La speranza era che quest’anno l’annata dell’uva da tavola andasse avanti senza grandi problemi, si distinguesse in positivo rispetto alla sciagurata campagna dell’anno scorso, che ha messo in ginocchio gli agricoltori a causa della grandine, della tromba d’aria e della crisi delle uve coi semi, che poi sono quelle tradizionali, quelle che si coltivano da oltre un secolo qui a Rutigliano.
L’annata 2023 è cominciata malissimo. Le piogge di fine maggio inizi di giugno, le nebbie la mattina presto, la persistente umidità, stanno facendo strage dell’uva da tavola, e anche da vino, con il dilagante fenomeno della peronospora. L’infezione sta colpendo soprattutto le uve sotto reti, quella sotto i teli si sta salvando anche se la peronospora si è presentata pure qui nella parte superiore della vegetazione. L’infezione non riguarda solo il territorio di Rutigliano, è l’intera Puglia ad esserne colpita, soprattutto le province di Foggia e Taranto.
Gli agricoltori si stanno difendendo come possono, intensificando i trattamenti là dove l’attacco peronosporico non ha ancora compromesso il raccolto. Agricoltori che hanno coperto gli impianti solo con le reti, e che si sono visti il prodotto completamente, o in gran parte, bruciato dalla peronospora, hanno abbandonato la conduzione degli impianti, come si vede nel reportage video qui sotto pubblicato.
L’altro ieri -e ieri mattina- siamo stati in alcuni impianti colpiti accompagnati da Benni Porcelli, giovane imprenditore protagonista, tra gli altri, del movimento di protesta degli agricoltori di settembre-ottobre dell’anno scorso.
Non aggiungiamo altro, è tutto nel servizio video qui sotto pubblicato.
Buona visione.