La Protezione civile regionale ieri ha fatto sapere al sindaco di Rutigliano che “a partire dalle ore 12,00 del 04/02/2023 e per le successive 24-36 ore” ci sarebbero state “condizioni meteorologiche avverse”, cioè “venti forti dai quadranti settentrionali con rinforzi di burrasca sulla Puglia settentrionale e di burrasca forte sulla Puglia centro-meridionale”. Per questo Giuseppe Valenzano, “in attesa di un miglioramento generale delle condizioni meteorologiche” e “a partire dalle ore 12.00 del giorno 04/02/2023 e fino alle ore 24,00 del 05/02/2023”, ha ordinato“la chiusura del Cimitero di Rutigliano ad eccezione dell’accoglimento dei feretri all’interno della sala mortuaria”.
Il sindaco, nella sua ordinanza, rileva che “in passato, a causa delle violentissime raffiche di vento, nel Cimitero Comunale si sono verificate situazioni di disagio con conseguente pericolo per la pubblica incolumità”. Quindi non è la prima volta che nel cimitero comunale e “nel parcheggio antistante” quando c’è vento la situazione “si rileva particolarmente critica e potenzialmente pericolosa per l’incolumità pubblica”. Oggi il vento c’è, ma le “raffiche” non sono “violentissime” come se ne sono viste in passato, eppure è stata rilevata una situazione di pericolo per i cittadini. Comunque, a scopo preventivo, il sindaco ha fatto bene a chiudere il cimitero.
Ma se la situazione è quella descritta nell’ordinanza, cioè “particolarmente critica e potenzialmente pericolosa per l’incolumità pubblica”, c'è da chiedersi per quale motivo l’amministrazione comunale non sia intervenuta in questi quattro anni di governo della città nonostante dal 2020 siano a disposizione di comuni, regioni e province, i miliardi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), dei quali 8,5 milioni di euro in opere pubbliche dovrebbero arrivare a Rutigliano, come si legge nel relativo piano triennale 2023-2025 appena approvato dalla giunta.
Ma la consiliatura non è finita, manca ancora un anno e in un anno si possono fare tante cose.