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ON. ZAZZERA, IL GOVERNO CAMBI STRATEGIA ENERGETICA

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LIBERALIZZAZIONI: ZAZZERA (IDV), IL GOVERNO CAMBI STRATEGIA ENERGETICA, SERVE NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

“Prendiamo atto che il Governo, sotto la spinta del popolo NO TRIV e la rivolta dei territori che si sono fermamente opposti a nuove autorizzazioni per l’estrazione di petrolio – dichiara l’On. Zazzera (IDV) – abbia ritirato anche l’articolo 17 comparso nella bozza precedente al decreto liberalizzazioni, con cui si interveniva sulla normativa ambientale Legge 152/2006 favorendo la possibilità di concedere autorizzazioni alle società petrolifere attraverso la rivisitazione dell’elenco delle aree marine protette. Un segnale questo, che noi dell’Italia dei Valori apprezziamo. Ma non basta, da una lettura approfondita del testo, emerge che all’articolo 16 del testo definitivo del decreto il Governo mira a fare cassa aumentando la produzione di energia da fonti tradizionali (petrolio e gas) con l’obiettivo di utilizzare quelle risorse verso lo sviluppo infrastrutturale del Paese. La solita vecchia strada: si fa cassa con il petrolio a spese della salute e dell’ambiente. Noi dell’Italia dei Valori – prosegue il dipietrista – chiediamo invece un nuovo modello di sviluppo, che punti sulle fonti energetiche rinnovabili e pulite. Facciamo al Ministro Passera una proposta. Se il governo vuole fare cassa obblighi le multinazionali petrolifere a pagare le royalties ben al di sopra del ridicolo 3%. In tal modo, senza concedere nuove autorizzazioni a trivellare i nostri territori si possono trovare quelle risorse adeguate da destinare allo sviluppo infrastrutturale del Paese. Non c’è alternativa, bisogna rendersi indipendenti dal petrolio. Noi dell’IDV pertanto proponiamo di fermare le autorizzazioni in corso e in ogni caso – prosegue Zazzera il quale per primo ha lanciato l’allarme sulle autorizzazioni a trivellare in Adriatico nel 2008 – di vincolare ogni decisione al diretto coinvolgimento dei territori, mediante anche referendum popolari. Il governo faccia una vera liberalizzazione dell’energia togliendo la gestione dalle mani dei monopoli e rinunciando alla produzione di energia da fonti tradizionali inquinanti per l’ambiente e pericolose per la salute umana”.

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