Difino incalza Milillo su Di gioia, sul parco naturale scontro in consiglio

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 di Gianni Nicastro

Come di rito il consiglio comunale di ieri è cominciato con le pregiudiziali, numerose su vari temi. Ma quella politicamente più consistente è stata la pregiudiziale del consigliere di opposizione Diego Difino che ha incalzato il presidente del consiglio Alessandro Milillo sull’amicizia e il rapporto politico col candidato sindaco -di non si bene quale coalizione- Lanfranco Di Gioia. Partendo dalle dichiarazioni fatte da Lanfranco nell’intervista pubblicata su Rutiglianoonline, quindi dalle critiche espresse sull’amministrazione Valenzano (qui), Difino ha chiesto a Milillo: «Lei condivide, come ha affermato Lanfranco Di Gioia, il progetto politico di Lanfranco Di Gioia o smentisce le affermazioni di Lanfranco Di Gioia?». Appresso Difino ha insistito sull’argomento e ha chiesto ancora: «Siccome Lanfranco Di Gioia ha criticato espressamente questa amministrazione lei smentisce quanto detto da Lanfranco Di Gioia o ritiene che queste critiche aperte siano condivisibili?». cons com-perimetrazione-parco-1

Milillo risponde senza rispondere
Milillo ha abboccato alla provocazione e ha risposto senza sostanzialmente rispondere. Ha esordito dicendo che gli veniva da sorridere per come «una semplice intervista fatta ad un amico possa stuzzicare le fantasie di qualche rappresentate della politica rutiglianese e andare a sfociare, poi, in altri eventuali accordi o a coalizioni che possano nascere nel futuro». «Quella, come ha già detto il sindaco, penso sia un’intervista del tutto personale -ha aggiunto Milillo-, dove è stato un attimo rappresentata e sottolineata la mia amicizia che, ovviamente, non posso negare con Lanfranco, una amicizia che ho da anni, una persona che ho sempre rispettato e continuerò a farlo. Ma, da qui… da dire che sono amico di Lanfranco a dire che è stato già fatto un accordo… è, insomma, ne passa di strada in mezzo. Quindi, mi viene da sorridere, mi fa piacere che basta poco per suscitare in qualcuno di voi già la curiosità, la voglia di scendere in campo e iniziare una prossima campagna elettorale».

Non è finita qui, il presidente del consiglio ha proseguito: «Guardate, la posizione mia è quella di Raffaella Redavid è chiara ormai a tutti quanti. Nel momento in cui avremo qualcosa da dire lo faremo, utilizzeremo le sedi opportune e i metodi, quelli giusti e necessari. Quello che bisognerà fare sarà fatto. Al momento colgo l’intervista di Lanfranco in modo positivo, gli auguro veramente di fare una bella esperienza. In questo momento la nostra posizione è nota; quindi, non ho nulla da dichiarare. Nel caso in cui avessi avuto qualcosa da dire l’avrei detta. Quindi, non è l’amicizia con qualcuno che fa nascere coalizioni. Io come sono amico di Lanfranco Di Gioia sono amico anche con Donatella Lamparelli, l’altro giorno stavamo fuori a parlare per un po’ di tempo, quindi… Se qualcuno ci avesse fotografato, magari, avrebbe detto che c’era un’altra, anzi, che la coalizione sarebbe stata anche più larga. Quindi, non c’è nulla di questo. Volevo tranquillizzare tutti quanti». Qui Milillo è stato interrotto, fuori microfono, da Difino e ha aggiunto: «Guardi, non c’è nulla da smentire se non l’amicizia con una persona e quella non la posso smentire. Non aggiungo altro».
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Durante la discussione del secondo punto all’ordine del giorno il consigliere Difino è ritornato all’attacco e ha richiesto ad Alessandro Milillo: «Presidente del consiglio le chiedo scusa, io probabilmente o qualche problema di udito. Le riformulo la domanda in maniera semplice: lei condivide o non condivide…” Milillo lo ha interrotto: «Consigliere Difino lei deve esprimere la sua dichiarazione di voto in base al provvedimento che è stato appena illustrato. Qua non siamo in piazza, davanti al bar. Lei deve rispettare tutti quanti, chi ci ascolta da casa. Quindi, ha espresso la sua dichiarazione di voto in merito al provvedimento?». «Perché urla presidente?» interloquisce Difino. «Perché adesso parlo io -ha risposto Milillo- la devo riportare sulla retta via di quella che è la discussione di questo punto che è iscritto all’ordine del giorno e che stiamo discutendo. Quindi, lei per la seconda volta… La prima volta non ho detto niente; questa è la seconda volta che dice un qualcosa che è fuori tema. Quindi, lei deve un attimino attenersi a quello che è l’argomento». «Io ribadisco, ringrazio la commissione per l’ottimo lavoro svolto» ha detto Difino insistendo, subito dopo, con la provocazione: «Presidente lei condivide o non condivide il progetto politico di Lanfranco Di Gioia. Dia una risposta grazie, sì o no, grazie». «Bene, ci sono altre dichiarazioni?» ha aggiunto Milillo non rispondendo all’ennesima domanda sui suoi rapporti politici con Lanfranco Di Gioia.

