Primarie PD, Elly Schlein segretario nonostante Rutigliano e la Puglia

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di Gianni Nicastro

Di fronte a un governo di estrema destra le primarie del PD non potevano scegliere leader migliore. Con Elly Schlein segretario l’asse del Partito Democratico dovrebbe inclinare più a sinistra e intercettare l’esigenza di una adeguata opposizione di sinistra che nel Paese c’è ed è forte.

Stefano Bonaccini è stato, a ragion veduta, vissuto e identificato come esponente, rappresentante, di un establishment governista a tutti i costi, e a prescindere, che ha portato il PD a sconfitte elettorali una dietro l’altra, allo scollamento totale non solo con la base degli iscritti, ma con la parte di paese (lavoratori, disoccupati, poveri, precari…) che una forza di sinistra in primis dovrebbe rappresentare.primarie-PD-rut 2023-1

La prima cosa che la Elly Schlein dovrebbe evitare è la restaurazione, il tentativo della vecchia e compromessa classe dirigente del partito di svuotare la portata storica, la speranza di rinnovamento che l’elezione della Schlein alla segreteria del PD può rappresentare anche per tutto quel popolo di sinistra che non si è mai riconosciuto, e non si riconosce, in questo partito, che ne ha sempre criticato le scelte in economia, nelle politiche del lavoro, in politica estera.

Nessuno se lo aspettava. Queste primarie avevano tutta l’aria di una ratifica di scelte già compite a monte come lo sono state tutte le altre primarie. Cosa è successo, perché questo colpo di scena? Forse la voglia di sinistra di fronte al nero pece del governo Meloni/FdI o, forse, la spiegazione sta proprio nel metodo delle primarie aperte a chiunque, anche ai non tesserati al partito perché, fosse dipeso dai circoli, dai tesserati, oggi a festeggiare la presa della segreteria sarebbe Bonaccini non la Schlein.

Nei congressi di circolo che si sono svolti tra il 3 e il 19 febbraio scorso, infatti, i 151.530 tesserati hanno votato la mozione Bonaccini per il 52,87% contro il 34,88% ottenuto della mozione Schlein. A Rutigliano la cinquantina di iscritti, al congresso, ha dato il 58,6% a Bonaccini e 37,9% alla Schlein e, a differenza di quello che è successo a livello nazionale, le primarie di ieri a Rutigliano hanno consacrato Bonaccini segretario col 75,7% dei voti di fronte a un magro 23,2% raccolto dalla Schlein. Il PD a Rutigliano, come in Puglia, si conferma solido feudo di Antonio Decaro, che nel paese dei fischietti in terracotta ha un forte addentellato nel consigliere regionale Francesco Paolicelli. C’è da dire che, con Decaro, anche Michele Emiliano portava Bonaccini alle primarie, che in Puglia ha superato il 50%. Al di là del risultato locale e regionale, la spallata al vecchio PD l’hanno data il Nord e il Centro Italia.

Elly Schlein è un buon inizio non solo per il Partito Democratico, anche per la sinistra in Italia; ma, come si dice, se sono rose quelle seminate dalle primarie, di sicuro fioriranno.

Primarie PD
Rutigliano
Votanti: 461
Bonaccini: 349 (75,7%)
Schlein: 107 (23,2%)

Nazionale (non si conosce il dato preciso dei votanti, si parla di oltre un milione)
Dati ancora parziali:
Schlein 53,8%
Bonaccini 46,2%

 

 


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