ASP, notificato il ricorso al TAR contro le nomine del nuovo consiglio di amministrazione

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di Gianni Nicastro


Continua lo scontro tra un ex consigliere di amministrazione ASP e la stessa ASP Rutigliano, comune e regione, uno scontro che ora si fa preminentemente legale. E’ di ieri, infatti, la notifica del ricorso all’ASP, al comune, alla regione, al presidente e ai quattro di fresca nomina e insediamento, ricorso mosso dall’ex consigliere che ha già, nei giorni scorsi, diffidato tutte le controparti istituzionali circa l’annullamento in autotutela delle nomine.

C’è da dire che il nuovo consiglio di amministrazione dell’ASP si è insediato il 20 dicembre scorso, il mondo, però, lo ha saputo quattordici giorni dopo, il 3 gennaio 2023, giorno in cui la delibera di insediamento è stata pubblicata all’albo pretorio dell’ente. Il 3 gennaio è lo stesso giorno in cui il ricorrente ha mandato agli enti in questione l’atto di significazione-diffida; la pubblicazione della delibera di insediamento il 3 gennaio sembra, quindi, essere la risposta alla diffida dell’ex consigliere. Insomma, si profila all’orizzonte un importante scontro legale dall’esito incerto.

Gli argomenti addotti dal ricorrente sembrano piuttosto solidi: vanno dalla violazione dell’art. 11 dello Statuto dell’ente, che statuisce i requisiti per la carica di consigliere di amministrazione dell’ASP (comprovata esperienza “nell’amministrazione di società commerciali o in enti pubblici economici o non economici”), alla violazione del Decreto Legge 95/2012 che all’art. 5 comma 9 vieta ai lavoratori pensionati incarichi in enti pubblici per più di un anno non prorogabili, alla violazione dell’art. 7 della 241/90 per la mancata comunicazione all’interessato dell’avvio del procedimento di decadimento e sostituzione.

Al di là dell’aspetto squisitamente legale, la cui valenza sarà scrutinata dai giudici del TAR Puglia, della vicenda c’è un risvolto politico non da poco che attiene all’approccio nella gestione della cosa pubblica e degli incarichi da parte del sindaco di Rutigliano. Si dice (vox populi) che i tre consiglieri nominati da Giuseppe Valenzano siano di area (PD, Milillo, Difino), il che, ovviamente, è legittimo. Al "manuale Cencelli" si rifanno tutte le amministrazioni, a qualsiasi livello, quando si tratta di distribuire incarichi di sottogoverno (enti, consigli di amministrazione, fondazioni, partecipate…), e l’amministrazione Valenzano non ha fatto eccezione. Anche se l’eccezione sarebbe stata addirittura “rivoluzionaria” alla luce di questo vecchio modus operandi della politica.

Attenzione, le persone nominate sono tutte degne e di specchiata moralità, sulla base di quanto denunciato dal ricorrente potrebbero non avere i requisiti per quelle nomine, ma rimane che si tratta di persone per bene. Qui il discorso è un altro. Una amministrazione comunale che nominasse persone svincolate dall’appartenenza politica diretta o indiretta e agisca solo per meriti, requisiti  e interesse dell’ente da gestire, darebbe immediata l’idea del cambiamento, di un passo diverso dalla vecchia politica. Qui, invece, si è dimostrato ancora una volta che il cambiamento è una evocazione meramente elettorale, una promessa da marinaio con la quale imbonire gli elettori.

 

 

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