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DUE RUTIGLIANESI A RAI3 NELL'ARENA DI "AGORÀ"

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di Aurelia e Teresa Leone


Cosa succede se i cittadini si mettono al posto dei politici ed i politici al posto dei cittadini?
Non stiamo parlando del programma politico del Movimento Cinque Stelle ma di ciò che è accaduto venerdì 29 Giugno negli studi del programma televisivo Agorà, la trasmissione di approfondimento politico andata in onda su Rai3 per tutta la stagione televisiva e della quale abbiamo fatto parte come webopinionisite.

Nell’ultima puntata noi cittadini abbiamo “occupato” lo studio (una sorta di “Occupy Agorà”) e fatto appollaiare sull’albero degli opinionisti cinque politici che, collegati attraverso skype, hanno provato almeno per una volta, il brivido di stare “dall’altra parte”.

Qual’è stato il risultato? Facile intuirlo: in tutti i modi gli insoliti opinionisti hanno cercato di prendersi la parola e tra Osvaldo Napoli (vicepresidente dei deputati del PDL), improvvisamente impegnato a rispondere al citofono di casa, Paolo Cirino Pomicino (UDC), non proprio consapevole del mezzo tecnologico tra le sue mani vista la non più tanto giovane età e i più disinvolti Sandro Gozi (deputato PD), Gennaro Migliore (SEL) e Matteo Salvini (Laga Nord), è stato difficile intrufolarsi: i politici non riescono proprio a mettersi nei nostri “panni”.

In una continua campagna elettorale, anche nel virtuale i nostri rappresentanti continuano a parlarsi addosso, prendersi troppo sul serio  e soprattutto non riescono ad ascoltare, ad ascoltarci.
La politica quindi è lontana dai cittadini? Scontata la risposta anche a questa domanda solo apparentemente demagogica. Nel locale e in maniera più evidente a livello nazionale le logiche adottate dai politici sono scollate dalla realtà; tocca a noi quindi, far ritrovare il giusto equilibrio e contatto tra due mondi che non dovrebbero essere paralleli ma uno di supporto all’altro.

L’esperimento insolito e ben riuscito fatto ad Agorà ci fa capire che è arrivato il momento di scendere in piazza, è arrivato il momento di ritornare ad avere un ruolo attivo nella gestione della “res publica”. Tralasciando il facile populismo alla Grillo: è arrivato il momento di ritornare a pensare e a far politica ricordandoci che ogni nostra scelta di vita è un atto politico.


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