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Festa della
Liberazione


Proiezione del cortometraggio

"Notte di Marzo" sui fatti
di via Rasella a Roma nel 1944
e della videointervista ad una
partigiana di Rutigliano arrestata
nel 1944 dai nazifascisti insieme
a suo fratello

Museo Civico Archeologico
Rutigliano
25 Aprile 2024 ore 19:30

 

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Back Sei qui: Home Notizie Attualità Parchitello, l'esposto al Prefetto le dirette del sindaco gli attivisti social

Parchitello, l'esposto al Prefetto le dirette del sindaco gli attivisti social

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sindaco-noicataro


Nuove notizie da Parchitello, sull’esposto al prefetto, le dirette
del sindaco di Noicattaro e la nuova giurisprudenza degli attivisti dei social.
Brevi digressioni sull’ultimo D.P.C.M


di Paolo Tamburrino*


Innanzitutto ringrazio il direttore Gianni Nicastro per lo spazio che continua ad offrirmi sul Suo giornale.

E’ arrivata la fase 2 ma ciò nonostante la libertà e la democrazia  ormai quasi ammazzate  dalla paura e dalla mancanza di ragione, come evidenziato in uno splendida riflessione (qui) offerta dal Prof. Riccardo Manzotti psicologo e professore di filosofia teoretica presso l’ULM di Milano, stentano a riprendere fiato.

Il nuovo DPCM  del 26.4.2020 illustrato per bocca del Presidente Conte impone una valanga di  privazioni “ non è’ consentito”… “è vietata” ... “è fatto divieto”… “sono sospesi/e”…”sono chiusi”.    

Tranne qualche  “permessino” e  “concessione” fatta agli umili servi della gleba (il popolo italiano)  resta la netta prevalenza e prosecuzione di divieti e limitazioni, spesso del tutto illogici, contenuti nell’ennesimo indecifrabile DPCM  del 26.4.2020 che abbisognerà, come gli altri, di chiarimenti ed interpretazioni con buona pace dei Giuristi della levatura del Prof. e Presidente emerito della Corte Cost. Sabino Cassese indotto quasi a dubitare che tale gente possedesse la laurea in Legge!  

Sembra una farsa ma soltanto ieri abbiamo appreso che tra i congiunti che possiamo incontrare rientrerebbe anche la fidanzata/o (che secondo il vocabolario Treccani non sarebbe tale) intesa quale affetto stabile , salvo poi a definire se a tal fine occorrerà un’autocertificazione che attesti di non averci mai litigato nell’ultimo mese e di avere provveduto ad acquistare, durante le trascorse festività, per Lei l’uovo di pasqua con inserito anello e per Lui una colomba artigianale con all’interno una fotografia in bianco e nero del Presidente del Consiglio;

Invece le attività’ ludiche e ricreative proprio non piacciono e restano vietate a priori: bambini attenti che non potete giocare alla “campana” neppure da soli o distanziati!

Non saprei cosa, invece, potrebbe accadere ad un vecchietto non podista che si è seduto da solo su di una panchina: la breve “fermata” sarebbe uno spostamento giustificato, dato che il povero anziano si voleva riposare qualche minuto dopo avere fatto due passi, ovvero potrebbe involgere in una vietata attività ricreativa?!

Quanto alle famigerate mascherine dopo averci detto per mesi che sono utili soltanto quelle omologate e che dovrebbero adottarle soltanto gli operatori sanitari e coloro che avvertono sintomi respiratori (il dott. Borrelli capo della Protezione civile Nazionale in data 4.4.2020 dichiarava che Lui non indossava mascherine ed il sito Ufficiale del Ministero della salute, fino pochi giorni fa,  nei dieci comportamenti da seguire al n.7 precisava “usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o se assisti persone malate” ), il nuovo DPCM ci rassicura che possono essere usate oltre alle mascherine tradizionali anche mascherine autoprodotte , ma in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera (la sussistenza di requisito sarà oggetto anch’esso di autocertificazione?!) e al contempo che garantiscano confort e respirabilità.

E sì, è proprio una farsa, sembra di leggere il manuale delle giovani marmotte: ma mi raccomando di stare attenti a dichiarare alla Pubblica Autorità’ che trovate confortevole la vostra mascherina altrimenti qualche zelante tutore dell’ordine potrebbe non essere soddisfatto della risposta ed attribuirvi l’utilizzo di uno strumento di protezione non conforme all’art. 3 del DPCM!

