Sequestrata stamattina da Carabinieri Forestali e Polizia Locale l’area della grotta Le Rene

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Era nell’aria sin da ieri, quando le autorità -Carabinieri Forestali, Polizia Locale e Ufficio tecnico del comune di Rutigliano-  hanno fatto il secondo sopralluogo; ce n’era già stato uno l’altro ieri. Grazie alla segnalazione tempestiva di due cittadini di Rutigliano, appassionati di archeologia, fatta a Rutiglianoonline e alla locale sezione dell’Archeoclub, si è mossa la macchina amministrativa e giudiziaria.

Stamattina siamo stati sul posto alle 8:00, abbiamo fotografato e filmato (sopra il video) i sigilli del sequestro dell’area operato probabilmente ieri sera o stamattina presto. Questo il contenuto del cartello che campeggia sull’area appeso al caratteristico nastro bianco e rosso: “Immobile sottoposto a sequestro giudiziario art. ex 321 -comma 3 bi C.P.P. - E’ fatto divieto a chiunque non autorizzato di introdursi all’interno con qualunque mezzo. I trasgressori saranno puniti ai sensi dell’art. 349 C.P.”
Tutta la vicenda a monte del sequestro l’abbiamo raccontata in un articolo con video reportage pubblicato su Rutiglianoonline martedì scorso (qui).
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A breve sarà un giudice a convalidare o no il sequestro. L’ufficio tecnico emanerà l’ordinanza di rito di ripristino dello stato dei luoghi entro la prossima settimana, ma possiamo immaginare quali siano state le motivazioni che hanno portato al sequestro dell’area.

Intanto la mancata bonifica dell’area dai rifiuti abbandonati, materiale edile di risulta e da demolizione, mattoni di cemento, marmo, plastica (è stata vista anche una batteria esausta) e il fatto di aver livellato l’intera area con quello stesso materiale, quindi con rifiuti speciali. E’ stata trasformata urbanisticamente un area dal PRG tipizzata “Zona E”, quindi zona agricola, e qui potrebbe configurarsi l’abuso edilizio. Sembra, anche, che su quell’area ci sia un vincolo del PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale): “Reticolo idrografico di connessione della R.E.R. (Rete Ecologica Regionale)”.

C’è poi la questione della grotta Le Rene, una grotta con probabili caratteristiche archeologiche e forse anche preistoriche; una grotta che, contrariamente a quanto abbiamo scritto martedì scorso, ha un vincolo urbanistico che deriva dall’elaborato n. 9 del PRG denominato “Carta dei Beni Archeologici ed architettonici” che, tra i tanti beni segnalati e vincolati, riporta tre grotte: 40 Le Rene, 41 Le rene, 42 Le Rene-Ottomano. Quella interessata ai lavori di sbancamento e sottoposta, con l’intera area, a sequestro dovrebbe essere la 42, “Le Rene Ottomano”, perché si trova proprio nella ex proprietà Ottomano.
Riteniamo che queste possano essere le motivazioni del sequestro dell’area; comunque, un’idea più precisa l’avremo quando l’ufficio tecnico emanerà l’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi.

C’è da dire ancora che stamattina sono venuti i tecnici della soprintendenza per un sopralluogo alla grotta Le Rene che non si è potuto fare a causa del sequestro dell’intera area. E’ probabile che la Soprintendenza ritorni sul posto preventivamente autorizzata dal giudice a fare un sopralluogo che speriamo sia il primo passo per l’apposizione, da parte della stessa Soprintendenza, di un vincolo più stringente che metta definitivamente in sicurezza e tutela l’esistenza della grotta Le Rene.


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