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UNA BELLA ASSEMBLEA CITTADINA

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Per descrivere l’assemblea organizzata ieri dal Comitato Cittadino “Salviamo Lama San Giorgio” si potrebbero usare diversi aggettivi: interessante, utile, partecipata. Dovendo, però, scegliere un’unica espressione, non sarebbe eccessivo affermare che l’assemblea di ieri è stata bella.

Attenzione. Al momento non c’è nulla da festeggiare e le carte sono ancora tutte da scoprire (o da giocare?); eppure questo non ha impedito ai cittadini di tornare a confrontarsi sul problema dello sversamento delle acque reflue del depuratore di Casamassima in una delle zone più preziose del nostro territorio.

Un confronto che ha potuto contare sul supporto di tecnici, istituzioni e, soprattutto, sulla voce di alcuni cittadini di Casamassima e Sammichele, seriamente intenzionati a combattere con Rutigliano questa battaglia.

Dopo l'introduzione del portavoce del Comitato, Gianni Nicastro, ha preso la parola il Sindaco Roberto Romagno, reduce da un tour de force che lo ha visto (e lo vede ancora) impegnato ad incontrare i sindaci dei paesi coinvolti per strappar loro la sottoscrizione a quel documento (predisposto dal Comune di Rutigliano) che, se pienamente condiviso, confermerebbe all’Ass. regionale Fabiano Amati l’accordo sul collettore intercomunale.

Il documento ha da subito trovato la totale disponibilità del Sindaco di Casamassima, del Sindaco di Noicattaro, del Sindaco di Gioia del Colle e del Sindaco di Triggiano. Irreperibile, almeno fino a ieri sera, il Sindaco di Putignano; Sammichele, nonostante la delibera di consiglio comunale che rappresenta già una chiara espressione sulla questione, ha chiesto 24/48 ore di tempo per un confronto tecnico interno. La ragione della perplessità, come ha spiegato poi il prof. Antonio Deramo, segretario della sede sammichelina di Legambiente, potrebbe essere legata al progetto delle trincee drenanti e al timore che questa soluzione da provvisoria diventi definitiva.

Rimane uno scoglio: il Comune di Bari.
«Mi sono ripromesso di contattare il Sindaco Emiliano – ha detto Romagno -  non appena avrò il documento con la sottoscrizione degli altri sindaci, per far capire anche ad Emiliano le ragioni delle nostre richieste».
Nel caso in cui Bari dovesse continuare ad opporsi, il Comune di Rutigliano provvederà a recuperare tutti i verbali dei tavoli tecnici organizzati dalla Provincia, in modo che le contraddizioni vengano a galla e le proposte tornino ad essere condivise.

I cittadini intervenuti hanno riconosciuto al Sindaco il grande impegno profuso, la tenacia dimostrata in una lotta politica che egli conduce evidentemente in solitaria, nonostante l’appoggio del comitato o, per meglio dire, dei comitati. Si sta, infatti, muovendo Casamassima, come ha dimostrato la presenza di Michele Amoruso (Movimento Cinque Stelle), e si sta muovendo Sammichele, rappresentata ieri da Antonio Deramo e Alessandra Morgese (consigliere comunale, ex assessore all’Ambiente).

Il supporto tecnico è, invece, giunto dal geologo rutiglianese Pasquale Pirulli che, sfruttando al meglio il binomio semplicità-competenza, ha rinunciato ai formalismi retorici e illustrato alla platea le ragioni ed i meccanismi per cui non si può più parlare di lame come corsi d’acqua e, di conseguenza, forzarle a farsi carico di un flusso che, inevitabilmente, si infiltrerebbe nel sottosuolo contaminando la falda (da cui, sappiamo per certo, l’AQP munge acqua potabile attraverso 8 pozzi di sua proprietà).

Il geologo ha ribadito l’impossibilità di riqualificare la lama come corso d’acqua, essendo il suo equilibrio da secoli precario ed essendo intervenuti fattori di modificazione del suo assetto. L’unica azione possibile rimane, dunque, quella di preservarla da interventi che avrebbero un impatto senza dubbio distruttivo ed impedirebbero la valorizzazione di quei tratti che ancora conservano inalterati la propria bellezza.

Questo è l’obiettivo. Per raggiungerlo è necessario che si potenzi il sistema collaborativo già in essere, smascherando e smontando quei giochi politici che ci costringerebbero amaramente a navigare “in cattive acque”.

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