Le ordinanze del sindaco di
Noicattaro geom. Raimondo Innamorato

A causa della reale emergenza, che si badi bene nessuno non riconosce, oltre a subire il sacrificio di tutte le primarie libertà Costituzionali -scomparse quasi del tutto a colpi di meri provvedimenti amministrativi quali sono i DPCM e senza alcun effettivo controllo da parte del Parlamento-, è scoppiato anche il virus dell’esibizionismo da parte di amministratori  locali che continuano a mietere vittime in termini di sanzioni, attraverso la proliferazione di ordinanze che talvolta hanno anche superato i limiti del buon senso

Provvedimenti emessi da Sindaci taluni dei quali, come ha scritto il giornalista Mario De Michele, pur con un libro di diritto amministrativo aperto sulla scrivania avrebbero più facilità a comprendere un’opera scritta in sanscrito!   

Qualche giorno fa alcuni conoscenti sapendo che non sono un assiduo frequentatore dei social mi hanno informato che il Sindaco di Noicattaro aveva fatto riferimento al sottoscritto in ben due 2 dei suoi monologhi notturni in diretta  facebook , di solito frequentati da onnipresenti “fan più attivi” zavorrati sul divano con il mouse pronto come una spada ad intervenire per censurare con modi spesso poco eleganti chiunque metta in discussione la sacra verità espressa dal pensiero unico del loro vate.

Tra di loro eccellono taluni consiglieri comunali, che peraltro senza aver alcuna specifica competenza giuridica -a meno che i loro curriculum a disposizione sul sito ufficiale del Comune siano erronei e/o privi di aggiornamento-  disquisiscono in materia di DPCM (parola che, ci scommetto, non gli era nota prima dell’emergenza covid-19!) , censurano i dissidenti, forniscono  lezioni di diritto con cognizioni che immagino (acclarato che non possiedono la Laurea Magistrale in Giurisprudenza, né tantomeno alcuna specializzazione in diritto costituzionale e amministrativo) abbiano acquisito grazie a una costante attività di aggiornamento su internet .

Mi preoccupa quasi più degli stessi provvedimenti liberticidi  l’interpretazione “autentica” delle norme che viene proposta da taluni dall’alto dei post e commenti sui social promossi a novelle Gazzette Ufficiali.  

Mi sovviene ciò che tempo fa disse Umberto Eco “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel”.

 Ma su questo punto torneremo in seguito anche in quanto mi sento in dovere di fornire loro qualche suggerimento al fine di non incorrere , magari inconsapevolmente nei reati di diffamazione e/o ingiuria.

Ebbene tornando a quanto riferito dal Sindaco Innamorato, nella diretta facebook del 23 aprile  sostiene di essere stato chiamato con discredito il sindaco geometra «per qualcuno essere geometra non è una cosa bella»  afferma che “qualcuno di Parchitello” ha fatto un esposto ma «come vede probabilmente l’esposto non ha avuto nessun effetto… tra il dire ed il fare c’e’ di mezzo il mare… l’esposto deve tramutarsi in qualcos’altro»  .

Nella successiva diretta facebook, se non erro del 25 aprile, il Sindaco gongolandosi sullo schermo:  
«Ora, la mia ordinanza con la quale si e’ istituito l’obbligo di indossare la mascherina o mezzi protezione foulard e sciarpe … addirittura un Avvocato, non diciamo la sua residenza per non fargli pubblicità’ ha anche fatto un esposto al Prefetto perché sperava che si potesse revocare… l’ordinanza del sindaco sceriffo, del sindaco presuntuoso … quello che avveniva a Noicattaro adesso, dal 4 avverrà in tutta Italia …  probabilmente sbagliavano gli altri, probabilmente sbagliava  chi contestava probabilmente, chi ha fatto esposto ha ricevuto picche anche dal Prefetto, ed oggi scopre che quella che era un ordinanza e’ diventato un obbligo che la Legge stabilisce … E’ Una rivincita anche nei confronti di chi crede di essere superiore anche all’istituzione che rappresento … E tutti dovrebbero attenersi in silenzio… ed oggi comprende invece, forse con sommo stupore, che quanto diceva era scorretto e quanto asserivo io era giusto».

