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REFLUI IN LAMA, VENDOLA NEGA AUTORIZZAZIONE ALL’AQP

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di Gianni Nicastro


Dal commissario per l’emergenza ambientale in Puglia Nichi Vendola ci saremmo aspettati tutto tranne che negasse all’AQP l’autorizzazione allo scarico dei reflui di fogna depurati nella lama San Giorgio. E invece è successo. Il 21 maggio scorso il commissario ha “ritenuto (…) di dover esprimere formale diniego in ordine alla richiesta di rinnovazione dell’autorizzazione allo scarico nel corpo idrico superficiale non significativo Lama San Giorgio dei reflui provenienti dall’impianto di depurazione a servizio dell’abitato del comune di Sammichele di Bari essendosi esaurita la fase di autorizzazione provvisoria (…) e rientrando la fattispecie del rilascio delle autorizzazioni allo scarico nell’ambito delle competenze istituzionali assegnate alle Province”. Ha risposto così all’AQP che il 2 marzo scorso aveva ufficialmente chiesto il rinnovo dell’autorizzazione allo scarico per l’anno 2012.

L’autorizzazione provvisoria è stata data dallo stesso Vendola, con un decreto, il 5 agosto 2011 per verificare “la funzionalità dell’individuato recapito finale”, cioè della lama; una verifica la cui scadenza è stata allora fissata per il 31 dicembre 2011.  Vendola conclude l’ultimo, recente, decreto (scaricabile al link qui sotto) esprimendo “definitivo diniego” al rinnovo dell’autorizzazione allo scarico nella lama “per mancanza dei presupposti previsti dal D.P.C.M. del 13 gennaio 2012”.

Il decreto dello scorso gennaio con cui Mario Monti proroga lo stato di emergenza in Puglia per quanto riguarda la tutela delle acque, ha conferito a Vendola poteri alquanto limitati, che non gli consentono di bypassare la provincia nell’autorizzazione allo scarico sul suolo dei reflui, come ha fatto l’anno scorso. Questo significa che il depuratore di Sammichele dal 1° gennaio 2012 sta scaricando la fogna depurata in lama senza autorizzazione visto che quella provvisoria è scaduta il 31 dicembre 2011. La classica "palla" ora passa tutta nelle mani di Francesco Schittulli, dell’assessore Giovanni Barchetti e del dirigente dell’ufficio ambiente della provincia di Bari ing. Luisi.

La vicenda dello scarico in lama dei depuratori, dunque, si complica. La provincia a giugno del 2011 ha negato l’autorizzazione provvisoria allo scarico perché la regione non aveva né progettato, nè tantomeno realizzato le opere d’arte per il ripristino della continuità idraulica della lama, interrotta o parzialmente ostruita in alcuni tratti. Su queste opere da mesi è in itinere la procedure di verifica della assoggettabilità VIA del progetto di costruzione della savanella presentato dal Consorzio Bonifica “Terre d’Apulie”. Progetto sul quale sono piovute alla provincia una serie di osservazioni contrarie da parte di associazioni e comuni che chiedono sia concessa la procedura VIA (valutazione impatto ambientale) vera e propria, una procedura che abbisogna minimo di un anno di tempo. Per essere coerente, senza la realizzazione di quelle opere d’arte, la Provincia dovrebbe continuare a non concedere l’autorizzazione allo scarico.

Mentre il depuratore di Sammichele è privo di autorizzazione che gli consente lo scarico in lama, al comune di Casamassima è arrivato il progetto della costruzione del collettore di 14 km che dai campi di spandimento del depuratore di Putignano porterà le acque reflue nella lama San Giorgio, a ridosso del comune di Casamassima, nel bosco di “Marcedd”. L’ufficio tecnico di questo comune, qualche giorno fa, ha “espresso parere contrario al progetto presentato nonché alla localizzazione dell’area prescelta in quanto area boschiva del territorio comunale oggetto di progetti di riqualificazione”.

Si è aperto il fronte scarico anche a Gioia del Colle. Qui il comune e l’Autorità idrica, entro il 14 giugno, dovranno esprimersi sul progetto dell’AQP di convogliare i reflui di due depuratori (civile ed industriale) nella lama San Giorgio. Anche a Gioia la provincia non si è ancora espressa circa l’autorizzazione allo scarico e non si sa se la concederà.
C’è, ancora, il fatto che la dott. Iannarelli -dirigente dell'ufficio regionale tutela delle acque- ha fatto sapere al comune di Rutigliano che lo spostamento di 6 km a valle dello scarico del depuratore di Casamassima (fermo al vallone Guidotti) chiesto dal consiglio comunale a marzo scorso non è una proposta fattibile ed è anche in forse lo spostamento di soli 1500 m oltre l’Annunziata sul quale l’AQP aveva dato un parere di massima favorevole.

A Rutigliano, quindi, si riapre la questione dello scarico dei reflui nella lama dell’Annunziata, è come se si sia ritornati ad aprile del 2011, quando i cittadini fermarono il cantiere che stava portano il tubo nel vallone Guidotti.

Insomma, la vicenda dello scarico della fogna in lama, dopo esattamente un anno di proteste, proposte, trattative, interlocuzione con tutte le parti in causa, irrompe di nuovo agli onori della cronaca in una situazione più complicata di prima. L’unica cosa certa è che la regione, Nichi Vendola, ha scaricato la patata bollente tutta nelle mani di Francesco Schittulli e Nuccio Altieri, presidente e vicepresidente della giunta provinciale.

Scarica qui il decreto del diniego

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