Gio02052024

Last update07:53:25 PM

banner conad 2016    banner arborea corretto  

banner madel 2022

                            banner store H24 2023  

 

Back Sei qui: Home Notizie Attualità Lorenzo Colucci, continua la battaglia contro i breeders e il controllo sulle uve seedless

Lorenzo Colucci, continua la battaglia contro i breeders e il controllo sulle uve seedless

Condividi

battaglia-contro-brevetti-uva

 

Casamassima, 19/12/2022
battaglia-contro-brevetti-uva-2
Il Presidente del Comitato LACO (Liberi Agricoltori e Commercianti di Puglia e Basilicata) annuncia che la battaglia contro le condotte abusive e anticoncorrenziali dei breeders continua e sarà condotta su vari fronti. Dichiara il sig. Lorenzo Colucci: «La campagna uva del 2022 appena conclusa è stata la più difficile che si ricordi, con prezzi bassissimi liquidati sia ai produttori di uva (anche per le uve senza semi) che ai commercianti che sono rimasti fuori dalla logica dei club imposta dai breeders. Una tale situazione, ormai insostenibile, con prezzi che non consentono neppure di recuperare i costi di produzione e che hanno letteralmente “rovinato” decine di produttori locali ci spinge a reagire con forza. Innanzitutto, il Comitato ha raccolto le informazioni necessarie per presentare nuovamente una segnalazione all'Antitrust superando il deficit di dati sulle quote di mercato realmente occupato da ciascuno dei quattro breeders più importanti, per cui è in grado di dimostrare il condizionamento in termini di concorrenza praticato dai breeders attraverso le politiche di selezione arbitraria dei licenziatari e la logica del club.
Ma la battaglia continuerà anche innanzi ai Tribunali per le imprese di Bari (per la Puglia) e di Catania (per la Sicilia), nelle due regioni più attive nella produzione di uva da tavola, segnalando le clausole contrattuali abusive e le gravi anomalie riscontrate nelle stesse privative vegetali rilasciate dal CPVO. Molti produttori hanno stipulato contratti per uve senza semi che invece quest'anno hanno iniziato a produrre un seme battaglia-contro-brevetti-uva-1legnoso e rigido. Inoltre, molte varietà presentano serie difficoltà nell'invaiatura e non raggiungono mai il livello di maturazione e coloritura necessario per la commercializzazione. Insomma, presentano problemi legate proprio alla selezione della varietà da parte del singolo breeder che le ha collocate sul mercato anche se trattasi di varietà non stabili e privi delle qualità promesse».

Per tutte queste varietà l'invito che il Comitato rivolge ai produttori ed ai commercianti di uva da tavola è quello di ribellarsi e contestare il contratto stipulato con i breeders, rifiutando di pagare royalties per uve che non hanno le qualità promesse e chiamando i breeder al risarcimento del danno per l'investimento fatto nel vigneto piantando varietà coperte da privativa vegetale ma palesemente instabili.

«Dico a tutti i produttori di uva da tavola di non farsi intimorire. Abbiamo letto di quell'articolo pubblicato da un costitutore varietale che parla dell'uso di droni e dell'esistenza di una sentenza del Tribunale di Bari che ne autorizza l'uso. Non viene però indicata la sentenza e non l'abbiamo rintracciata. Non sappiamo se una tale sentenza esista davvero. Probabilmente no! Si tratta di un articolo finalizzato ad intimorire i produttori di uva che vogliono innovare. Come potrebbe del resto un drone riconoscere le varietà dall'atto con vigneti coperti dai teloni? In ogni caso il mio invito è a piantare tutte le uve innovative che si ritengono interessanti. Non facciamoci controllare da pochi soggetti che violando le regole della concorrenza, abusano della posizione di controllo raggiunta grazie al lavoro degli stessi operatori del settore delle uve. Questa è una battaglia di libertà per il futuro del settore, delle nostre aziende e dei nostri figli».

Queste le dichiarazioni del sig. Lorenzo COLUCCI che, personalmente impegnato nella battaglia contro gli abusi dei breeders, ci mette la faccia e rischia in prima persona: «Io sono stato un pioniere delle uve senza semi. Il nostro obiettivo è piantare in libertà tutte le varietà interessanti riconoscendo ai costitutori il giusto compenso, tuttavia pagando una sola volta, al momento della messa a dimora; inaccettabile subire il controllo continuo e pagare royalties annuali per piante che senza il nostro lavoro non produrrebbero alcunché. Dobbiamo lavorare per raggiungere questo obiettivo, impegnandoci sul piano giudiziario ma anche politico».
Insomma, la battaglia è appena cominciata.

COMITATO LIBERI AGRICOLTORI
E COMMERCIANTI DI PUGLIA E BASILICATA

 

 

Commenti  

 
# Gianni Nicastro 2022-12-19 17:12
Certo, se hai contatti diretti di rappresentanti delle multinazionali (breeders) e di licenziatari, magari di Rutigliano, passameli che li contatto per un'intervista sui temi sollevati dal comunicato qui sopra pubblicato.
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione
 
 
# Nicola Delledera 2022-12-20 15:56
Purtroppo a qualcuno nuoce questo articolo. Dopo il cartello di medellin c'è Rutigliano.
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione
 
 
# Parcondicio 2022-12-19 17:43
C’è un articolo in merito su freshplaza, non l’ha letto prima di pubblicare questo?
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione
 
 
# Gianni Nicastro 2022-12-19 18:02
aaah... prima di pubblicare questo devevo leggere l'rticolo su freshplaza... ho capito. Come ho potuto non leggere l'articolo su freshplaza...
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione
 
 
# Parcondicio 2022-12-19 18:06
Beh allora aspettiamo di sentire le altre opinioni, che altro dire? :-?
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione
 
 
# Parcondicio 2022-12-19 16:02
Per onestà intellettuale non sarebbe giusto sentire anche le ragioni di breeder e commercianti?
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione
 

Aggiungi commento

Codice di sicurezza
Aggiorna