Orbene, nel rimarcare che: 1) non ho mai definito il Sindaco “presuntuoso”, 2) non era e non è nel mio pensiero nutrire alcun discredito verso la professione di Geometra, così come verso tutte le altre attività lavorative  che ritengo ugualmente nobili quanto la mia, laddove siano svolte con diligenza ed onestà e fatta eccezione per la professione di “tuttologo”, a mio modesto parere il Geometra non può vantare particolari competenze in una materia così complessa quale il diritto costituzionale, così come l’Avvocato non ha la competenza per predisporre la progettazione ed esecuzione di pratiche urbanistiche e/o catastali, o per disquisire alla pari sulla meccanica di un’automobile o sulla migliore gestione di un’attività commerciale.

Nel merito, Egregio Sindaco, purtroppo devo riscontrare che la Sua aspirazione di “rivincita” è ancora molto lontana e questo per vari ordini di ragioni che le spiego di seguito.

1) il Prefetto di Bari non ha fornito alcuna risposta di diniego in merito all’esposto da me presentato ma, anzi, con circolare del 21 aprile 2020 inviata a Lei ed a tutti i Sindaci dei Comuni facenti parte dell’area metropolitana, vi ha spiegato che la grave emergenza epidemiologica cha ha interessato il nostro Paese “richiede, pur nel rispetto delle autonomie costituzionalmente  tutelate, una gestione unitaria della crisi per evitare che interventi regionali o locali possano vanificare la strategia complessiva  di gestione dell’emergenza , soprattutto in casi in cui si tratta di limitare libertà costituzionali”.

Il Prefetto di Bari aggiunge: “Si tenga presente che le ordinanze emesse ai sensi del su richiamato art 50  riguardano le emergenze sanitarie e di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale e sono adottate dai Sindaci... negli altri casi l’adozione dei provvedimenti d’urgenza spetta allo Stato o alle Regioni in ragione della dimensione dell’emergenza e dell’eventuale interessamento di più ambiti territoriali regionali”.

Il Prefetto di Bari evidenzia che a proposito dei poteri dei Sindaci l’art 3 del D.L. 19 del 25 marzo 2020 riconosce ad essi una autonoma competenza solo al ricorrere delle riportate condizioni: “1 nelle more dell’adozione dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all’art.2 comma1, e con efficacia limitata fino a tale momento.; 2) in relazione a specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento sanitario verificatesi nell’ambito territoriale di specifica competenza o in una parte di esso e nel presupposto che tali circostanze , in applicazione delle ordinarie regole sulla motivazione del provvedimento amministrativo, non siano solo enunciate ma anche siano dimostrate”.

Quindi, riassumendo il Prefetto di Bari l’ha avvisata:
a)) dell’esigenza nazionale di una gestione unitaria dell’emergenza invitandovi ad evitare di adottare provvedimenti locali “soprattutto in casi in cui si tratta di limitare libertà costituzionali” ciò’ che  ricorre nel caso di specie laddove l’ordinanza de quo nel rendere obbligatorio l’uso della mascherina a chiunque, minori inclusi, limita la libertà personale di circolare liberamente allo scopo di approvvigionarsi di generi alimentari.
b)) La ha avvertita che le ordinanze sindacali ex art 50 del T.U.E.L. possono essere adottate dai Sindaci soltanto se l’emergenza sanitaria ha carattere esclusivamente locale
c)) L’ha avvertita che a prescindere dall’ efficacia limitata nel tempo – fino all’adozione dei DPCM-  la validità dell’ordinanza e’ condizionata : a) dalla sussistenza di specifiche situazioni  sopravvenute di aggravamento sanitario nel territorio di competenza b) dalla enunciazione in motivazione e dalla dimostrazione in concreto di tali circostanze.

2) Orbene considerato che il DPCM  del 10 aprile 2020 ha disciplinato le misure di contenimento a ed ha stabilito una mera “raccomandazione” dell’uso di mascherine e nei luoghi chiusi  -cosa ben diversa dall’obbligo sanzionato previsto nell’ordinanza Sindacale oggetto di esposto la succitata ordinanza n.33 del 5.4.2020 appare del tutto in contrasto con tale provvedimento.

3) la suddetta ordinanza è illegittima laddove non segue le prescrizioni del Prefetto ma anzi al contrario fa esclusivo riferimento -di natura chiaramente “confessoria”- alla situazione epidemiologica  nazionale, senza il benché minimo riferimento ad un aggravamento sopravvenuto della situazione sul territorio (che sarebbe stato sconfessato dalla totale assenza di prova ma anzi dalla prova contraria del miglioramento della situazione epidemiologica.

