Assegnazione suoli cimiteriali, il 30 marzo pubblicato l’avviso il 31 annullato in autotutela

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Assegnazione dei suoli cimiteriali alle
confraternite, cosa sta succedendo?


di Gianni Nicastro

Il comune di Rutigliano è passato dall’assegnazione facile, spesso veloce, di quattro suoli alla stessa associazione nell’arco di qualche anno, un business di oltre ottocento loculi costruiti e “assegnati”, cioè venduti, a “soci” acquirenti, alla negazione di un suolo cimiteriale chiesto da una pia associazione il cui iter di assegnazione è stato iniziato, archiviato, “riabozzato” e poi chiuso definitivamente. Vicenda dalla quale è partito un contenzioso amministrativo che, il 20 dicembre scorso, si è definitivamente chiuso -al Consiglio di Stato- a favore del comune con sentenza pubblicata a marzo di quest’anno. Sentenza che ha dato ragione al comune sulla questione dell’assegnazione dei suoli attraverso un bando pubblico. A questo punto l’amministrazione comunale è stata costretta a indire un bando pubblico per l’assegnazione di due suoli cimiteriali, uno dei quali è proprio il suolo oggetto della richiesta di assegnazione fatta allora da quella associazione. Un bando che è stato pubblicato il 30 marzo scorso e annullato in autotutela esattamente il giorno dopo, 31 marzo.
Perché quel bando non è durato neanche 24 ore?

Intanto, si è trattato di un "Avviso pubblico per l’assegnazione in concessione novantanovennale di n. 2 suoli cimiteriali per la costruzione di cappelle gentilizie per confraternite", ripeto, pubblicato giovedì 30 marzo con quattro allegati e relativa determinazione di indizione della procedura, revocato il giorno dopo con una determina di “Annullamento della procedura in autotutela”.assegnaz suli-cim bando

Le motivazioni dell’annullamento sono piuttosto criptiche: "(…) vi è necessità di modificare ed integrare in alcuni elementi essenziali gli atti della procedura per adeguarli alle esigenze dei beni demaniali che si intendono concedere". I “beni demaniali” sono gli stessi sui quali è stato allestito il bando e tutti gli “atti”; cosa muove la necessità di adeguare questi stessi atti alle “esigenze dei beni demaniali”? Quali sono queste “esigenze” e che tipo di modifica e integrazione ha richiesto l’annullamento in autotutela? Nulla è dato sapere, nell’ultima determina -quella del 31 marzo- il responsabile non spiega nulla.

I due suoli cimiteriali messi all’asta sono il “Lotto A5” e il “Lotto A6”, che si trovano nell’area nuova del cimitero, quella in fase di sviluppo, tutti e due di 165 mq dal costo di 621,74 euro a mq per un valore di 102.587 euro a lotto. Il principio della gara è l’offerta al rialzo del prezzo a metro quadro, i due lotti saranno, quindi, aggiudicati alle confraternite che offriranno di più a metro quadro partendo da 621,74 euro.

C’è un passaggio, in questo avviso, a dir poco strano, anzi, molto strano, si trova all’art. 2 denominato “Modalità di partecipazione all’incanto”. Vi si legge: “II plico, relativo ad ogni singola richiesta di assegnazione, chiuso deve contenere, a pena di esclusione, tutti i seguenti documenti: (…) di avere/non avere contenziosi o liti pendenti con il Comune di Rutigliano”. Non solo. Il partecipante deve dichiarare “(in caso di esistenza di contenziosi o liti pendenti) di aver estinto, prima della presentazione della domanda di partecipazione, ogni contenzioso, lite o procedura giudiziaria e/o amministrativa contro il Comune di Rutigliano, contro le sue strutture e risorse umane presso le competenti sedi giudiziarie”. Questa condizione è codificata addirittura in un apposito allegato ("Allegato D") denominato "Attestazione di rinuncia ad ogni contenzioso". Ho dato un’occhiata ad altri avvisi pubblici presenti sul sito istituzionale del comune, non ho trovato nulla di simile.

Perché alle confraternite è stata richiesta la rinuncia ad ogni contenzioso, amministrativo e giudiziario, non solo col comune o con le sue “strutture”, ma anche con le sue “risorse umane”, cioè con i suoi dipendenti? Cosa significa? Che se c’è un presidente di una confraternita che ha denunciato per diffamazione un dipendente comunale, questo presidente, deve ritirare la querela per poter partecipare al bando? Se è così, è normale?! E, soprattutto, è legale una condizione del genere?

Non so quanto sia nomale che una simile condizione venga posta in un bando allestito e approvato da un responsabile del procedimento che è stato rinviato a giudizio, ed è attualmente sotto processo, perché denunciato per diffamazione proprio da un presidente di confraternita, la stessa confraternita alla quale il comune ha archiviato, nel 2018, e negato, nel 2021, l’iter di assegnazione di uno dei due suoli cimiteriali (l’A5) messi all’asta nella procedura in questione. Non è ravvisabile in tutto questo un enorme conflitto di interessi?

Forse è il caso che il sindaco, che è anche assessore ai servizi cimiteriali, e il segretario comunale diano spiegazioni su quella condizione così come è stata posta nel bando. Ci dicano se, nella situazione data, una condizione del genere sia legale o no.

 

 

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