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Gara rifiuti ARO BA7 annullata e ricorsi al TAR, il 21 marzo prossimo l’udienza

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di Gianni Nicastro

Entra nel vivo lo scontro giuridico-amministrativo tra le società che hanno partecipato alla gara d’appalto per la gestione unitaria dei rifiuti (117.000.000 di euro in 9 anni per 6 comuni) e l’ARO BA7 che, dopo il riesame di tutti gli atti prodotti in un anno della commissione giudicatrice, ha escluso dalla gara le ditte variamente classificate “dichiarando deserta” la stessa “gara per intervenuta estromissione di tutti i concorrenti”. Il sostanziale annullamento della gara d’appalto bandita a novembre del 2015 è avvenuto esattamente due anni dopo, a novembre del 2017. Il 6 dicembre successivo, sia la Tekra S.r.l., aggiudicataria della gara, che la Ecotecnica S.r.l., seconda classificata, hanno impugnato presso il TAR Puglia quella “estromissione” e tutti gli atti amministrativi ad essa collegati, a cominciare dalle conclusioni del riesame che, sugli atti di gara, è stato fatto dal dirigente dell’ufficio comune ARO Domenico Pignataro e dal commissario ad acta dell’Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti Gianfranco Grandaliano.

Il TAR, qualche tempo fa, ha riunito i ricorsi e, bypassando la fase cautelare, ha fissato l’udienza di merito al 21 marzo prossimo con sentenza breve. Il primo giorno di primavera, quindi, sapremo se l’ARO BA7 firmerà il contratto di gestione con la Tekra, o bandirà una nuova gara d’appalto. E’ quasi sicuro che il contenzioso non si fermi il 21 marzo, la parte sconfitta è prevedibile che appelli la sentenza al Consiglio di Stato.

Ci sono, comunque, nella determina di conclusione del riesame impugnata, dei passaggi piuttosto critici nei confronti della commissione giudicatrice che ha gestito la gara in circa sessanta sedute da aprile 2016 a febbraio 2017. I passaggi riguardano l’offerta economica della Tekra e della Ecotecnica, tutte e due le società hanno proposto ribassi differenziati per comune quando la “lex specialis”, cioè il bando e il capitolato di gara, indicavano, pena esclusione, il “ribasso unico ed incondizionato”.

Nella sua offerta economica la Tekra -si legge nella determina conclusiva del riesame-  ha presentato “addirittura tre rialzi” per tre comuni, compreso quello di Rutigliano. L’incongruenza che questi meccanismi di ribassi e rialzi hanno riflesso sull’offerta economica delle due società è stata osservata dalla stessa commissione giudicatrice. Pignataro e Grandaliano, nella loro conclusione, riportano, infatti, un passaggio del verbale n. 48 della commissione del 22 febbraio 2017, giorno in cui si è tenuta la seduta conclusiva che ha aggiudicato la gara alla Tekra. In questo passaggio i commissari scrivono che “il valore annuo in cifre, di ciascun Comune dell’ARO (…) non è corrispondente a quello che si otterrebbe detraendo il ribasso unico e incondizionato”. Per entrambe le offerte, si legge ancora nella conclusione del riesame, la commissione ha “ritenuto di dover rimodulare (‘rendere coerenti’) detti importi annui riferiti al servizio per i singoli comuni”.

Le due società hanno contro-dedotto alle critiche mosse nella conclusione del riesame ritenendo, la Tekra, che la “difformità” fosse di “natura meramente materiale” che la commissioni in sede di gara ha corretto muovendosi nell’ambito del “soccorso istruttorio”; la Ecotecnica che avesse tenuto conto delle peculiarità di ogni comune aggiungendo “che la rettifica” dei ribassi “operata dalla commissione giudicatrice nulla avrebbe mutato rispetto al contenuto della propria offerta”.

Il dirigente dell’ufficio comune ARO e il commissario Grandaliano non hanno ritenuto congrue le controdeduzioni perché -si legge ancora-  “a seguito e per effetto del ricalcolo operato dal seggio di gara, i predetti valori annui ‘rettificati’ non trovano comunque corrispondenza nelle relazioni giustificative delle singole voci di costo, riferite ai prezzi offerti ante rettifica”. Da qui l’affondo sulla commissione: “Per tale motivo -scrivono Pignataro e Grandaliano-  l’intervento della Commissione non può considerarsi effettuato legittimamente: non è infatti possibile operare alcun soccorso istruttorio laddove l’offerta sia carente in radice di un requisito essenziale, previsto per giunta a pena di esclusione; tale intervento configura al contrario una inammissibile integrazione della stessa, in palese violazione del principio di intangibilità dell’offerta oltre che della par condicio tra i concorrenti”. E’ probabile, dunque, che lo scontro giuridico-amministrativo verta in modo particolare su questa questione.

Che tipo di sentenza sarà emessa dal TAR, non lo sappiamo. Nel caso di una conferma dell’annullamento della gara e una riconferma in appello, l’ARO BA7 si ritroverà a bandire una nuova gara d’appalto. Sulla base di quale Piano industriale? Quello da cui è scaturita la gara annullata, o un nuovo Piano? Sarà l’assemblea dei sindaci dei sei comuni che compongono l’ARO a decidere, che ricordiamo sono Rutigliano, Niocattaro, Cellamare, Capurso, Valenzano e Triggiano.

Una cosa è certa, il sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, ha in più occasioni detto che il suo comune, nel caso di definitivo annullamento, farà una gara d’appalto basata su un nuovo Piano industriale, non su quello approvato circa tre anni fa. Il sindaco pentastellato quel vecchio piano proprio non lo vuole, perché antieconomico per il suo comune e perchè fa fare passi indietro rispetto all’attuale, sua, gestione dei rifiuti che pratica servizi non previsti nel piano “Cincavalli” a un costo di appalto inferiore a quello preventivato nel Piano che ispira la gara annullata.

Il sindaco di Rutigliano, Roberto Romagno, sulla questione cosa ne pensa? Nel caso di una nuova gara d’appalto, la farebbe sulla base del vecchio Piano, o sarebbe d’accordo col sindaco di Noicattaro? Glielo abbiamo chiesto in occasione di una intervista fatta il 30 gennaio scorso in un sito di discarica abusiva di rifiuti urbani che il comune aveva appeno finito di bonificare. La sua risposta è nella videointervista qui sotto pubblicata.

Buona visione

 

 

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