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GIOVANNI CHIAIA (1799 - 1888)

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Via GIOVANNI CHIAIA
Poeta e giurista, 1799-1888
(da Piazza Alfredo Violante a contrada Belvedere)

Giovanni Chiaia nacque in Rutigliano il 18 Febbraio 1799 da Giuseppe e Giulia Redavid. Dopo gli studi classici compiuti a Conversano, si laureò a Napoli in Giurisprudenza. Trasferitosi a Roma, ebbe proficui rapporti con numerosi intellettuali ed artisti del tempo (Angelo Mai, Antonio Canova,…). Frequentò anche a Firenze il cenacolo culturale di Pietro Giordani dove ebbe l’occasione di diventare amico, tra gli altri, di Giacomo Leopardi e Pietro Colletta.

Dopo un breve soggiorno a Parigi, dove accrebbe la sua formazione di poeta e letterato, rientrò in Puglia per esercitare la professione di avvocato nel foro di Trani. Sposò una nobildonna di Palo del Colle, Marianna Guaccero. Nel 1846 divenne magistrato e gli venne assegnata la sede di Salerno, dove nel locale tribunale si distinse per la sua attenta ed equa attività giudiziaria.

In questo periodo scrisse dodici sonetti dedicati ad alcune nobildonne salernitane che lo resero celebre nei circoli culturali del Regno di Napoli. A causa, però, delle sue idee politiche democratiche e costituzionali, venne “punito” dal governo borbonico con il trasferimento ad Avellino, ma anche nella città irpina Giovanni Chiaia lasciò buona fama di ottimo giurista, eccellente poeta e fervido patriota.

Nel 1860 riuscì comunque, per i suoi alti meriti acquisiti, ad essere promosso a Procuratore Generale, con il trasferimento a Trani. Qui, nel 1863, ebbe l’onore di inaugurare la nuova Corte d’Appello della Puglia. Terminò anticipatamente la sua carriera di magistrato per dedicarsi intensamente allo studio delle Lettere, soggiornando tra Bari e Rutigliano. In questi anni scrisse le sue opere in versi più importanti che lo resero definitivamente famoso in tutta la Nazione: “Montevergine”, dedicata al celebre santuario mariano dell’Irpinia, da lui frequentato nel periodo di soggiorno ad Avellino, e “San Marino”, in onore della Repubblica del Titano che il 19 Febbraio 1938 omaggiò il poeta rutiglianese con una significativa cerimonia;  entrambe le opere vennero particolarmente apprezzate da Alessandro Manzoni che le recensì positivamente per i fogli letterari dei cenacoli culturali italiani.

Giovanni Chiaia morì nella sua villa rutiglianese (“Villa Chiaia”, in piazza Alfredo Violante) il 15 Novembre 1888, compianto ed onorato da tutti i suoi concittadini. La città di Rutigliano, oltre a dedicargli una via, ha inteso anche omaggiare le sue due celebri elegie, affidate alla memoria cittadina nell’intitolazione di altre due strade: via Montevergine e via San Marino.     

BIBLIOGRAFIA

-    Gianni Capotorto, “Gli illustri Rutiglianesi nella toponomastica cittadina”, Rutigliano, 2007;
-    Archivio Storico Comunale di Rutigliano, busta n. 799: “Onoranze funebri e commemorazione di Giovanni Chiaia (1888-1903)”;
-    “La Repubblica di San Marino al poeta Giovanni Chiaia”, da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Sabato 19 Febbraio 1938;
-    “La Repubblica di San Marino con un discorso di Vincenzo Roppo celebra il poeta pugliese Giovanni Chiaia”, da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Venerdì 25 Febbraio 1938;
-    Lorenzo Cardassi, “Rutigliano in rapporto agli avvenimenti più notevoli della Provincia e del Regno. Sue origini e vicende”, Bari, 1877; II ed., Putignano, 1967; III ed., Francesco Dicarlo (a cura di), “Lorenzo Cardassi. Il suo tempo e la sua storia di Rutigliano”, Rutigliano, 2004;
-    Giulio Petroni, “Della storia di Bari”, vol. III, Bari, 1912; rist. anast., Bologna, 1976.

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