Insomma, Milillo, colto di sorpresa ha risposto senza rispondere visibilmente imbarazzato e irritato per la pressante provocazione del consigliere Difino. Non ha fugato i dubbi, o i “sospetti”, che -sotto sotto- con Lanfranco Di Gioia potrebbe esserci un rapporto che va oltre la semplice, antica, amicizia. Anche perché, se avesse -Milillo- voluto fare chiarezza fino in fondo su voci insistenti nel paese, che lo danno con Di Gioia al momento opportuno, avrebbe dovuto dire, brevemente, una cosa tanto semplice quanto normale considerando il ruolo che ha in questa amministrazione e maggioranza: io sto con Giuseppe Valenzano oggi e starò con lui nel 2024. Non solo non lo ha detto, nemmeno una volta, non ha neanche difeso la sua amministrazione dalle critiche che Lanfranco Di Gioia le ha rivolto.
Di sicuro Milillo porterà a termine la consiliatura, ma quello che farà dopo l’indizione dei “comizi elettorali”, cioè delle elezioni comunali, lo staremo a vedere e, forse, sarà noto anche prima.

Incendi boschivi
Dopo le pregiudiziali il consiglio è entrato nel merito della discussione dei punti all’ordine del giorno. All’unanimità è stata approvata la delibera sugli incendi boschivi e l’apposizione del regime vincolistico che prevede che “Le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindi anni” (legge 353/2000).
C’è stata unanimità di voto anche sul secondo punto in discussione, quello sul bilancio consolidato esercizio 2022.

Lama reflui e parco naturale,
lo scontro sugli emendamenti
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Sul terzo punto, l’approvazione della perimetrazione del parco naturale lama San Giorgio-Giotta chiesta dalla regione, si è consumato uno scontro duro tra maggioranza e opposizione, uno scontro paradossale perché tutti, in consiglio, si dicono favorevoli all’istituzione del parco e contrari allo sversamento della fogna depurata nella lama, sversamento previsto nel disegno di legge regionale istitutivo dello stesso parco agli art. 8 e 9. Nonostante questa comunanza di posizione lo scontro è avvenuto sull’emendamento alla delibera di consiglio proposto dal consigliere Vito Gallo, un emendamento formulato in modo estremamente riduttivo, per niente efficace, rispetto a quando concordato da sindaco e comitato intercomunale Salviamo Lama San Giorgio qualche settimana fa.

L’emendamento concordato col comitato richiamava, anche nei contenuti, il verbale di una conferenza di servizi tenuta il 9 aprile 2019 alla Città metropolitana di Bari tra tutti i comuni interessanti all’istituendo parco, verbale molto importante per Rutigliano e anche per Giuseppe Valenzano che, insieme all’allora sindaco Roberto Romagno, ha ottenuto un risultato straordinario: far approvare all’unanimità di quella conferenza di servizi, due emendamenti che hanno eliminato dal disegno di legge regionale di istituzione del parco ogni riferimento allo scarico dei reflui dei depuratori nello stesso parco naturale, quindi nella lama.

L’emendamento proposto da Vito Gallo non faceva, e non fa, giustizia dell’importante risultato ottenuto dall’allora consigliere metropolitano Giuseppe Valenzano su quel tavolo istituzionale: «Richiamato -dice l’emendamento Gallo- quanto deliberato all’unanimità dal tavolo istituzionale del 9/4/2019, giusto verbale di pari data in cui intervenivano i comuni interessati all’istituzione del parco». Scritto così, senza aggiungere, anche brevemente, che quel tavolo istituzionale ha eliminato dal disegno di legge lo scarico dei reflui nelle lame San Giorgio-Giotta, non avrebbe avuto nessun effetto perché alla regione, con molta probabilità, nessuna sa dell’esistenza di quel cons com-perimetrazione-parco-3verbale, tantomeno, delle importanti modifiche apportate a quei due articoll del disegno di legge regionale.

A quel punto, è stato il consigliere Beppe Palmino a proporre un secondo emendamento, più chiaro e preciso perché, in sintesi, ricordava la modifica anti fogna depurata al disegno di legge. Un emendamento, quindi, che -secondo l’opposizione, e secondo me, mi permetto di aggiungere- meglio esprimeva gli interessi ambientali della comunità di Rutigliano che, storicamente, insieme ai vari consigli comunali succeduti in dodici anni di battaglie, ha sempre espresso una decisa contrarietà allo sversamento dei reflui del depuratore di Casamassima sul proprio territorio.

