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CHIESA DEL CARMINE, FEDE ARTE E STORIA IN UN LIBRO

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Il pubblico certamente non mancava. Nonostante il caldo, la Chiesa del Carmine era gremita di fedeli, curiosi ed appassionati, ansiosi di sfogliare le pagine del volume “La Chiesa e l’Arciconfraternita di Maria Santissima del Carmine – Patrona di Rutigliano”.

Il libro, scritto a sei mani da Giovanni Boraccesi, Dario Di Gioia e Giuseppe Lasorella, è stato presentato ieri con una cerimonia a cui sono intervenuti Don Nicola Delnero, Rettore della Chiesa del Carmine, S.E. Monsignor Domenico Padovano, Vescovo della Diocesi Conversano- Monopoli, il Vicesindaco Pasquale Redavid e la dott.ssa Antonietta Latorre della Società di Storia Patria per la Puglia – Centro Ricerche di Storia Religiosa in Puglia.

L’incontro, moderato dal giornalista Gianni Capotorto, si è aperto con le parole del “padrone di casa”, Don Nicola, il quale ha ricordato che due anni fa, in occasione del 50° anniversario del suo sacerdozio, fu lanciata la notizia di una pubblicazione che, non senza fatica, avrebbe indagato la storia della chiesa e della sua confraternita.

Era il 26 luglio 2009: a distanza di quasi due anni, ecco il libro “La Chiesa e l’Arciconfraternita di Maria Santissima del Carmine – Patrona di Rutigliano”, da cui trasuda, secondo il Rettore, «grande passione per lo studio della storia patria» e, al contempo, «un grande amore verso la Madonna».

L’importanza della ricerca «puntuale e rigorosissima» è stata sottolineata anche dalla dott.ssa Latorre, la quale, nella sua dettagliata relazione, ha ricostruito la storia e la funzione delle confraternite in Puglia, senza tralasciare la specificità di Rutigliano e della confraternita dedicata alla Beata Vergine del Carmelo.

Un intervento prezioso, a cui si è legato il Vicesindaco Redavid nel ringraziare gli autori a nome dell’amministrazione e dell’intera cittadinanza per il corposo lavoro prodotto.

A concludere la serata S.E. Monsignor Padovano, il quale ha definito l’importante compito che gli storici, al giorno d’oggi, si trovano ad assolvere: la trasmissione dei valori e della memoria del passato.
In un tempo in cui in casa non c’è più il fuoco, non ci sono più i nonni che raccontano storie ai propri nipoti, gli storici si sforzano di ripristinare la comunicazione e di dimostrare quanto indispensabile sia il passato per il futuro.

Grande omaggio, dunque, al volume dei tre autori rutiglianesi che, con dovizia di particolari, documenti inediti (tra cui quello di un miracolo avvenuto nel 1764) e materiale illustrativo, hanno portato alla luce un bellissimo pezzo di storia, recuperando con esso una parte della nostra identità comunitaria.



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