4) in definitiva le prescrizioni Prefettizie (che peraltro prendono spunto dal recente parere espresso dal Consiglio di Stato il quale ha ribadito la esclusività della competenza statale in materia di profilassi rimarcando la necessità di una gestione unitaria della crisi ,“soprattutto in casi in cui non si tratta solo di erogare aiuti o effettuare interventi ma anche di limitare le libertà costituzionali”. Insomma, alla luce di quanto esposto non mi pare che il sottoscritto Avvocato abbia appreso “con sommo stupore che quanto diceva era scorretto” mentre quanto asseriva il Sindaco era giusto.

5) Ad ogni buon conto l’ordinanza sindacale  ha perso ogni efficacia  quantomeno a far data dal 14 aprile 2020 in quanto il DPCM del 10 aprile ha stabilito la cessazione di ogni effetto del DPCM dell’1.4.2020 stabilito nell’ordinanza stessa quale ultimo termine di efficacia per relationem.
6) Ad abundantiam preciso che l’inefficacia delle ordinanze sindacali contrarie alle norme dello Stato non presuppone un provvedimento formale di annullamento da parte del Prefetto, ma richiede una mera dichiarazione che può essere resa “incidenter tantum” dal Magistrato al cui vaglio e’ sottoposta la questione di legittimità della sanzione amministrativa irrogata in applicazione dell’ordinanza invalida.
7) Molte Prefetture, da ultimo il Prefetto di Pescara, hanno invitato i Sindaci a ritirare ordinanze limitative prive della su esposta motivazione  e contrarie alle indicazioni della normativa statale, ed hanno disposto che esse non possono essere applicate dalle forze dell’Ordine ma eventualmente dalla Polizia locale ciò che però avrebbe esposto il Comune a profili di responsabilità contabile nel momento in cui, a seguito di attività sanzionatoria, il Comune avesse introitato somme di competenza dello Stato.

Per ciò che concerne l’ennesimo DPCM che entrerà in vigore il 4 maggio 2020 prendo atto che le mascherine (il cui uso e’ stato finora osteggiato da tutti gli Istituti Sanitari Nazionali e Mondiali) sono improvvisamente divenute la nuova frontiera dell’emergenza .
 
Però, faccio notare al Sindaco Innamorato che fino al 4 maggio 2020 tenuto conto che la sua ordinanza  e comunque decaduta a far data dal 14.4.2020 non vi è nessun obbligo di utilizzare la mascherina nel territorio di Noicattaro.
   
In ogni caso il Sindaco precursore dovrà prendere atto anche che la Sua ordinanza (la cui illegittimità ed inefficacia si deduce implicitamente sia dal contenuto della circolare prefettizia sia da tutte le altre considerazioni svolte) era cosa ben diversa dall’obbligo previsto nel nuovo DPCM in quanto:

1) l’obbligo di indossare la mascherina è previsto soltanto per i luoghi chiusi accessibili al pubblico e non anche per i luoghi aperti laddove è possibile osservare la distanza di sicurezza di un metro.
2) Il DPCM  prevede l’esclusivo uso di mascherine, anche se artigianali ma che comunque devono essere composte da materiali multistrato idonei a fornire adeguata barriera; non è certo previsto l’uso creativo di foulard e sciarpette previsto quale alternativa nell’ordinanza comunale.
3) Il DPCM a differenza della illegittima ordinanza comunale, prevede l’esclusione dall’obbligo per i bambini fino a 6 anni e per i soggetti affetti da disabilità incompatibili con l’uso della mascherina;  tali soggetti evidentemente sono stati privi della benché minima attenzione da parte del Comune di Noicattaro che d’altronde aveva vietato ai più piccini persino una passeggiata sotto casa.
4) Il DPCM tiene conto della necessità di protezione che deriva dall’inizio dalla nuova fase di apertura con la conseguente ripopolazione delle città; esigenza ben diversa da quella ricorrente nel Comune di Noicattaro il 5 aprile 2020 .

