«Canzone a San Nicola» del poeta rutiglianese Giovanni Chiaia

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UNA «CANZONE» DEL POETA RUTIGLIANESE
GIOVANNI CHIAIA
DEDICATA A SAN NICOLA DI BARI


di Vito Castiglione Minischetti

Il 6 dicembre si venera il santo vescovo di Myra, patrono di Bari e di Rutigliano, uno dei santi più amati in Oriente e in Occidente. Rispetto alle feste patronali di maggio, questa del 6 dicembre è una festa onomastica, intima, familiare... e i bei versi del poeta rutiglianese che presento sono qui per ricordare un santo particolarmente caro a Rutigliano e a Bari, due città che più ha amato Giovanni Chiaia.san-nicola-2022-1

«Giovanni Chiaia da Rutigliano» scrisse questo breve componimento lirico, pubblicato nel 1887, in occasione delle feste solenni dell’ottavo secolo dalla venuta in Bari delle sacre reliquie di S. Nicolò arcivescovo di Mira. Invero, ogni anno dal 1087, «la Città di Bari rammemora l’arrivo a questa spiaggia di un ardito navicello Barese, che seco recava le ossa benedette del Santo di Mira, propugnatore de’ Naviganti ne’pericoli del mare, e Protettore di questa Città», nota il Chiaia nel Discorso dell’inaugurazione del porto di Bari.

Il Poeta, in quegli anni, viveva a Rutigliano nella sua Villa Montevergine, dove si era ritirato in quel campestre ricetto amato, e già sentiva ormai prossima la fine (e questo forse mio ultimo canto). Fu durante il soggiorno rutiglianese, interamente dedicato alla poesia, che il poeta scrisse il bellissimo poemetto in versi sciolti intitolato San Marino, per il quale ottenne gli elogi del Manzoni e che, insieme alle stanze del Montevergine, «degne del Poliziano» a parer del filosofo Giovanni Bovio, fanno di Giovanni Chiaia un illustre rappresentante delle lettere pugliesi e italiane. L’insigne letterato e magistrato morì quasi novantenne a Rutigliano, il 15 novembre del 1888, e fece appena in tempo a consegnare alle stampe il suo ultimo carme latino L’istmo di Panama e Ferdinand de Lesseps che dettò ormai cieco.


A SAN NICOLA : CANZONE

Deh! Nicolao se in Bari a te non spiacquesan-nicola-2022-2
Che stesser l’ossa, donde goccia l’acqua,
Bari proteggi ognor nei dubbi eventi,
le sue terre, il suo mar, e i suoi vascelli,
e i cittadini, come ognor ti piacque,
ti sian, qual più vorrai, figli e fratelli,

Canzon dicesti assai
Com’entro il cor mi detta, e il ciel m’ispira:
non più tardar, deh vanne al Tempio ormai,
dove son l’ossa del Pastor di Mira;
qui ti prostra all’ara benedetta,
e ti sovvenga in pria l’altra preghiera
delle sorti d’Italia, e prega e spera:
ma nel patir deponi all’ara accanto
questa mia stanca lira
e questo forse mio ultimo canto.

E tu di Mira, o Santo,
nei cent’anni a venir qual figlia eletta
guarda l’Italia sempre, accogli intanto
sotteso l’ali dei tuoi santi altari,
la Patria, il Re, l’armi, le leggi e Bari.

Giovanni Chiaia

 

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