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Un pubblico nostalgico ricorda la straordinaria bellezza di Rutigliano

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present fototino


di Valentina Castiglione Minischetti

L'altro ieri, presso la Sala Conferenze di Palazzo San Domenico, ha avuto luogo la presentazione del libro “Rutigliano in foto, storie, mestieri, tradizioni” scritto da Tino Sorino e Pasquale Gasparro ed edito dalla Nep Edizioni.

A presentare la serata è stata la conduttrice, attrice, cantante, Filomena Vasca, in arte Tarantafil, la quale ha accompagnato con la sua voce il polistrumentista Vito Lorenzo Gasparro, esperto di fisarmonica diatonica, che ha incantato il pubblico con diverse melodie tra cui “Tarantella del Gargano”, “Serenata salentina” e “Lu bene mio”.

Tra gli ospiti presenti, ha avuto risalto la scrittrice, giornalista Bianca Tragni, che ha omaggiato l’opera di «questi due lavoratori» da lei così definiti, evidenziandone la peculiarità. «Un libro che durante la lettura diventa leggero poiché parla di voi, della vostra terra, della bellezza di questo microcosmo vissuto dall’umile artigiano» ha dichiarato la scrittrice.

Certamente parole molto emozionanti per i due scrittori, elogiati anche dall’Assessore alla Cultura Giuseppe Rocco Poli, che ha affermato quanto un’opera magistrale come questa sia importante per ritrovare il calore e la bellezza dell’appartenenza a una cittadina come Rutigliano. «Quando Tino entra in casa, vuol dire che qualcosa bolle in pentola» ha detto sorridendo.

Questo per Tino Sorino e Pasquale Gasparro è stato uno dei tanti lavori che li ha visti concentrati nell’analisi di Rutigliano. Entrambi fortemente appassionati alla storia del nostro paese, hanno dedicato precedenti opere incentrando i loro “studi” sulle poesie in dialetto rutiglianese, sulle cartoline del paese dal 1850 al 1960 e tanto altro.
L’opera è stata presentata anche attraverso la lettura di alcune pagine del volume da parte di Filomena Vasca, quali il racconto del barbiere e la tavola imbandita per i defunti la notte del 1 Novembre.

Un “progetto” di 390 pagine che, come Tino Sorino ha sottolineato, ha coinvolto le famiglie, e anche i più anziani, presenti alla serata, che con foto e storie hanno permesso di compiere un viaggio tra quella che è stata Rutigliano dalla fine dell’800 agli anni 60 del ‘900. Sono stati analizzati tutti i mestieri, correlati da immagini di arnesi, storie sui maestri artigiani, soffermandosi anche sui lavori svolti dalle donne, importanti nel bilancio familiare già da allora.
Un omaggio floreale e la consegna del gallo in terracotta, simbolo del nostro paese, a Bianca Tragni, hanno concluso la serata.

 

 

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