Per altro verso rammento che non essendo ancora stato istituito in Italia il Ministero della verità di Orwelliana memoria mi è consentito ribadire che molte delle risposte offerte dalla Amministrazione comunale alle FAQ dei cittadini erano totalmente erronee e/o fuorvianti:
1) l’ordinanza n. 28 del 18.3.2020  era del tutto illegittima ed inefficace (giusta la previsione espressa di cui all’art.3 comma 2 del D.L. 19 del 25.3.2020 perchè in palese contrasto con tutta la normativa nazionale laddove l’attività motoria, comprese le passeggiate di un solo genitore in compagnia di un figlio minorenne,  è sempre stata consentita da tutta la normativa nazionale e ministeriale  purché svolta  nelle vicinanze della propria abitazione e senza costituire assembramento
2) la suddetta ordinanza era comunque priva di qualsiasi giuridico effetto a far data dal 4 aprile 2020 per espressa previsione di decadenza di cui all’art.2 comma 3 del D.L. n.19 del 25.3.2020;
3) nonostante ciò anche successivamente a tale data, e precisamente in data 7.4.2020, il Sindaco ha dichiarato erroneamente che non erano consentite le passeggiate con i figli minori fatta eccezione per i casi di minorenni affetti da talune patologie e previo prenotazione;
4) ha erroneamente sostenuto che per portare la spesa agli invalidi genitori anziani occorresse essere muniti di certificazione quando invece era sufficiente compilare, in caso di controllo, il modello di autodichiarazione;
5) ha indotto in errore i cittadini sino a quasi la Santa Pasqua nonostante la circolare n.15350 del 23.3.2020, a firma del Capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno, aveva espressamente prevista la possibilità di fare acquisti alimentari anche al di fuori dal comune di residenza, qualora fossero più vicini all’abitazione gli esercizi di vendita situati in altro Comune;
6) stessa erronea interpretazione  e’ stata fornita in tema di possibilità di consegna a domicilio di merce proveniente da altro Comune quando era evidente che lo spostamento era giustificato da necessità  lavorativa e nelle FAQ del Ministero dei Trasporti era precisato che non vi era alcuna limitazione per il trasporto di qualsiasi merce e non solo di quelle di prima necessità.

Per terminare invito il Sindaco di Noicattaro, prima di cantare vittoria, ad attendere anche gli esiti Giudiziari dei ricorsi avverso le sanzioni irrogate in virtù’ dell’inosservanza delle Sue ordinanze a mio parere del tutto inefficaci.

Qualora ritenesse di replicare, lo pregherei di farlo con minore supponenza (il sottoscritto non ha ricevuto dal Prefetto “né picche, né cuori”) e, soprattutto, in contraddittorio con il sottoscritto il quale non si crede affatto superiore alla massima Istituzione comunale, ma è anche consapevole che il rispetto dell’Istituzione non significa “attenersi in silenzio”, concetto pertinente ai regimi totalitari e non alla Repubblica Parlamentare Italiana .
Sa, con gli atti di fede, e l’ignoranza delle Leggi e della costituzione, si aprono le porte della dittatura.

Chiarimenti ai fan attivi sui social
Tornando ai cosiddetti  “fan più attivi”, tra le cui virtù una nella quale indubbiamente eccellono è quella di “restare a casa meglio degli altri” (cit. Di Enrico Dal Buono), a differenza dei runner  scriteriati e delle  mamme untrici che addirittura si sono permesse di percorrere  pochi metri vicino casa in compagnia dei figli minori, nelle “recensioni” che mi riguardano personalmente emergono:
A) la consigliera di maggioranza  Mariagrazia Tritto, la quale in un suo post di chiaro contenuto diffamatorio alcuni giorni addietro scrive su pubblica chat “giusto per la cronaca il principe del foro non avrà letto l’ultimo dpcm  o non l’avrà capito, poiché prevede mascherine a tutti per le uscite. Quindi Noicattaro ha solo anticipato i tempi di qualche giorno”.

La signora, che da suo curriculum reso pubblico sul sito del Comune di Noicattaro risulta essere ragioneria con esperienze di lavoro in settore produzione di salottifici,  ma ritiene di essere anche esperta in diritto, dovrebbe almeno sapere che la parola Foro si scrive con la “F maiuscola” così come  la sigla DPCM, tralasciando di comune intesa i puntini che dovrebbero separare ciascuna lettera.  

