato i colpi.
Ho preso altre munizioni: gli aghi dei pini. Gli aghi del pino sono letali per l’uomo, basta ingerirne uno e si finisce al pronto soccorso. Salgo su un ramo e resto lì per tanto tempo.
Mirko non mi riesce a trovarmi, appena viene sotto il mio albero, io grido:
- All’attacco! -
Lo colpisco con pigne ed aghi.
Mirko si stende per terra e si difende con il suo scudo, ma rimane sepolto sotto una pioggia di aghi.
Urrà! La vittoria è mia.
Ci siamo divertiti un mondo!
Al parco, quando incontro Mirko, rifacciamo spesso questo gioco.

Loconsole Vincenzo Davide
cl. 3 B  - 2° Circolo “A.Moro” – Rutigliano

Foto di Peppino Sorino







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