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“LA VIGNA DI DIONISO", CONTINUA LA MOSTRA ARCHEOLOGICA

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Fino al 15 Aprile
La vigna di Dioniso
Vite, vino e culti in Magna Grecia

In mostra a Bari i tesori dell’archeologia rutiglianese

La mostra archeologicaLA VIGNA DI DIONISO. VITE, VINI E CULTI IN MAGNA GRECIA”, considerato l’elevato suscitato nel pubblico e la particolare affluenza anche dell’utenza scolastica, proroga la sua apertura fino al prossimo 15 Aprile 2012.
La mostra è ospitata nella sede di Bari della Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia, a Palazzo Simi.
L’obiettivo di questa mostra è consentire la fruizione ad un pubblico più vasto di contesti archeologici di ambito pugliese di straordinaria importanza documentaria e spesso poco noti.
Negli eleganti spazi al piano terra dello storico edificio, la narrazione si sviluppa continua con diverse sezioni tematiche, illustrate dai  reperti (ceramiche figurate di importazione corinzia, attica a figure nere e a figure rosse, ceramiche figurate di produzione italiota, ceramica a vernice nera, ceramica indigena; armature e contenitori in bronzo, monete, votivi in terracotta) provenienti dai principali siti archeologici della Puglia, in particolare da Taranto e Rutigliano.
L’intera esposizione è supportata da un ricco apparato illustrativo e didattico.
I 137 reperti esposti  fanno parte delle collezioni del Museo Nazionale Archeologico di Taranto (Marta).

Il percorso della mostra
Incentrata su una divinità complessa e poliedrica come Dioniso, il dio che nasce due volte, la mostra si apre con il famoso cratere italiota su cui è rappresentata la nascita del dio, generato dall’unione fra Zeus e la giovane Semele. Ed è lo stesso Zeus a salvare suo figlio alla morte della madre, nascondendolo nella sua coscia e partorendolo alla presenza di molte divinità del pantheon greco.
Barbato o imberbe, dall'aspetto solenne o androgino, Dioniso è soprattutto il dio del vino, la rossa bevanda ottenuta dal frutto della vite, che fa da filo conduttore del percorso espositivo: partendo dalle prime lontane tracce della coltivazione della vite, vengono analizzate  la diffusione, le tecniche di produzione e il commercio del vino nel bacino del Mediterraneo.
La sezione successiva è dedicata alle feste religiose nelle quali il vino, bevanda sacra al dio, assume un ruolo centrale nei riti, che prevedono spesso sacrifici di animali e sono celebrati nelle ore notturne nel verde delle selve e dei boschi. Dalle rappresentazioni simboliche in onore di Dioniso con canti e danze trae origine l’agone drammatico, mentre la maschera da simulacro del dio diventa elemento scenico per eccellenza nei teatri.
Il vino, che quando non è consumato con parsimonia e saggezza rende ebbri, è l’elemento base del “simposio”, cerimonia fortemente simbolica che accomunava i ceti aristocratici di cultura greca. Il corredo della Tomba degli atleti di Taranto documenta la diffusione di tali cerimonie fra le classi emergenti della colonia laconica in età tardo-arcaica, accomunate anche dall’esercizio di pratiche agonistiche.
Il percorso espositivo prosegue presentando le diverse forme dei vasi destinati al simposio e al consumo del vino.
Ritroviamo ancora modelli culturali propri del mondo greco connessi al consumo del vino e del simposio nei rituali funerari delle genti indigene della Puglia, soprattutto della Messapia e della Peucezia, modelli reinterpretati secondo modi espressivi propri. Tali forme di contatto sono evidenti nei corredi esposti in mostra provenienti dalla necropoli di Rutigliano.

Nella foto: cratere a volute a figurte rosse del IV sec. A.C., proveniente dall’area archeologica di Rutigliano, in mostra a Bari.

Palazzo Simi, strada Lamberti, Bari - Città Vecchia  
La mostra è visitabile fino al 15 Aprile 2012, tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00
Ingresso gratuito - Viste guidate su prenotazione
Info: tel 080.5275451 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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