Premetto che non ho nulla contro i ragionieri il cui lavoro io non saprei svolgere, ma mi corre l’obbligo di specificare che: il DPCM del 10 aprile 2020 richiamato dalla signora Tritto prevede l’esatto contrario di quanto da Lei asserito e cioè:
1) il DPCM non  prescrive  affatto l’obbligo di adoperare mascherine, né tantomeno di utilizzarle “per le uscite”  e/o quando si è all’esterno di aree commerciali;
2) veniva più semplicemente fatta una semplice “raccomandazione” di utilizzo di mascherine idonee;
3) la raccomandazione differisce evidentemente dall’obbligo previsto dall’ordinanza comunale in quanto a differenza della suddetta ordinanza è priva di sanzione in assenza di qualsiasi obbligatorietà;
4) sfugge alla Consigliera che la mera raccomandazione  contenuta  nel DPCM non prevede l’uso creativo di foulard e/o sciarpe o maschere di carnevale!

Il sottoscritto ben lungi dal ritenersi un “Principe del Foro”, ma che di sicuro possiede  -con tutto il rispetto per la consigliera-  una maggiore dimestichezza con le norme, auspica di averle offerto una più attenta lettura del contenuto del famigerato DPCM!  

B) Altro fan più o meno attivo di facebook è il consigliere comunale di maggioranza  sig. Vito Laudadio il quale nella diretta pubblica del Sindaco, con opinabile uso della lingua italiana, così elegantemente commenta: “appunto il Sindaco ha gli attributi x prendersi le sue responsabilità, i cittadini possono seguire le orme di quel signore di parchitello... la moglie di quel signore, è stata beccata a fare footing, pensa un po’”.
Caro sig. Laudadio  il “signore” a cui Lei fa riferimento, come a Lei ben noto, è il sottoscritto Avvocato Paolo Tamburrino a cui Lei del tutto inopinatamente ha rivolto frasi di evidente contenuto diffamatorio essendo, tra l’altro,  perfettamente identificabili i soggetti a cui lei rivolge le Sue attenzioni.

E’ doveroso chiarire ai lettori che “pensa un po’”, la signora non è stata “beccata”  mentre faceva footing (attività peraltro consentita dall’allora vigente DPCM 8.3.2020 art 3 lettera “G”), bensì invitata a rientrare nella propria abitazione nel mentre stava svolgendo attività motoria con il proprio figlio minorenne all’interno di giardino pertinenziale di proprietà privata .
Al netto e giustificato rifiuto di obbedire all’illegittimo “invito”  la “moglie di quel signore” restava in giardino mentre la Polizia Municipale di Noicattaro andava via senza neppure raccogliere il modello di autocertificazione (rectius autodichiarazione) né tantomeno formulare alcuna contestazione e/o sanzione .

L’intera vicenda avveniva in presenza di numerosi testimoni che, contrariamente ai mediocri spioni  da balcone, invitavano gli Agenti ad attenersi alla normativa vigente. Seguiva nota PEC inviata dal sottoscritto Avvocato alla Polizia municipale di Noicattaro, con formale diffida ad astenersi per il prosieguo dal tenere ulteriori indebiti comportamenti pari a quelli già adottati e che avevano procurato uno stato di apprensione ed agitazione a mio figlio minorenne. “Pensi un po’” sig. Laudadio, mia moglie stava tenendo un comportamento conforme alla normativa!

Stato di polizia ed apertura su
prenotazione del cimitero di Noicattaro

A riguardo ritengo che debba finire per sempre l’era degli spioni da balcone e di quell’orda malsana anche peggiore dei mediocri che incitano alla denuncia di qualsiasi comportamento diverso da quello dello stare a casa. E ribadisco che tali soggetti non sono eroi che compiono il loro dovere di cittadini, ma sono più semplici delatori ed in guerra (taluni ritengono, sbagliando, che la pandemia lo sia) tra spie ed eroe corre una della differenza!

Due giorni fa ho ascoltato, con estremo sconforto morale, l’ennesimo messaggio in diretta del Sindaco Innamorato che parlando in relazione a questi pochi giorni che condurranno all’agognato passaggio alla cosiddetta fase2 (direi meglio fase 1,5) comunicava ai cittadini di Noicattaro che anche in questi giorni “la Polizia locale  sarà assolutamente intransigente… non risparmierà i cittadini che saranno fuori casa senza un valido motivo”. E tale comunicazione richiama, nello stile, altre precedenti, in modo particolare quella del 27 marzo scorso: «Io continuerò a fare quello che abbiamo sempre fatto e, ovviamente, intensificheremo i controlli. Ribadisco, ho chiesto al comandante di Polizia Locale di essere rigido, di essere duro con le sanzioni pecuniarie, non voglio più sentire… Guardate, il primo che viene a dirmi -il primo che mi scrive- che ha ricevuto una sanzione da 400, da 800 euro, e che non può pagare, da me, da me, sarà mandato al diavolo. Non mi interessa, e vi dico di più: la persona beccata dal vigile urbano e sanzionata, dovrà pagare la sanzione e, se finisce i soldi, se non ha soldi per fare la spesa, muore di fame». Incredibile.

