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SCARICO LAMA. IN REGIONE LE COSE SI SONO MESSE MALE

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Stamattina in conferenza di servizi sullo scarico in lama delle acque dei depuratori abbiamo assistito al mettersi male della situazione. Sulla proposta del collettore intercomunale fatta da
Rutigliano e dalla Provincia di Bari i comuni hanno risposto in ordine sparso.

La proposta del collettore che da monte a valle scarichi le acque di sei depuratori direttamente al largo del mare di Bari non è condivisa da tutti. Gli unici due comuni che hanno assunto una posizione chiara, cristallina, senza ambiguità di sorta, sono stati Rutigliano e Gioia del Colle. Casamassima ha fatto un po’ sorridere gli intervenuti perché in un primo momento aveva detto tutto e il contrario di tutto, poi -alla fine- l’ing. Labate, direttore dell’ufficio tecnico di quel comune, ha finalmente detto che Casamassima
vuole in primis il collettore poi le trincee drenanti.

La cosa assurda è stata la presenza a pieno titolo su quel tavolo stamattina di un personaggio che si è spacciato per rappresentante del comune di Sammichele non essendo né amministratore, né funzionario, né formalmente delegato di quel comune. Si tratta dell’ing. Romanazzi, professore del Politecnico di Bari, privato cittadino, libero professionista, il quale si è intrufolato nella conferenza di servizi a dire la sua.

Questo
signore poi abbiamo capito chi è. E’ il progettista dell’ampliamento del depuratore di Sammichele che è venuto a dire in quella conferenza quanto è buona e pulita e salutare per la lama l’acqua di scarico del suo depuratore. Se la questione non fosse così grave, ci sarebbe stato da ridere stamattina.

Per fortuna il sindaco Roberto Romagno ha posto il problema di cosa e chi rappresentasse questo signore. A quel punto l’assessore regionale Fabiano Amati ha fatto tacere il libero professionista e si è impegnato
a verificare la sua attendibilità in quanto a rappresentanza del comune di Sammichele.
Tra l’altro il progettista del depuratore sammichelino è venuto a dire che il collettore intercomunale non va bene, che le trincee drenanti non vanno bene e che bisogna scaricare in lama, insomma tutto il contrario di quanto deliberato dal consiglio comunale dello stesso comune di Sammichele qualche settimana fa, una pronuncia contro lo sversamento in  lama e a favore della costruzione del collettore intercomunale, in linea con i consigli comunali di Rutigliano e Gioia del Colle.

Il comune di Bari, per bocca dell’ass. Maugeri ha cambiato idea,  da possibilista circa il fattibilità del collettore intercomunale, a contrario con qualche ambiguità. Putignano ha pedissequamente espresso la posizione di Bari, non essendo capace, probabilmente, di esprimerne una in piena autonomia intellettuale.

Anche il comune di Noicattaro non è stato capace di esprimere una posizione chiara, è stato di una ambiguità scandalosa tipo: si al collettore intercomunale, ma se qui si decide diversamente per noi va bene uguale purché il fiume di “merda” passi da Noicattaro intubato e non sul suolo della lama.

L’ing. Colucci dell’Autorità di Bacino ha ribadito la posizione che questo ente ha sempre avuto sin dall’inizio, quella della necessità del collettore intercomunale che prima di scaricare le acque in mare le metterà, ulteriormente affinate, a disposizione dell’agricoltura a valle.
L’AQP ha una posizione attendista, non parla, aspetta gli eventi.

La conferenza si è conclusa che erano circa le 12:30 con Amati che ha dato 7 giorni di tempo a tutti i comuni e gli enti invitati per formalizzare con una lettera la propia posizione circa il collettore intercomunale, se lo si vuole o no. La formula di questa ulteriore consultazione è quella del silenzio-assenso, cioè chi non si esprime entro quel termine tacitamente accetta il progetto della regione che scarica i reflui in lama. Il sindaco Romagno ha chiesto di dare più tempo ai comuni per decidere visto gli impegni del momento soprattutto con l’approvazione dei bilanci di previsione in corso, tempo in più che Amati ha concesso. I giorni entro cui decidere da 7 sono passati 10.

I comuni dell’hinterland barese si potrebbe riuscire a convincerli se i favorevoli al collettore nei prossimi 10 giorni mattono in campo tutta la loro capacità di persuasione. Convincere il comune di Bari, che da stamattina ha assunto una posizione molto più rigida, sembra una impresa con poche speranze di riuscita.

Sabato 25 giugno prossimo scadono, dunque, i dieci giorni. E’ molto probabile che i comuni che non vogliono lo sversamento in lama non riescano a convincere tutti, il che significa che l’AQP subito dopo riprende il cantiere che porta il tubo nel vallone Guidotti, ad agosto collauda l’impianto di depurazione che ha finito di costruire ed attrezzare a Casamassima e, forse, entro settembre, avremo lo scarico dei reflui “depurati” nella lama San Giorgio, vicino all’Annunziata e alla Materdomini.

Oltre allo scempio di un'area bella sul piano naturalistico, storico e archeologico, il rischio è anche quello di fare la fine della Germania che utilizza le acque dei suoi depuratori in agricoltura e oggi si ritrova con l’escherichia coli nei germogli di soia e chissà in quale altro alimento solido e liquido, con buona pace di Vendola, Amati, Iannarelli, Emiliano, Maugeri e di tutti quei professori ai quali faremmo fare volentieri un bel bagno a lama Picone, nelle acque “tabella 4” del depuratore di Acquaviva.

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