Milillo il campo largo e la rigidità delle candidature Di Gioia e Valenzano

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 di Gianni Nicastro

In riferimento alle prossime elezioni comunali una analisi sugli scenari politico-elettorale oggi a Rutigliano, che abbia un minimo di attendibilità, non si può fare. Non si può fare perché è ancora tanta la fluidità delle coalizioni, delle singole liste e dei candidati, o candidate, sindaco.
C’è un centrodestra immortalato in una foto che vede Fratelli d’Italia di Matteo Colamussi, la Lega di Nuccio Altieri e i Moderati di Roberto Romagno che, fino a questo momento, non hanno fatto un passo avanti circa l’allargamento della coalizione. Un centrodestra che si sta avvitando intorno a candidature a sindaco organiche e cosiddette  di “esperienza amministrativa”, il che significa Roberto Romagno (che non trova grandi consensi) e Michele Maggiorano. Per contro, il centrosinistra è inchiodato sulla ricandidatura del sindaco PD uscente, Lanfranco Di Gioia è inchiodato su sé stesso portato da una coalizione tutta civica dai contorni ancora non precisi. Poi c’è Diego Difino, le sue tre liste e una candidata sindaca.
Insomma, ad oggi siamo di fronte a uno scenario che vede quattro coalizioni con i rispettivi candidati sindaco, due dei quali soltanto sono noti da tempo, Di Gioia e Valenzano. Su questi ultimi due candidati e sulle loro rispettive aree potrebbe succedere qualcosa di interessante, o no, dipende dai punti di vista. Intanto, qualcuno sta lavorando per creare le condizioni di un avanzamento unitario delle due aree che fanno capo ai due candidati sindaco già noti.
«Io la cosa che predico da tempo è l’unità. Io voglio che si formi una coalizione ampia, se dovessimo arrivare a questa conclusione, bene, altrimenti… Poi, ovviamente, farò una scelta, ma al momento stiamo valutando questa ipotesi», mi ha detto il presidente del consiglio comunale, Alessandro Milillo, stamattina da me contattato.

Alessandro, nel caso non si riesca a fare il campo largo?
«E poi vedremo…».

Nel senso che poi prenderai una decisione
«E certo…».

Quindi, al momento non hai deciso ancora con chi stare, se con Di Gioia o con Valenzano.
«Non è che non hai deciso… Io la cosa che auspico è quella, perché ci metterebbe nelle condizioni di vincere più agevolmente».

Però, tu sai benissimo che ci sono due candidati, Di Gioia e Valenzano; uno o tutti e due dovrebbero fare un passo indietro perché si creino le condizioni di una coalizione larga o del campo largo, come lo chiami tu.
«E sì, vedremo se, per raggiungere questa unità, il passo indietro lo deve fare uno o lo devono fare tutti e due. Vediamo, vediamo… Stiamo lavorando. Io auspico questo, voglio che succeda questo. Se no ce la farò eh… poi sarà un altro discorso».

Deciderai con chi stare insomma, questa è la questione
«E certo, ci mancherebbe».

Quindi, questo significa che ad oggi non hai deciso con chi stare.
«No, non è che oggi non ho deciso… Gianni, io non faccio quello che scende dalle nuvole e tu non fare quello che mi mette in bocca parole che non… che uno non dice».

Assolutamente no.
«Io ho detto a tutti e due che la soluzione ottimale è quella, mettiamoci nelle condizioni. Adesso stiamo verificando se ci sono queste condizioni, se possiamo arrivare ad una intesa. In caso contrario, ovviamente, poi, ognuno farà le sue scelte; non sarò il solo…».

A tutte e due significa sia Valenzano che Di Gioia.
«E certo».

Questo scenario lo hai proposto nella riunione della coalizione di centrosinistra dell’altro giorno?
«Certo».

E le reazioni a questo scenario unitario quali sono state?
«Vediamo, vediamo. Piacerebbe anche a loro, ovviamente… Però la vedono un po’ difficile.

Difficile perché loro sono irrigiditi su Giuseppe Valenzano
«E sì, così come gli altri sono irrigiditi su Lanfranco Di Gioia».

Nel caso questi due dovessero capire l’importanza del passo indietro per raggiungere l’obiettivo di una coalizione più larga, l’idea che possa esserci un’altra, terza, candidatura a sindaco ritieni sia una cosa importante?
«Per raggiungere l’obiettivo ci sarà bisogno di un passo indietro da parte di entrambi… io non lo escludo. Gianni, a me non appassiona spuntare la candidatura a sindaco di qualcuno; a me appassiona fare eleggere un sindaco e per fare eleggere un sindaco c’è bisogno di unire le forze e mettersi nelle condizioni di poter raggiungere quel 50% più 1 o un ballottaggio, però da forza predominante».

Però, l’idea che ci possa essere un candidato sindaco che metta insieme queste due aree a te non crea problemi… insomma, né uno né l’altro a te non crea problemi.
«No».

Non crea problemi.
«Non crea problemi».

Perché il tuo obiettivo
«E’ vincere».

Bisogna, però, creare le condizioni perché si vinca.
«E certo, certo. Poi, questo è un tentativo; se non si dovesse arrivare a questa conclusione, poi vedremo. Tu dici deciderai… Io poi deciderò se candidarmi, non candidarmi, candidarmi con uno, candidarmi con un altro, non candidarmi proprio. Eh Già… che poi, alla fine, non è che te lo prescrive il medico».

Certo. Un’ultima cosa. Non state facendo nulla per avvicinare a voi, in questo discorso di coalizione larga, Diego Difino?
«Per quanto mi riguarda no».

L’dea che, insieme a questo campo ci possa essere anche la coalizione di Difino?
«Non lo so Gianni, bisognerà chiarire con loro degli aspetti per arrivare a questo».

 

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