Forse, e mi duole constatarlo, che non si è ancora compreso che è arrivato il momento di fare cessare con urgenza il clima da stato di polizia,  prima che sia troppo tardi e che la popolazione italiana , deprivata del lavoro, degli affetti, e già sufficientemente massacrata dalla quasi totale assenza di concreti aiuti economici , scenda nelle strade a rivendicare  -con i conseguenti gravi problemi di ordine pubblico- i suoi sacrosanti diritti al ripristino di tutte le libertà fondamentali ancora oggi “concesse” con il contagocce.

Basterebbe leggere i quotidiani di oggi che riportano di legittime quanto vigorose proteste che stanno avendo luogo in tutte le piazze di Italia e finanche nella civile Germania  -dove l’Amministrazione  ha avuto ben maggiore rispetto per le libertà dei cittadini e per le norme dello Stato democratico-  per comprendere che il tempo delle privazioni imposte da chicchessia  ai cittadini, in maniera quanto mai disordinata, incomprensibile  e spesso illegittima , è giunto al capolinea.

E’ aberrante ascoltare ancora oggi messaggi autoritari quanto ignobili in cui si parla alla popolazione, ancora in preda al terrore scatenato da una potentissima campagna mediatica unidirezionale, adoperando termini quali  “è permesso… è concesso”  da parte di coloro che hanno  “abrogato” diritti costituzionali  in spregio ai sacrosanti principi di legalità , di riserva di Legge e di riserva di Giurisdizione .

A tal proposito ho letto che la locale Amministrazione di Noicattaro,  sia pur nell’esercizio del suo legittimo potere regolamentare concesso dalla pilatesca ordinanza regionale del 27.4.2020, ha stabilito che l’accesso al cimitero debba avvenire su prenotazione.

Cari Signori vi invito a leggere ciò che ha scritto il famoso filosofo Giorgio Agamben su come sia stata superata la soglia che separa l’umanità dalla barbarie “laddove abbiamo accettato, soltanto in nome di un rischio imprecisato (il virus) che delle persone che ci sono care e gli esseri umani in generale non soltanto morissero da soli ma anche che i loro cadaveri fossero bruciati senza un funerale”.

Ebbene ora siamo anche costretti a prenotare la visita ai nostri defunti rendendola prima nota e poi concessa dagli organi comunali che ci informeranno in quale giorno ed a quale ora sarà permesso  alla nostra spiritualità di potersi esprimere al cospetto dei nostri defunti e al cospetto di Dio.

A me non compete, ma qualcuno -nell’ottica dell’adeguatezza e logicità della misura e nel rispetto dei principio di buona amministrazione, che trova base normativa non solo a livello Costituzionale nell’art. 97, ma anche in ambito sopranazionale nell’art. 41 della Carta di Nizza che specifica in modo analitico il concetto individuandone il contenuto e nell’art. 6 paragrafo 1 CEDU- avrebbe il dovere di fornire idonea motivazione che giustifichi in termini di concreta adeguatezza e corrispondenza alle finalità della normativa emergenziale  (che consistono  nell’evitare assembramenti ed osservare il distanziamento allo scopo di prevenire la diffusione dei contagi) il provvedimento amministrativo limitativo della libertà di andare a trovare i propri defunti quando lo si vuole.

A mio modesto avviso si dovrebbe chiarire alla cittadinanza quale sia il concreto rischio di assembramento (in ogni caso evitabile magari impiegando anche parte della Polizia Municipale nel regolamentare gli accessi al cimitero, così sollevandola dal gravoso e quotidiano impegno di accertare eventuali trasgressori delle norme limitative degli spostamenti) nella frequentazione del cimitero anziché obbligarla a prenotare gli accessi come se stessero prenotando l’asporto del  sushi  per il pranzo domenicale, usanza che a dire di qualcuno riguarda però solo gli irresponsabili  di Parchitello.

