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"Notte di Marzo" sui fatti
di via Rasella a Roma nel 1944
e della videointervista ad una
partigiana di Rutigliano arrestata
nel 1944 dai nazifascisti insieme
a suo fratello

Museo Civico Archeologico
Rutigliano
25 Aprile 2024 ore 19:30

 

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Storia e origini delle tradizioni natalizie. L’albero di Natale

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albero-di-natale-art teresa


di Teresa Gallone

Si è aperto il periodo dell’Avvento. Le città si riempiono di luci, le cucine di profumi, le case in qualche modo diventano più calde a dispetto del freddo circostante. Le famiglie si riuniscono nell’attesa, sotto la confortante ala delle tradizioni e delle usanze di questo periodo, diverse da paese a paese eppure così simili.
Di questo periodo così denso dell’anno cercheremo di svelare i misteri e le storie antiche sottostanti, apriremo un nuovo sentiero di approfondimento alla scoperta delle origini delle tradizioni natalizie.

L’albero di Natale: cenni essenziali
La sua preparazione unisce famiglie intere. Da noi comincia a comparire tra il giorno di Santa Caterina e l’Immacolata. C’è chi attende di festeggiare San Nicola o Santa Lucia per addobbarlo. In Lombardia invece si preferisce prepararlo durante il periodo in onore di Sant’Ambrogio.
In tutto il mondo, con qualche variazione sul tema a seconda di luoghi, climi e culture, l’albero di Natale è solitamente un abete sempreverde abbellito con palline colorate, statuine e luci, sormontato da una stella e guardiano del Presepio. Ma come si è guadagnato questo posto così essenziale in un periodo altrettanto speciale? Scopriamolo.

Le origini pagane
L’usanza di decorare gli alberi con fiaccole, nastri e statuine è antichissima e risale a prima della nascita di Cristo. I Celti solevano farlo per propiziare il solstizio di inverno. I Germani dedicavano gli alberi decorati ad Odino, il padre del loro pantheon. Uno dei suoi attributi infatti era l’abete sempreverde, simbolo della vita eterna perché unico albero a non perdere mai le foglie. I Vichinghi accompagnavano i riti che precedevano la “lunga notte” del Circolo Polare con la decorazione degli abeti rossi, alberi che si credevano dotati di poteri.
I Romani invece decoravano le case con i rami di pino carichi di frutti alle calende di gennaio  (fine dicembre – inizio gennaio) come buon auspicio per una primavera ricca di abbondanza.

La tradizione cristiana
Il Cristianesimo raccolse queste tradizioni, interpretandole come forme di “preannuncio” della Rivelazione. Le prime comunità vietarono l’uso degli alberi pagani per l’agrifoglio che simboleggiava la Passione, avendo le bacche rosse che simboleggiavano il sangue del Cristo.
L’uso dell’albero come segno di rinascita della vita venne ripreso durante il Medioevo, ma non come tradizione natalizia fissa nelle case dell’Europa.

L’albero di Natale come lo conosciamo
Secondo la tradizione l’albero così come lo conosciamo nasce in Germania con il rito dell’Adam und Eva Spiele (i giochi di Adamo ed Eva). Nei villaggi si ricostruiva il Paradiso Terrestre il 24 dicembre e i giovani si riunivano per celebrare il mistero della vita e per propiziare il nuovo anno. Secondo le credenze tedesche l’abete era dono di Cristo e rifugio della cicogna carica di neonati.
Il vero e proprio albero di Natale fu inaugurato a Tallinn, capitale dell’Estonia, nel 1441, nella piazza principale del Muncipio. Poi seguirono quelli di Riga in Lettonia nel 1510 e di Strasburgo in Francia nel 1605.
Nei secoli successivi l’albero fu considerato simbolo natalizio tipico delle nazioni protestanti. Nel XIX secolo la tradizione così come noi la conosciamo e osserviamo arriverà nei paesi cattolici, accanto al Presepio la cui storia approfondiremo nel prossimo articolo.

Foto tratta da viaggioingermania.de

 

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