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La mandorla: miti e tradizioni

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Riti e usanze legate a uno dei
frutti mediterranei per eccellenza

di Teresa Gallone

La mandorla è la regina delle nostre tavole, protagonista indiscussa dei dolci che fra pochissimo si prepareranno e serviranno per le feste natalizie.
Essendo un frutto mediterraneo noto ai nostri avi da millenni, attorno a sé ha miti e leggende che probabilmente spiegherebbero perché sia utilizzata proprio a Natale. Cerchiamo di saperne di più.

Identikit scientifico
Famiglia: seme del Prunus dulcis, più noto come mandorlo
Tipologie: dolci (le più consumate), amare (tossiche se assunte in grandi quantità perché contengono amigdalina)
Valori nutrizionali per 100g: 571 kcal, 24,19 g di proteine, 50,61 g di grassi, 2,74 g di carboidrati
Vitamine e minerali presenti per 100g: 270 mg di magnesio, 220 mg di calcio, vitamina B1 e B2manorle-art -1

Il mito greco e l’origine dei confetti nuziali
Anche qui si tratta di un’origine romantica e sfortunata. Il mandorlo e i suoi frutti nascono dall’amore infelice fra Acamante e Fillide. Lui sarebbe partito per la guerra di Troia, lei lo avrebbe aspettato invano per poi lasciarsi morire. La dea Atena impietosita trasforma la fanciulla in un albero di mandorlo. Acamante torna, apprende della morte della sua amata e abbraccia l’albero che reagisce donando fiori meravigliosi e frutti squisiti. Da allora la mandorla sarebbe divenuta simbolo dell’amore eterno, donata dalla sposa agli ospiti durante i banchetti nuziali. Questo rito si è mantenuto inalterato nel tempo e qualche secolo più tardi sarebbe nato il confetto a sostituire la mandorla in purezza.

La mandorla nella Bibbia
Della mandorla abbiamo testimonianza nel capitolo 17 dei Numeri in cui si narra del bastone di Aronne, miracoloso strumento di proprietà del fratello di Mosè.
Durante una ribellione popolare, Dio ordina che ognuno dei capi delle Dodici Tribù si doti di un bastone. Solo quello che avrebbe dato germogli, avrebbe segnalato il nuovo sacerdote. Il bastone di Aronne germoglia e dà mandorle dolci e mandorle amare, sancendo ufficialmente la benedizione divina sulla tribù di Levi.

Dall’antichità alle nostre tavole
La mandorla si diffuse grazie agli scambi fra il Mediterraneo e l’Oriente. Le testimonianze storiche antiche attestano la presenza del mandorlo anche nell’Asia temperata occidentale.
I greci della Sicilia la utilizzavano per aromatizzare il vino, i romani la univano alle noci e al miele per confezionare dolcetti da servire durante le festività del solstizio di inverno. Questa tradizione rimase anche dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, arricchendosi dei significati simbolici cristiani.
Il mandorlo che dà fiori bianchi è il primo albero a germogliare, quasi in inverno. Diventa così simbolo della rinascita e del saluto alla stagione della luce, simbolo del Cristo bambino che nasce.
Tutto questo nel corso dei secoli si è unito, mescolato ad altre culture, soprattutto quelle del Medio Oriente molto vicino a noi, dando vita alla nota usanza di confezionare dolci alle mandorle nei periodi di festa in Puglia, Sicilia e Campania.

 

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