Sull’irrigidimento dei consiglieri di maggioranza, irremovibili sull’emendamento-Gallo, si è consumato lo scontro con l’opposizione che ha costretto il presidente del consiglio a sospendere la seduta per una decina di minuti. Al rientro in aula le posizioni non sono cambiate, la maggioranza ha insistito sull’emendamento-Gallo, l’opposizione sull’emendamento-Palmino. L’opposizione ha cercato anche di proporre una sintesi, di integrare l’emendamento-Gallo con i contenuti dell’emendamento-Palmino o che, almeno, si allegasse alla delibera il verbale del 9 aprile 2019 richiamato e l’ultima delibera di consiglio comunale che ha espresso parere sfavorevole allo sversamento dei reflui nella lama San Giorgio, quindi, nel parco naturale. Nemmeno questa mediazione è stata accettata dai consiglieri di maggioranza.

Nel frattempo, il sindaco ha chiamato il responsabile del servizio per farsi dare il necessario parere tecnico all’emendamento di Palmino, parere che è arrivato ed è stato favorevole. Nonostante il parere favorevole del funzionario, la maggioranza è andata avanti a testa bassa col suo emendamento.
Data la tensione e l’attesa dell’arrivo del parere, il presidente del consiglio ha proposto di continuare a discutere la questione come ultimo punto. Proposta che è stata accettata da tutti.cons com-perimetrazione-parco-5

Dimensionamento scolastico
Si è passati alla discussione di un altro importante punto all’ordine del giorno, il dimensionamento scolastico proposto dalla regione su input di una legge del governo Meloni. Dimensionamento che prevede la fusione della “Settanni-Manzoni" e della "A. Moro-Don Tonino Bello" in un unico Istituto Comprensivo di 1766 alunni. Dimensionamento che ha visto la contrarietà dell’intero consiglio comunale e della comunità scolastica dei due Istituti Comprensivi.
Il consigliere Francesco Paolo Valenzano ieri ha proposto un interessante emendamento alla delibera, emendamento che è stato approvato all’unanimità cosi come all’unanimità è stata approvata la delibera che ha espresso la contrarietà del consiglio comunale alla proposta di dimensionamento regionale.

Strade dissestate zona
prouduttiva via Noicattaro

E stata la volta dell’interrogazione consiliare presentata da Beppe Palmino sulle strade dissestate della zona produttiva di via Noicattaro, un problema irrisolto da anni e che crea non pochi disagi alla viabilità e alle attività produttive lì insediate. A rispondere è stata l’assessora all’urbanistica Antonella Berardi. Non ci sono giudizi pendenti «che riguardano la vicenda oggetto dell’interrogazione» ha detto l’assessora aggiungendo che il problema «è stato al centro dell’attenzione di questa amministrazione» sin dall’inizio. E’ stata fatta una perizia, sono stati trovati dei fondi che servono «a programmare l’intervento». Il motivo per cui fino ad oggi non è stato fatto nulla è dovuto «alla difficoltà di reperire risorse» ha detto ancora l’assessora, assicurando che sono stati comunque trovati 300mila euro per la soluzione del problema reperiti dagli oneri di urbanizzazione e che i lavori, per i primi 200mila euro, sono stati programmati nel 2024.
Per il ritardo con cui si sta intervenendo e per non aver individuato eventuali responsabilità, anche legali, di quel dissesto stradale, Palmino non ha espresso piena soddisfazione sulle risposte date dall’assessora.

Ritorno sul parco e
mancanza di numero legale

Sull’ultimo punto, sul ritorno alla discussione sulla delibera di approvazione della perimetrazione del parco naturale Lama San Giorgio-Giotta, la maggioranza ha subito uno scotto tremendo con la riproposizione dell’emendamento-Gallo, consigliere Gallo che nel frattempo è dovuto andare via dal consiglio, non si è capito bene per quale motivo, ma è circolata voce che si sia trattato di motivi personali.
Senza il consigliere Gallo la maggioranza si è ridotta a otto consiglieri. A quel punto l’opposizione è uscita dall’aula chiedendo al segretario comunale la verifica del numero legale. Dopo la conta, constatato otto consiglieri presenti, il presidente del consiglio ha sciolto la seduta per mancanza di numero legale. La delibera di approvazione della perimetrazione del parco, dunque, non è stata approvata.

Alcune brevi considerazioni
Non c’è nulla su cui non si possa mediare dei provvedimenti che pongono questioni sulle quali si è d’accordo o prevalentemente d’accordo. Nonostante una unità di intenti di fondo sulla questione lama-reflui-parco, maggioranza e opposizione hanno litigato e la stessa “maggioranza” si è messa nelle condizioni di farsi sciogliere la seduta per problemi di numero legale. Lo scontro non paga, soprattutto quando avviene su questioni che riguardano gli interessi ambientali della comunità che si amministra.

Comunque, come si suol dire, non tutti i mali vengono per nuocere. Si colga l’occasione della mancata approvazione, la maggioranza colga questa occasione e, su quell’atto, accetti di confrontarsi con l’opposizione, assuma un atteggiamento più dialogante, più moderato, non si appelli a improbabili, sterili, questioni  di “procedura” che fanno scempio della sostanza degli atti. Si ritorni sull’atto emendato in modo che gli interessi di Rutigliano siano meglio, e più chiaramente, tutelati senza ambiguità.

 

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