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Un Natale a Rutigliano con 107 positivi e focolai nelle due strutture per anziani

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Il Covid non demorde. Siamo a quota 184 positivi, 107 nel paese ai quali si aggiungono gli 11 anziani della RSA “Gino Messeni” dell’ASP e i 66 casi, tra ospiti e operatori, della RSA “Suglia Passeri”.
Tra i 184 casi ci sono una decina di bambini di età 0-10 anni; il più giovane dei positivi ha 3 anni. Ci sono tante famiglie con più di un caso; dei casi attualmente positivi la fascia di età più rappresentata (colpita) è 51-60 anni.  

Il dato qui riportato riguarda gli attualmente positivi; 184, quindi, è il risultato dei casi Covid meno i negativizzati. Il numero dei casi attualmente positivi, dunque, è inferiore rispetto al numero dei casi totali. Dal 10 ottobre, giorno in cui a Rutigliano comincia la seconda ondata e il sindaco ritorna ad aggiornare sulla situazione Covid, a ieri 23 dicembre, i casi totali sono 259; 79 sono i negativizzati (questo dato però è in fase di aggiornamento), 5 i decessi.natale-2020-casi-covid-1

Sul piano dell'epidemia qui siamo di fronte a una situazione importante, non drammatica, ma importante. I casi aumentano, da poche unità a decine nel giro di pochi giorni. Per questo non bisogna abbassare la guardia, è necessario essere attenti, rispettare le indicazioni normative di contrasto alla diffusione del virus.

La prima ondata, quella di marzo-maggio, ci ha insegnato una cosa che difficilmente si può mettere in discussione: i tre mesi di lockdown, chiusura totale, isolamento in casa, hanno fatto quasi scomparire il virus, quindi l’epidemia. A metà luglio quasi tutti i comuni pugliesi erano colorati di bianco sulla cartina del bollettino epidemiologico regionale, bianco significa zero casi Covid. Oggi, quella cartina, tranne qualche rara eccezione, è completamente colorata di rosso nella tonalità più scura.

Rispetto all’epidemia da Sars-Cov-2 si può essere scettici, agnostici, complottisti o negazionisti, ma quello che è successo immediatamente dopo il lockdown significa qualcosa. Facciamo attenzione in questi dieci giorni di "zona rossa".

Certo, quello del 2020 non è il Natale che abbiamo sempre vissuto, o come avremmo voluto che fosse; ma lo spirito del Natale non è la quantità di persone con le quali lo si vive. Può essere un buon Natale anche se vissuto nello stretto ambito familiare, con le persone più care e con la speranza di ritornare a vivere i momenti di festa senza divieti, limiti e timori.

Buon Natale a tutti

 

 

 

 

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