SI E' SPENTO A MOLA IL CANTASTORIE ENZO DEL RE































E' morto di infarto, il 7 giugno scorso, Enzo Del Re, di Mola di Bari, ultimo cantastorie pugliese. Aveva 67 anni ed era un personaggio abbastanza particolare nel panorama musicale di una certa area culturale e politica. Particolare perché accompagnava le sue canzoni e le sue performance con un improbabile strumento musicale: la sedia.

Attivo nei movimenti di sinistra degli anni settanta, ha cominciato a comporre canzoni nel 1958 e a cantarle alle Feste dell’Unità del suo paese. Era un autodidatta Enzo Del Re, da giovane ha preso lezioni di piano a Bari Vecchia, ma presto mette da parte gli strumenti classici e si dedica alle percussioni, nel senso proprio di cose che si possono percuotere, di qualsiasi oggetto, fino ad affezionarsi allo “strumento” che lo ha accompagnato da sempre. La sedia, appunto, che percuoteva a un ritmo costante, ripetitivo così come costante e ripetitivo è il tempo del lavoro in fabbrica.

Il lavoro, la “fatica” e la condizione umana erano il filo conduttore delle sue canzoni. Quella più famosa si chiama “Lavorare con lentezza”: «Lavorare con lentezza senza fare alcuno sforzo, / chi è veloce si fa male e finisce in ospedale, / in ospedale non c'è posto e si può morire presto».

Ha avuto esperienze artistiche con Dario Fo e Franca Rame, con il cantautore Antonio Infantino ed Enzo Jannacci. Nel 2010 il cineasta Angelo Amoroso d'Aragona gli ha dedicato il documentario "Io e la mia sedia". Si è esibito in un concerto del Primo maggio a Roma ospite di Capossela.
I funerali si sono svolti ieri nella sua Mola di Bari.



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