Sull’argomento ritengo necessario stigmatizzare la inopportuna affissione sulla bacheca della portineria di Parchitello con contestuale distribuzione agli abitanti di un volantino, avvenuta un paio di settimane fa, nel quale che la Polizia Municipale di Noicattaro, nella, persona del Comandante dott. Lucatorto, aveva contattato l’amministratore del condominio per invitare tutti al rispetto della normativa nazionale in merito alle precauzioni contro il diffondersi del virus; il volantino procede affermando che “lo stesso Comandante Lucatorto ha peraltro precisato di avere già sanzionato diversi residenti e di avere alcuni filmati comprovanti situazioni di irregolarità all’interno del residence”.

Parrebbe, poi, che tale affissione dai toni neppure tanto velatamente “minacciosi” abbia riguardato in esclusiva, della quale siamo grati, il complesso residenziale di Parchitello e non anche uno degli altri numerosi borghi che rientrano nella competenza comunale.

Se fosse vero quarto riportato dall’Amministratore di Parchitello -promotore della distribuzione di tali volantini dati alla stampa ed alla distribuzione senza che venisse previamente dichiarato con quali cautele fosse avvenuta tutta “l’operazione”-, verrebbe da riferire al Comandante che non tutti sono interessati a conoscere che siano state elevate sanzioni all’interno del complesso ma, magari, sarebbe stato più utile conoscere le motivazioni in concreto dei provvedimenti sanzionatori.

Inoltre se il Comandante della Polizia Municipale di Noicattaro possedesse tali filmati comprovanti situazioni di irregolarità , più che dichiararlo ai condomini, dovrebbe procedere tempestivamente alle conseguenti e dovute contestazioni onde non incorrere in reato omissivo.

Per concludere non posso fare a mano di constatare che, mentre le Regioni hanno iniziato ad anticipare iniziative che comportano una netta apertura alle esigenze di libertà, di svago e di lavoro dei  cittadini (vedi ordinanza Regione Puglia del 27.4.2020),  il Sindaco di Noicattaro persevera nell’emanare ordinanze limitative ed a difendere a spada tratta provvedimenti e sanzioni la cui legittimità , efficacia e  validità , ancora oggi sub Judice,  sarà valutata in tutte le opportune Sedi Giudiziarie.

Constato che, purtroppo, “l’attivismo” di molte amministrazioni locali si è manifestato più che nella doverosa erogazione di servizi, nella previsione di divieti sempre più dettagliati che continuano ad incidere negativamente sulle libertà dei cittadini, attuandosi in questo modo il totale rovesciamento del principio della libertà generale nei limiti di Legge: al cittadino è consentito soltanto quello che il DPCM o l’Ordinanza di turno gli concedono di fare.

E’ ciò e’ andato di pari passo al preoccupante zelo di parte delle forze dell’ordine, non tanto perchè doverosamente rigoroso, ma in quanto talvolta esercitato praeter o addirittura contra legem con applicazione di divieti che non esistono e con la conseguente grave compressione delle libertà individuali .


Quelli di Parchitello
A proposito di odio sociale, sempre la consigliera Tritto su chat pubblica spiega a tal “Vito Tomorrowland “ che “gli anarchici di Parchitello vogliono correre, si sentono immuni al covid, hanno bisogno del sushi per vivere, sono i re indiscussi degli abusi edilizi, sono certa che sono stati i primi professionisti a richiedere il bonus miseria, così come lo chiamano. Attendiamo la risposta del Prefetto”

Inviterei la signora Tritto la quale tra l’altro riveste un ruolo istituzionale, a ponderare meglio l’uso delle parole, laddove esprime tutto il suo disprezzo ed offende del tutto gratuitamente quasi un’intera comunità (laddove peraltro abita!) persino calunniata di avere commesso abusi edilizi.  
Francamente sono basito da cotanta protervia che non abbisogna di ulteriori commenti.

Da ultimo tal Marinoni Mario riferisce sulla chat del Sindaco in data 25 aprile 2020 che ci sono “troppe macchine in giro zona parchitello. Non ce la faremo a liberarci dal menefreghismo dell’Italiano”. Verrebbe da dire: speriamo almeno di liberarci dai censori  “restoacasisti”  del coronavirus!

*Avvocato

 

 

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